Arvedi Ast ha annunciato l’avvio di un processo di selezione per incrementare il personale destinato a specifiche attività produttive. La comunicazione è arrivata in occasione di un confronto tra la direzione aziendale e le rappresentanze sindacali unitarie (Rsu). Queste ultime hanno dichiarato che la decisione è stata accolta positivamente, affermando: “Tale decisione rappresenta un primo segnale di apertura rispetto alle esigenze ripetutamente sottolineate da Rsu e lavoratori”. Un passo importante per rispondere alle richieste avanzate nel corso degli ultimi mesi.

Le nuove assunzioni previste da Arvedi Ast riguardano 21 lavoratori, selezionati per coprire posizioni mancanti nelle attività produttive dell’azienda. Secondo quanto comunicato, la maggior parte dei nuovi ingressi sarà destinata all’area a freddo.

I lavoratori interessati alle posizioni aperte presso Arvedi Ast verranno selezionati tramite un’agenzia interinale. Non sono stati forniti, in questa fase, ulteriori dettagli sui requisiti specifici o sulle modalità di invio delle candidature, ma è presumibile che le agenzie coinvolte forniranno informazioni dettagliate per presentare le domande e partecipare al processo di selezione.

Arvedi Ast, focus sull’area a freddo: priorità all’efficienza produttiva

La selezione, come già anticipato poc’anzi, prevede l’inserimento di 21 lavoratori, che saranno reclutati tramite agenzie interinali. La maggior parte di queste nuove risorse verrà destinata all’area a freddo dell’acciaieria, dove le attività produttive richiedono un potenziamento del personale.

In particolare, l’azienda ha illustrato la necessità di ottimizzare l’organizzazione dei turni per l’impianto di laminazione Zmill11. L’obiettivo è quello di estendere il ciclo lavorativo a 21 turni, migliorando così la capacità operativa dell’impianto, che riveste un ruolo chiave nelle dinamiche produttive complessive.

Area a caldo: sospensione temporanea di una linea

Un altro aggiornamento rilevante riguarda l’area a caldo. La direzione ha comunicato che a partire dal 9 dicembre una delle linee dell’acciaieria sarà temporaneamente fermata. Questo intervento, pur implicando un cambiamento significativo nella programmazione delle attività, non avrà ripercussioni dirette sui lavoratori coinvolti. Il personale assegnato alla linea potrà infatti continuare a lavorare regolarmente, senza che venga attivata la cassa integrazione. Una scelta che denota attenzione verso la salvaguardia dei livelli occupazionali, anche in presenza di modifiche operative.

Il ruolo delle rappresentanze sindacali: confronto e risultati

Le Rsu hanno sottolineato come il confronto costante e le azioni intraprese abbiano portato a risultati concreti. “Le rivendicazioni portate avanti negli ultimi giorni, culminate con lo stato di agitazione, hanno contribuito a ottenere questi primi risultati”, hanno affermato. Questo evidenzia l’importanza di un dialogo continuo tra lavoratori, rappresentanze e dirigenza per affrontare le dinamiche aziendali in maniera costruttiva.

Impegno sulla produttività: aggiornamenti tempestivi promessi

Sul fronte produttivo, l’azienda ha dichiarato la volontà di mantenere una comunicazione puntuale. “In merito all’andamento produttivo l’azienda si è impegnata a fornire tempestive comunicazioni”, hanno riferito le Rsu al termine dell’incontro. Un impegno che, se rispettato, potrà contribuire a una maggiore trasparenza e a una migliore gestione delle aspettative tra tutte le parti coinvolte.

Richiesta di rinnovo per l’autorizzazione integrata ambientale e investimenti strategici

Arvedi-Ast, che tra l’altro sarà una priorità per la presidente Proietti, ha avviato nell’ultima settimana di novembre il processo per il rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale (AIA), necessario per apportare modifiche sostanziali alle linee produttive. Tra gli interventi principali rientra l’introduzione della nuova linea di trattamento e decapaggio LAF8, un impianto proveniente dal Bahrein e adattato per le esigenze produttive di Terni nei primi due anni di gestione del cavaliere di Cremona. Questa strategia si allinea agli investimenti complessivi pari a 254.558.976 euro dichiarati dalla società, che comprendono anche il laminatoio Sendzimir Zmill 11, il forno di preriscaldo bramme, il progetto per la gestione delle scorie e interventi di riqualificazione su discariche, linee e impianti. Tra le iniziative più inaspettate, figura il Tubificio, che secondo i sindacati avrebbe subito una ristrutturazione mascherata, aggravata da una riduzione di personale e una scarsa competitività commerciale.