06 Sep, 2025 - 12:05

Arconi di Gubbio, scontro aperto: la replica dei Muratori e il nodo tra tradizione e patrimonio mondiale

Arconi di Gubbio, scontro aperto: la replica dei Muratori e il nodo tra tradizione e patrimonio mondiale

La riqualificazione degli Arconi di via Baldassini si conferma tema incandescente del dibattito cittadino. Dopo la nota della maggioranza consiliare, che ha difeso il sindaco Vittorio Fiorucci e l’assessore Spartaco Capannelli dalle polemiche sul progetto di restauro, è arrivata la dura risposta dell’Università dei Muratori, Scalpellini ed Arti Congeneri di Gubbio.

In un documento diffuso oggi sabato 6 settembre, l’antica istituzione ha manifestato il proprio dissenso rispetto ad alcune affermazioni contenute nel comunicato della maggioranza. Si tratta di un passaggio cruciale, perché l’Università non è solo un’associazione: è l’anima stessa della Festa dei Ceri e una delle voci più autorevoli della tradizione eugubina.

Tuttavia, la contrapposizione solleva una questione più ampia: gli Arconi devono essere considerati spazio identitario locale o bene monumentale di valenza mondiale?

La posizione dei Muratori: “Gli Arconi sono frutto del nostro impegno”

L’Università dei Muratori rivendica con forza il proprio ruolo nella trasformazione degli Arconi.

Gli Arconi, così come oggi vengono percepiti e vissuti, non sono frutto di un progetto istituzionale recente, bensì della volontà e dell’impegno concreto della nostra Università” – si legge nella lettera.

L’istituzione ricorda infatti che nel 1993 prese in consegna locali allora ridotti a magazzino dei netturbini, infestati da piccioni e coperti di guano, e li rigenerò con sacrifici e risorse proprie.

Da quella rinascita, gli Arconi sono divenuti luogo di aggregazione, di convivialità e di tradizione legata indissolubilmente alla Festa dei Ceri.

Il nodo della cucina e della funzione conviviale

Il punto più critico riguarda la proposta di sostituire la cucina fissa attuale con una cucina mobile a induzione.

Secondo i Muratori, la nuova soluzione sarebbe inefficiente e inadeguata a garantire le necessità organizzative delle grandi convivialità connesse alle feste tradizionali.

“È paradossale ritenere che una cucina mobile possa risultare più efficiente dell’attuale. Ciò è tecnicamente insostenibile e non risponde alle reali necessità della Festa dei Ceri”, affermano.

Il timore è che, dietro l’idea di una caffetteria al servizio degli spazi espositivi, si nasconda il rischio di ridurre la funzione comunitaria degli Arconi.

Il limite di una visione troppo provinciale

Pur riconoscendo il valore delle argomentazioni dell’Università, è necessario porsi una domanda: può una città come Gubbio, che custodisce uno dei complessi monumentali più importanti del mondo Piazza Grande con Palazzo Pretorio e Palazzo dei Consoli – ridurre la funzione degli Arconi a mera cucina e supporto conviviale per la Festa dei Ceri?

Il patrimonio eugubino non appartiene solo agli eugubini. È un bene universale, che va tutelato e valorizzato in chiave internazionale.

Una cucina fissa, per quanto utile alle celebrazioni locali, non può rappresentare l’asse portante di un progetto di restauro che deve guardare anche alle esigenze culturali, museali ed espositive di un turismo globale.

La critica alla maggioranza e la difesa della tradizione

Nella lettera, i Muratori non mancano di sottolineare come la maggioranza li abbia dipinti, a loro dire, come ostili al restauro.

“Si continua ad insinuare che siamo contrari al restauro. In realtà sono anni che chiediamo di intervenire” – ribadiscono.

Al tempo stesso, però, l’Università denuncia la mancanza di ascolto e il rischio di snaturare una funzione comunitaria consolidata.

È qui che si annida il conflitto: la difesa della tradizione, pur legittima, rischia di diventare un ostacolo se interpretata in maniera esclusiva e autoreferenziale.

Tradizione e modernità: un equilibrio necessario

Gli Arconi non devono diventare né un “contenitore museale senz’anima” né un “refettorio perpetuo” al servizio esclusivo della Festa. La sfida è trovare un equilibrio che consenta di mantenere viva la funzione identitaria locale senza sacrificare la valenza mondiale del complesso.

Il progetto della maggioranza, che prevede un Museo degli Umbri, spazi espositivi e aree convegnistiche, va in questa direzione: restituire gli Arconi alla città e al mondo, offrendo ambienti dignitosi, sicuri e funzionali.

Il restauro non è più rinviabile

C’è un punto sul quale tutti concordano: lo stato attuale degli Arconi è indecoroso. Locali chiusi, spazi degradati, condizioni igieniche precarie.

L’Università ha ragione quando ricorda che è stata la prima a intervenire negli anni ’90, ma oggi non basta più. Un patrimonio di tale portata non può essere lasciato al solo impegno volontario di un’associazione, per quanto nobile e storica.

Occorre un intervento strutturale e istituzionale, finanziato e garantito da enti pubblici, che riporti gli Arconi al livello di dignità internazionale che meritano.

Una questione identitaria, ma non solo locale

La lettera dei Muratori tocca corde profonde: la Festa dei Ceri e gli Arconi sono simboli identitari fortissimi. Ma ridurre la discussione a questo rischia di chiudere la città dentro i propri confini.

Gubbio ha bisogno di una visione più ampia, capace di dialogare con il mondo. Gli Arconi possono e devono essere un luogo di tradizione, ma anche di cultura, turismo e confronto internazionale.

Un patrimonio così importante non può essere sacrificato a interessi particolari o a logiche puramente locali.

Il futuro degli Arconi: conciliare locale e globale

Il confronto acceso tra maggioranza e Università dei Muratori non va letto come uno scontro sterile, ma come l’occasione per costruire una visione nuova.

Gli Arconi devono continuare a ospitare momenti legati alla Festa dei Ceri, ma senza rinunciare alla possibilità di accogliere mostre, eventi culturali e attività capaci di attirare visitatori da tutto il mondo.

Non c’è contraddizione tra Festa e museo, tra cucina e cultura: c’è la necessità di un progetto intelligente che sappia coniugare locale e globale.

Aprire gli Arconi al mondo

La lettera dei Muratori è un richiamo forte e legittimo a non dimenticare la storia e l’impegno di chi ha rigenerato gli Arconi quando erano abbandonati. Ma non può diventare un freno alla valorizzazione universale di un patrimonio unico.

Gli Arconi non sono solo il cuore della comunità eugubina: sono parte di un complesso monumentale di valenza mondiale. Ed è a questo livello che Gubbio deve guardare, con coraggio e visione.

Perché difendere la tradizione non significa rinchiudersi in essa, ma renderla ponte verso il futuro e verso il mondo.

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Mario Farneti
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