Il destino di Arvedi AST si trova sospeso tra polemiche politiche e tensioni sociali. L’incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MiMIT) non ha portato alle svolte tanto attese, al contrario ha lasciato lavoratori e sindacati profondamente insoddisfatti. La risposta del Pd, anche in merito all’exploit del sindaco di Terni Stefano Bandecchi, non si è fatta attendere e il capogruppo Filipponi in una nota invita a smettere di “giocare sulla pelle dei lavoratori“. Di contro, la presidente della Provincia di Terni Laura Pernazza – presente al tavolo con il ministro Urso – si dice fiduciosa. In questo clima poco sereno, il Cavalier Giovanni Arvedi, presidente del gruppo AST, ha celebrato i 140 anni della storica acciaieria con la visita alla mostra “grande opera” al PalaSì di Terni.
Le critiche del Partito Democratico al nulla di fatto al MiMit
L’incontro al MiMIT, presieduto dal ministro Adolfo Urso, aveva l’obiettivo di chiarire i passi futuri per il rilancio industriale di AST. Ma ha prodotto ben pochi risultati tangibili. Nonostante il ministro abbia confermato la disponibilità di 240 milioni di euro per sostenere il Piano Industriale e un impegno condiviso con la Regione Umbria e il Comune di Terni, la mancanza di risposte precise sulle tempistiche e sui costi energetici ha generato profonda insoddisfazione. I sindacati dichiarano che non si è fatto alcun passo avanti sostanziale. La situazione resta quindi incerta e il piano di transizione energetica viene rinviato al 2029, troppo lontano per rassicurare le famiglie che dipendono dall’acciaieria Arvedi AST.
È proprio su questo che insiste il Partito Democratico, che non si risparmia nelle critiche. Francesco Filipponi, capogruppo del Pd di Terni, attacca duramente la gestione dell’intera vicenda, puntando il dito contro il governo Meloni, la Regione Umbria e l’amministrazione comunale. “Stanno giocando sulla pelle dei lavoratori“, afferma. E sottolinea come l’assenza di una strategia energetica chiara stia mettendo in pericolo non solo l’AST, ma l’intero tessuto economico della città. Secondo il Pd, infatti, la politica nazionale e locale si sta dimostrando incapace di affrontare le sfide che la siderurgia italiana deve affrontare, lasciando i lavoratori in balia di incertezze insostenibili.
“La gravità di quello che sta accadendo è sotto gli occhi di tutti“, continua Filipponi. “A Roma il Governo Meloni non ha una strategia e una politica energetica in grado di rendere competitiva l’industria italiana. A Perugia la Regione da oltre due anni fa finta che non stia accadendo nulla“. E poi la stoccata contro l’ultima uscita di Stefano Bandecchi proprio al MiMiT: “L’inquilino pro tempore di Palazzo Spada straparla e infila una serie di stupidaggini fra un insulto ed una aggressione, solo per far parlare di sé e generare ulteriore confusione“.
AST, il Cav. Arvedi ammira il passato: la visita alla “grande opera”
Nel mezzo di questo periodo cruciale per il futuro delle acciaierie di Terni, Giovanni Arvedi ha visitato la mostra “grande opera”, organizzata dall’AST per celebrare i suoi 140 anni. L’esposizione al PalaSì, che rimarrà aperta fino al 23 ottobre, racconta il più imponente impianto di derivazione mai realizzato in Italia tra Ottocento e Novecento. Una delle più importanti realizzazioni tecnologiche che, attraverso turbine e condotte, ha saputo incanalare le acque del fiume Velino. Riuscendo a trasformare la potenza dell’acqua in energia per l’industria siderurgica. In poche parole, un capolavoro d’ingegneria idraulica che lascia ancora oggi senza parole.
Ma mentre il Cavaliere Arvedi ammira il passato con la “grande opera”, è il presente di AST a essere poco chiaro. In bilico com’è tra negoziati ancora incerti e tensioni politiche che continuano a crescere.
Il ruolo delle istituzioni: la fiducia della presidente Pernazza
In risposta alle tensioni di questi giorni, la presidente della Provincia di Terni Laura Pernazza – che ha partecipato al tavolo programmatico presso il MiMiT – esprime fiducia nelle prospettive future. L’incontro del gruppo Arvedi e dei rappresentanti istituzionali locali con il Ministro Urso è stato importante, afferma, per capire gli investimenti previsti per il rilancio dell’AST.
Pernazza loda l’impegno del Ministero e del gruppo Arvedi. Il quale ha ribadito l’intenzione di investire 927 milioni di euro, e apprezza i risultati del summit. “Siamo pronti a fare la nostra parte”, dichiara in merito la presidente. Suo anche il ringraziamento alla Regione Umbria per il suo impegno in una vicenda così complessa come quella dell’acciaieria. Positivo per Pernazza è, infine, l’annuncio di un “No Paper” sulla siderurgia per proteggere le aziende italiane dagli effetti del Cbam (Carbon Border Adjustment Mechanism).
La presidente di Provincia sottolinea l’importanza di un accordo che garantisca la sostenibilità ambientale, l’occupazione e la competitività dell’intera filiera dell’acciaio italiano. Proprio su questo afferma che adesso “è necessario definire in tempi brevi un cronoprogramma condiviso tra le parti“. Cronoprogramma che “porti Arvedi, istituzioni, sindacati, Regione e Governo, alla firma di un accordo in grado di garantire il rilancio industriale e i posti di lavoro, la sostenibilità ambientale e la piena occupazione anche a supporto della filiera nazionale dell’acciaio e delle sue verticalizzazioni strategiche per il Made in Italy“.