Anna Ascani, deputata del Partito Democratico, è intervenuta tramite una nota per attaccare il governo di Giorgia Meloni sui fondi del sisma in Umbria. Le sue parole: “Il governo non si smentisce mai, è un governo delle false promesse”. Natìa di Città di Castello, Ascani è solita intervenire anche su temi che riguardano l’Umbria. Non a caso, c’è chi la vede come possibile candidata alle prossime elezioni regionali. Il volto giusto, secondo qualcuno, per strappare la Regione da Tesei e quindi dal centrodestra. Di recente, ha anche partecipato ad un evento elettorale in quel di Assisi. Un punto per parlare del futuro di tutta quanta l’Umbria.
Ascani sui fondi del sisma in Umbria: fumo del governo
E rieccola, Anna Ascani, intervenire sull’Umbria. Nella nota a cui si è precedentemente fatto riferimento, la deputata ha attaccato il governo Meloni sulla questione dei fondi del sisma in Umbria avvenuto nel 2023. Le sue parole: “L’emendamento all’articolo 36 del Decreto-legge sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, che riguarda i territori umbri colpiti dal sisma del 2023, è un cinico bluff”.
E ancora: “Non si capisce – prosegue – come l’esecutivo intenda finanziare il processo di ricostruzione e perché preveda iniziative che complicano le procedure burocratiche. Ho chiesto, con un ordine del giorno, stanziamenti adeguati e in tempi rapidi e, così, la menzogna è stata smascherata: semplicemente le risorse non ci sono. Promesse false, appunto”.
“È inammissibile – sostiene Ascani – che si continui a prendere in giro queste comunità che vivono in condizioni di difficoltà da tempo. Parliamo di famiglie e persone che hanno perso case, hanno visto rovinate le loro vite. Meritano rispetto e risposte concrete non inaccettabili bugie”.
L’attacco all’autonomia differenziata
Si stanno intensificando le iniziative di Anna Ascani in attacco al governo guidato Meloni. In un intervento ad Agorà, su Rai 3, la deputata è intervenuta anche sull’annoso tema dell’autonomia differenziata. Ha detto: “Sull’Autonomia il governo sta facendo una forzatura per arrivare in aula il 29 aprile, rispetto alla quale ci stiamo opponendo in ogni modo, solo perché Salvini deve fare la campagna elettorale, è questo l’unico motivo. Non perché all’Italia serva questa riforma, ma perché il leader leghista deve dimostrare che sta facendo qualcosa”.
E ancora: “Così com’è scritto, il provvedimento presenta grossissimi problemi e in più si forzano i tempi impedendo al Parlamento di analizzare con calma i rischi. Inutile parlare di Livelli essenziali delle prestazioni se non si dice dove si prendono le risorse, non si spiega ai cittadini come verrà garantito il diritto di avere la stessa sanità in ogni regione”.
La posizione del Pd
La posizione del Pd sul disegno dell’autonomia differenziata è notoriamente contraria. La posizione di Ascani va a riverberare quella già impostata dal gruppo regionale dem. Che, attraverso Tommaso Bori, aveva inoltrato una mozione – per chiedere un passo indietro sul procedere della legge – a firma degli altri gruppi all’opposizione di Tesei: Fabio Paparelli (Portavoce Minoranze), e da Thomas De Luca (M5S), Andrea Fora (Patto Civico), Vincenzo Bianconi (Capogruppo Gruppo Misto) e Donatella Porzi (Gruppo Misto).