Un altro arbitro di calcio è stato aggredito per non aver concesso un rigore. Questa volta è successo ad Anghiari, dove il 23 marzo scorso si stava disputando una partita del campionato amatori di Città di Castello tra Gricignano, che giocava in casa, e Pistrino.
Per l’aggressione, il dirigente della squadra tifernate è stato inibito fino al 2026 e ben tre calciatori sono stati sospesi. A prendere la decisione è stata la Corte sportiva di appello territoriale del Comitato Regionale Umbria.
Arbitro aggredito per un rigore non concesso
Un rigore non concesso è stato sufficiente per mandare a monte una partita di calcio del campionato amatori di Città di Castello tra Gricignano e Pistrino, che si è tenuta ad Anghiari il 23 marzo scorso.
Gli ospiti erano avanti di un punto – il tabellone segnava Pistrino 2-1 Gricignano – quando, quasi alla fine del secondo tempo, c’è stato un contatto dentro i sedici metri. Si sarebbe trattato di un fallo netto secondo i locali, viceversa, di una semplice punizione per i difendenti secondo l’arbitro.
Ed è proprio contro l’arbitro, che non ha ritenuto di dover concedere il rigore alla squadra che giocava in casa, che si è scatenata la rabbia dei giocatori del Gricignano e anche della panchina, compresi un paio di dirigenti.
Arbitro aggredito, cosa è successo
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti e dei testimoni – amici e familiari dei giocatori che si trovavano a bordo campo o sedevano sulle gradinate per assistere alla partita Gricignano-Pistrino – i rappresentanti del Gricignano avrebbero circondato il direttore di gara dopo la mancata concessione del penalty.
L’arbitro sarebbe stato, quindi, costretto, a causa dell’accerchiamento, in un primo momento a indietreggiare per ristabilire una certa distanza di sicurezza dagli aggressori, salvo poi trovarsi perfino a difendersi non solo dagli insulti ma anche dagli spintoni.
Alla fine Matteo De Santis, 23enne con la passione per il calcio e l’arbitraggio, non ha potuto fare a meno di correre verso gli spogliatoi e chiudersi lì dentro, dove ha telefonato alle forze dell’ordine per chiedere aiuto. Il ragazzo è stato, quindi, soccorso dai carabinieri.
Partita sospesa e 5 giorni di prognosi per l’arbitro
Naturalmente, la partita del campionato amatori di Città di Castello tra Gricignano e Pistrino è terminata nell’esatto momento in cui l’arbitro, Matteo De Santis, è stato aggredito. Il gioco è stato sospeso perché il direttore di gara, appunto, non aveva fatto in tempo a dare il triplice fischio.
Riportata la normalità sul campo da gioco, anche grazie ai calciatori del Pistrino che hanno cercato di placare gli animi dei propri avversari, l’arbitro si è recato all’ospedale di Sansepolcro, da dove è stato dimesso con una prognosi di 5 giorni per lievi escoriazioni.
Dalla società del Gricignano calcio sono immediatamente arrivate le scuse al De Santis, accompagnate da una versione edulcorata del racconto dell’accaduto.
Dirigente inibito fino al 2026 e tre calciatori squalificati
Il referto di Matteo De Santis, l’arbitro di 23 anni aggredito durante la partita tra Gricignano e Pistrino, è, infine, arrivato sul tavolo del giudice sportivo che ha sancito la sconfitta a tavolino per 0-3 del Gricignano.
Il giudice ha stabilito, inoltre, l’inibizione di un dirigente del Cricignano fino al 30 gennaio del 2026 e la squalifica di tre giocatori, rispettivamente a otto gare per uno di essi e a sei partite per gli altri due.
La Corte sportiva di appello territoriale del Comitato Regionale Umbria – costituita dagli avvocati Paolo Cutini, Maurizio Lorenzini e da Domenico Oristanio – ha però ritenuto che i tre calciatori del Cricignano “hanno preso parte alla condotta minacciosa ed aggressiva” tenuta nei confronti dell’arbitro, ma che “non emergono tuttavia comportamenti di particolare gravità posti in essere dagli stessi né alcun contatto con il direttore di gara” ragione per la quale hanno valutato di ridurre a cinque giornate la squalifica per tutti e tre i giocatori.