In un’epoca in cui la velocità sembra essere l’unico parametro di valore, l’arte di camminare, una volta necessità quotidiana, sta riscoprendo un nuovo significato. Un tempo, per chi non possedeva un mezzo di locomozione, spostarsi a piedi era la norma. Le gambe erano il principale mezzo di trasporto per percorrere distanze anche considerevoli, che si trattasse di raggiungere il mercato nel villaggio vicino o di viaggiare da una città all’altra. Tuttavia, con l’avvento delle automobili e delle motociclette, camminare è diventato sempre meno usuale, fino a essere considerato da molti come una pratica arcaica o addirittura superflua.
Recentemente, però, stiamo assistendo a un ritorno del cammino come attività ricreativa, spirituale e di scoperta. Questo è stato splendidamente dimostrato dall’impresa dei 18 camminatori romagnoli che, partiti da Bagno di Romagna, hanno percorso 140 chilometri in sei tappe, attraversando la Romagna, la Toscana e l’Umbria per raggiungere Gubbio. Guidati da Jessica “Fotoj” Francesconi, una guida ambientale escursionistica, questi intrepidi camminatori hanno affrontato non solo le sfide fisiche di un lungo percorso a piedi, ma anche le difficoltà imposte dalle alte temperature estive, con picchi di 38 gradi.
L’arte di camminare ritorna in auge grazie al crescente interesse verso la natura
L’impresa di questi camminatori un simbolo del crescente interesse per il cammino come mezzo per connettersi con la natura, con se stessi e con gli altri. Jessica Francesconi ha sottolineato l’importanza dell’esperienza condivisa: “Bravi tutti, dal primo all’ultimo, ognuno ci ha messo un pezzettino della propria esperienza, per condividerla con gli altri. L’età era la più grossa incognita, dagli 11 anni di Ariel ai 73 di Fabio, entrambi ottimi camminatori.”
Se un tempo camminare era una necessità, oggi è diventato una scelta, spesso dettata dal desiderio di rallentare il ritmo della vita moderna e di ritrovare un contatto più autentico con l’ambiente e con il proprio corpo. Il cammino offre una prospettiva diversa rispetto al viaggio in auto o in moto: permette di assaporare ogni dettaglio del paesaggio, di percepire i suoni e i profumi della natura, di entrare in contatto con le comunità locali in modo più diretto e personale.
Camminare richiede tempo e pazienza, due elementi che la modernità ha reso scarsi. Tuttavia, proprio per questo motivo, il cammino sta tornando ad essere apprezzato come un’attività che permette di sfuggire alla frenesia quotidiana, di meditare e di riflettere. È un atto di resistenza contro la velocità eccessiva che domina la nostra società, un modo per recuperare la lentezza come valore.
I benefici del cammino sono numerosi e non si limitano solo all’aspetto fisico. Certo, camminare regolarmente aiuta a mantenere in forma il corpo, migliora la circolazione sanguigna, rafforza i muscoli e contribuisce al benessere generale. Ma il cammino è anche un toccasana per la mente e lo spirito. Molti camminatori raccontano di sentirsi più sereni, più centrati e più in pace con se stessi dopo una lunga camminata.
Si è trattato di un’esperienza collettiva e condivisa
Inoltre, camminare in gruppo, come hanno fatto i camminatori romagnoli, aggiunge un ulteriore livello di benessere. Il cammino diventa un’esperienza collettiva, in cui si condividono fatiche e gioie, si creano legami e si costruiscono ricordi. Jessica Francesconi ha espresso gratitudine ai partecipanti, sottolineando come l’esperienza sia stata resa speciale proprio dalla condivisione: “Grazie ai partecipanti per l’esperienza indimenticabile”.
L’arte di camminare non è sempre facile. Come dimostrato dai camminatori romagnoli, le sfide possono essere molte: terreni difficili, condizioni climatiche avverse, stanchezza fisica. Ma è proprio superando queste difficoltà che il cammino diventa una metafora della vita. Ogni passo in avanti, ogni ostacolo superato, è un simbolo di crescita e di determinazione. La guida Francesconi ha descritto l’ultima tappa da Pietralunga a Gubbio come particolarmente impegnativa, con 30 chilometri da percorrere sotto il sole, ma ha anche sottolineato la forza di volontà che ha permesso al gruppo di non mollare.
Il cammino è una sfida, ma è anche una conquista. Arrivare alla meta, dopo giorni di fatica, regala una soddisfazione unica, una sensazione di aver realizzato qualcosa di importante, non solo sul piano fisico, ma anche su quello personale. È un viaggio dentro se stessi, in cui si scoprono risorse inaspettate e si rafforza la propria autostima.
Il cammino non è solo un’esperienza fisica, ma anche culturale e spirituale. Attraversando paesaggi diversi, si entra in contatto con la storia e le tradizioni dei luoghi, si scoprono piccole comunità, si apprende qualcosa di nuovo ad ogni passo. Per i camminatori romagnoli, il percorso da Bagno di Romagna a Gubbio è stato un viaggio nella storia e nella cultura di tre regioni italiane, un’occasione per conoscere meglio il proprio paese e per apprezzarne la bellezza.