La 18ª edizione dei Campionati Italiani 3D di Polino si è conclusa con un successo che va ben oltre il piano sportivo. Il borgo umbro, incastonato tra le montagne della Valnerina, si è trasformato per tre giorni in una vera capitale del tiro con l’arco, ospitando 717 arcieri provenienti da tutta Italia e 173 società. Un afflusso straordinario che ha dato nuova linfa non solo alla disciplina, ma anche al territorio, dimostrando come sport e turismo possano viaggiare di pari passo.
Al centro di tutto, gli Arcieri Città di Terni, capaci di unire capacità organizzativa e risultati di spessore. L’evento, guidato dal presidente Stefano Tombesi con il supporto dell’Amministrazione Comunale, della Fondazione Carit, degli sponsor e di decine di volontari, ha mostrato un modello di eccellenza organizzativa. Non solo gare, ma anche momenti di socialità, come la cena itinerante tra le vie di Polino, hanno contribuito a creare un’atmosfera unica e indimenticabile.
Sul fronte agonistico, la società ternana ha lasciato il segno. Nell’arco tradizionale mixed team, la coppia Sabrina Vannini, Nicola Kos ha centrato una prestigiosa medaglia d’argento, arrendendosi soltanto in finale ai liguri Saltalamacchia e Pittaluga dell’Associazione Genovese Arcieri.
Ma il momento più emozionante è arrivato nella gara femminile: Sabrina Vannini ha confermato il suo status di campionessa conquistando il sesto titolo italiano nell’arco tradizionale. In finale, la sua superiorità è stata netta: 64-34 il punteggio inflitto a Patrizia Trefiletti, mentre la medaglia di bronzo è andata a Michela Donati.
Con questo successo, Vannini scrive un nuovo capitolo nella sua carriera, confermandosi una delle figure di riferimento del tiro con l’arco nazionale.
Protagonista assoluta della spedizione, Vannini ha raccontato le sue emozioni con la sincerità di chi sa di aver raggiunto un traguardo speciale:
"Torno a casa con due medaglie bellissime, un oro e un argento, e con tanta gioia nel cuore. Il sesto titolo italiano ha un sapore speciale: dietro c’è il lavoro, la passione e l’affetto di una squadra che sento come una seconda famiglia. Peccato per il mixed team, ma resta l’orgoglio di aver dato il massimo. Voglio ringraziare chi mi ha sostenuto, in particolare il mio coach Fabio Pittaluga e chi mi è stato vicino anche a distanza. Dedico questa vittoria alla mamma di Barbara “Babs” Orsi, con un abbraccio forte anche da parte di Silvia".
Un discorso che racchiude l’essenza dello sport: la fatica, la dedizione, il senso di appartenenza e soprattutto la capacità di condividere vittorie e delusioni con il proprio gruppo. Non solo risultati, quindi, ma anche valori umani.
Se la squadra ha brillato in pedana, l’organizzazione non è stata da meno. Il presidente degli Arcieri Città di Terni, Stefano Tombesi, ha espresso con chiarezza l’orgoglio per un evento che resterà nella memoria collettiva:
"Abbiamo vissuto un’edizione speciale, che resterà nella memoria di tutti. Portare 717 arcieri a Polino è stato impegnativo ma anche un motivo di grande orgoglio. Abbiamo cercato di far vivere un’esperienza unica e i feedback ricevuti ci dicono che ci siamo riusciti. Un grazie infinito all’Amministrazione Comunale e ai tantissimi volontari: senza di loro, nulla sarebbe stato possibile. E naturalmente complimenti ai nostri atleti, che ancora una volta hanno portato in alto il nome degli Arcieri Città di Terni".
Parole che sottolineano la doppia vittoria della società: quella sul campo, con i risultati, e quella fuori, con un’organizzazione che ha fatto scuola.
Questi campionati rappresentano una tappa fondamentale nella storia degli Arcieri Città di Terni. La società si conferma realtà di primo piano, capace di unire passione sportiva, crescita dei giovani e valorizzazione del territorio.
Il successo di Vannini e l’argento del mixed team mostrano come il club abbia raggiunto una maturità competitiva notevole, senza perdere lo spirito di gruppo che lo contraddistingue. Una squadra che sa guardare avanti, puntando su talenti e organizzazione, con la certezza di poter affrontare nuove sfide.