Una lettera recapitata direttamente a casa dei dipendenti, numeri che raccontano un cantiere industriale in pieno fermento e una comunità che cerca risposte. Giovanni Arvedi mette sul tavolo una manovra da oltre 500 milioni di euro per dare nuova linfa al sito ternano, tra interventi già partiti, macchinari in arrivo, riassetti produttivi e stabilizzazioni occupazionali. L'acciaio magnetico rimane all'orizzonte, ma con il freno tirato per via delle incertezze del comparto elettrico. Nel frattempo, l'azienda guarda alla sicurezza, all'efficienza energetica, al rafforzamento dei reparti storici come Fucine e Tubificio, e alle interlocuzioni con i sindacati per affrontare insieme una transizione che promette di essere tutto tranne che semplice. E sullo sfondo, il dolore ancora vivo per la scomparsa di Sanderson Mendoza, che ha segnato con forza il presente dello stabilimento.
Secondo quanto scritto dal presidente del gruppo, sono già stati eseguiti interventi per un totale di 160 milioni di euro, mentre altri 165 milioni risultano attualmente in fase esecutiva. Questi primi due blocchi costituiscono un pacchetto da 325 milioni già indirizzati verso l'ammodernamento del sito produttivo.
Altri 232 milioni saranno impegnati nel corso del prossimo anno per dare seguito alle ulteriori fasi di rinnovamento. Rimane inoltre sul tavolo un piano da 411 milioni destinato alla produzione di acciaio magnetico, ancora parte integrante della strategia complessiva del gruppo. Su quest'ultimo fronte, tuttavia, l'attuazione piena del progetto è stata momentaneamente rallentata a causa delle incertezze che ancora gravano sul comparto della mobilità elettrica. Arvedi ha spiegato che per il momento si stanno portando avanti attività legate alla produzione del nastro a caldo, mentre gli investimenti sulla linea a freddo sono stati prudenzialmente rimandati.
Le risorse vengono distribuite in maniera diversificata su più fronti: 107 milioni sono riservati alla tutela ambientale e alla sicurezza nei luoghi di lavoro, 67 milioni andranno invece verso soluzioni per la transizione energetica e la riduzione delle emissioni. Per quanto riguarda la riorganizzazione della filiera e l'aumento della capacità produttiva, sono stati destinati 215 milioni, mentre altri 160 milioni puntano alla riqualificazione tecnica degli impianti.
Interventi specifici sono previsti anche per alcune divisioni aziendali. Alla linea del Tubificio e alla Società delle Fucine andranno rispettivamente 4 milioni di euro ciascuna. Quest'ultima, in particolare, vedrà un incremento della produzione di circa il 20% nel corso del 2025. Inoltre, sono previste nuove assunzioni: nove unità entreranno a rafforzare la struttura della divisione. A queste si aggiungono i 100 nuovi ingressi registrati dall'ingresso del gruppo nel 2022.
La direzione ha comunicato alle rappresentanze sindacali l'intenzione di dotare il Tubificio di una nuova apparecchiatura per il taglio, insieme a un intervento mirato sulle linee esistenti per migliorarne l'efficienza. Nella divisione Fucine, l'investimento coinvolgerà anche due nuovi forni di trattamento, strumentazione che rappresenta un tassello importante per elevare gli standard produttivi e qualitativi.
Arvedi ha evidenziato nella lettera come, a distanza di tre anni dall'ingresso del gruppo nella realtà ternana, l'impegno finanziario non abbia subito battute d'arresto, nonostante le incertezze legate all'andamento del mercato siderurgico e l'assenza di un'intesa programmatica con le istituzioni. “Gli impegni aziendali ad investire per il rilancio dell'azienda ed il mantenimento dei livelli occupazionali sono stati realizzati senza alcun rallentamento e il percorso di rilancio dell'azienda è quindi proseguito con determinazione”. Il numero uno dell'azienda ha anche sottolineato che il personale è aumentato di 59 unità rispetto al 2022 e che 117 lavoratori somministrati sono stati confermati con contratti stabili.
Da parte sindacale, la Fim Cisl ha espresso un giudizio positivo sugli investimenti in corso, considerandoli un elemento chiave per rilanciare comparti fino a oggi meno valorizzati come tubi e fucinati. Il segretario regionale Simone Liti ha parlato della necessità di rinnovare il patto con le istituzioni attraverso un accordo di programma che possa affrontare anche il nodo dei costi energetici, un elemento che pesa fortemente sulla competitività di Ast e di altre realtà industriali ad alto consumo.
Secondo Liti, il sito ternano ha un ruolo centrale nella siderurgia europea e può continuare a esserlo se si lavora in modo coeso tra imprese, lavoratori e soggetti istituzionali. Il segretario ha inoltre ribadito l'importanza di politiche che favoriscano anche l'occupazione femminile, richiamando a un modello industriale che guarda sia all'efficienza che all'inclusività.
In apertura della comunicazione, Arvedi ha rivolto un pensiero alla memoria di Sanderson Mendoza, l'operaio della ditta Tapojärvi rimasto vittima di un incidente all'interno dello stabilimento. L'industriale ha espresso “grande dolore” per l'accaduto, associandosi al cordoglio per la tragica scomparsa. Ha inoltre assicurato che l'azienda sta collaborando attivamente e in piena trasparenza con le autorità competenti per chiarire dinamiche e responsabilità dell'accaduto.