L’elezione del cardinale statunitense Francis Robert Prevost a nuovo Vescovo di Roma ha attraversato l’Umbria come un soffio di grazia. Primo statunitense nella storia della Chiesa a salire al soglio pontificio, Papa Leone XIV ha subito suscitato “grande gioia” nell’intera archidiocesi di Spoleto-Norcia, un territorio profondamente legato alle radici spirituali dell’Ordine di Sant’Agostino e ai luoghi santi che hanno segnato la vita del nuovo Pontefice.
L’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, ha accolto con emozione la notizia dell’elezione. “Ancora una volta rendiamo grazie a Dio per il dono di Papa Leone XIV - ha dichiarato -. Lo inviterò a farsi pellegrino a Cascia e Montefalco per affidare il suo ministero petrino all’intercessione di Santa Rita e di Santa Chiara, delle quali è molto devoto”.
Una devozione non di circostanza, ma intessuta nel tempo: quando era priore generale degli agostiniani e poi cardinale, Leone XIV ha più volte visitato le comunità umbre, lasciando un segno profondo nel cuore dei fedeli e delle religiose. Cascia, città che custodisce il corpo e la memoria di Santa Rita, ha conosciuto da vicino la spiritualità e l’umiltà del futuro Papa. A Montefalco, la figura di Santa Chiara della Croce, altra grande mistica agostiniana, ha fatto da ponte tra il carisma dell’ordine e l’identità spirituale dell’Umbria profonda.
A poche ore dalla fumata bianca, la Basilica di Santa Rita a Cascia è diventata meta di un pellegrinaggio spontaneo. I fedeli sono arrivati numerosi, spinti dalla gratitudine e dalla devozione per un uomo che ha sempre manifestato un forte legame con questa terra. Le preghiere si sono moltiplicate davanti all’urna della Santa, e in molti hanno vissuto la giornata come un momento di grazia inattesa.
Tra i pellegrini si sono viste famiglie intere, gruppi parrocchiali e singoli devoti, provenienti non solo da tutta Italia, ma anche da regioni lontane del mondo come il Kurdistan e l’Iran, a testimonianza della fama internazionale di Santa Rita e del suo messaggio di speranza. Cascia, in queste ore, è apparsa come un crocevia universale di fede, in cui la spiritualità agostiniana si è intrecciata con l’attualità della Chiesa universale.
Una presenza particolarmente significativa è stata quella del Cardinale Angelo Comastri, che ha visitato la basilica e ha sostato in raccoglimento. La sua presenza ha rafforzato il clima di raccoglimento e vicinanza alla Santa, mentre le religiose agostiniane hanno aperto le porte del monastero per accogliere i fedeli e condividere il momento storico. A nome della città di Cascia, il sindaco Mario De Carolis ha accolto il Cardinale e ha espresso la propria emozione per la notizia dell’elezione del nuovo Pontefice. Ha rivolto parole di augurio per un pontificato “illuminato dalla fede e dall’amore per Santa Rita”, riconoscendo in Papa Leone XIV una figura vicina alla storia e alla spiritualità locale.
Con Papa Leone XIV, la Chiesa apre dunque una nuova fase, segnata dall’incontro tra la tradizione agostiniana e le sfide globali del presente. Americano per nascita, ma profondamente legato all’Europa spirituale e alla terra di San Benedetto e Santa Rita, il nuovo Pontefice porta con sé l’impronta della sinodalità e del servizio.
La sua elezione, già salutata con entusiasmo da fedeli e istituzioni, è vista da molti come un segnale di rinnovamento nella continuità. E il richiamo dell’Umbria, con le sue pievi, i suoi santuari e i suoi silenzi, potrebbe essere la prima tappa simbolica del nuovo pontificato.
L’elezione del nuovo Papa si è collocata in un momento carico di significato: il lutto per la scomparsa di Papa Francesco è ancora vivo nella memoria collettiva. Nella diocesi di Terni, Narni e Amelia, il prefetto Antonietta Orlando ha consegnato al vescovo Francesco Antonio Soddu il registro di condoglianze raccolto in Prefettura, dove per cinque giorni i cittadini hanno potuto esprimere il proprio cordoglio, in seguito al lutto nazionale proclamato dal Consiglio dei Ministri.
La visita è stata l’occasione per condividere la memoria e il sentimento di gratitudine nei confronti di Papa Francesco, definito dalla diocesi “esempio per tutti di impegno a favore della pace e degli ultimi del mondo”. Numerosi i messaggi e le testimonianze spontanee pervenute, segno di una vicinanza popolare autentica verso una figura che ha segnato profondamente la Chiesa del nostro tempo.