Se è vero che un’immagine vale più di mille parole, è altrettanto vero che di quelle immagini si deve averne cura, soprattutto oggi che si sta perdendo l’abitudine di stampare le fotografie. Di quest’avviso è anche il Comune di Stroncone, il ridente borgo medievale non distante da Terni, che vuole creare un archivio fotografico di comunità. Come? Chiamando a raccolta chiunque abbia delle foto storiche che ritraggono momenti di vita nel paese e che, una volta digitalizzate, entreranno così a far parte di un patrimonio collettivo. Un’iniziativa dall’alto valore simbolico che renderà fruibili e accessibili quei materiali, mettendo al centro la cura della memoria attraverso le immagini provenienti direttamente dai fondi fotografici di famiglia, preziosi scrigni di storie e ricordi.
Stroncone verso un archivio di comunità: “Ogni storia è un tassello”
“L’obiettivo – si legge in una nota dell’ente – è quello di rendere pubblico e fruibile il patrimonio privato di fotografie analogiche che ritraggono momenti storici e tradizionali, legati soprattutto alle rappresentazioni sacre e ai momenti di vita quotidiana. La realizzazione del progetto richiede l’apporto fondamentale della nostra Comunità“.
In questo progetto “ogni storia è un tassello che si aggiunge e che crea dei racconti meravigliosi, capaci di accompagnarci giorno dopo giorno“. E ogni tassello sarà la tessera di un più ampio mosaico che attraverso le immagini traccerà il vissuto della comunità stronconese attraverso i decenni e forse anche i secoli.
Contrastare l’oblio: la memoria del paese diventa bene condiviso
Il rischio delle foto analogiche è quello della dispersione o del danneggiamento. Iniziative come questa di Stroncone, nascono affinché le memorie di un territorio possano arricchire le nuove generazioni, contrastando l’oblio e rafforzando l’identità e la consapevolezza di tutti.
In Italia ci sono diversi esempi di archivi fotografici di comunità. Uno dei progetti più interessanti in questo senso è quello di Peio, un piccolo paese del Trentino. La raccolta qui è partita nel 2020, coinvolgendo sette frazioni e un centinaio di famiglie, arrivando a costituire, l’anno successivo, un fondo di oltre seimila immagini appartenenti alla cosiddetta “fotografia vernacolare“, ovvero la fotografia di tutti i giorni, quella che non ha pretese di artisticità.
Come inviare le foto del proprio archivio di famiglia per il progetto di Stroncone
Per partecipare alla creazione dell’archivio digitale di comunità di Stroncone, si possono inviare foto che ritraggano alcuni momenti più significativi legati alla vita del paese. In particolare momenti legati alle tradizioni, soprattutto alle tradizioni sacre; momenti pubblici di comunità e momenti fuori dalle mura domestiche e dove siano visibili edifici, strade e panorami esterni.
A corredo di ogni foto, andranno indicate, laddove possibile, alcune informazioni che contribuiranno a ricostruire i momenti del passato e a creare un preciso paesaggio della memoria del paese. Si può optare per la consegna in Comune oppure per l’invio via email, in quest’ultimo caso le foto andranno scannerizzate. Poiché ogni foto racconta una sua storia è fondamentale riuscire a fornire quanti più elementi possibili. Come:
Dove è stata scattata, (strada, edificio ect).
Quando è stata scattata, (giorno, mese, anno).
Da chi è stata scattata, (se possibile).
Cosa si vede nella foto, (processione del patrono, ect.).
Di chi è la proprietà, (il proprietario della foto).
Storie particolari, se la foto immortala un momento o una storia che merita di essere raccontata (per esempio perché si riferisce a episodi storici o c’è un personaggio importante, ect).
Le foto possono essere consegnate o fatte recapitare entro il 30 novembre 2024 presso l’Ufficio dei servizi demografici del Comune o spedite a [email protected]. Dopo le procedure previste, si provvederà alla restituzione delle stesse. Le referente è l’assessora alla Cultura del Comune di Stroncone, Annalisa Spezzi.