Approvato il Rendiconto della gestione per l’esercizio finanziario 2023 e la relativa relazione dal consiglio comunale di Terni, nella seduta di oggi. L’atto è passato con 17 voti favorevoli (Alternativa popolare), 4 contrari e 7 astenuti tra i banchi dell’opposizione.

A presentare l’atto, in apertura di seduta è stata l’assessore al bilancio, Michela Bordoni, che ha parlato di “un rendiconto che, ovviamente, tiene in considerazione il succedersi di una nuova amministrazione. Noi, già dal momento in cui ci siamo insediati, abbiamo cercato di dare un impulso diverso, coraggioso, propositivo e che comunque con questa rendicontazione e con questo risultato ci va a premiare“.

Approvato il rendiconto: aumentano i fondi accantonati per la chiusura del dissesto finanziario dell’ente

Il Comune di Terni presenta un incremento di fondi accantonati da euro 47,6 milioni circa a euro 59,8 milioni (+20,36%).
L’obiettivo – ha spiegato l’assessora Bordoni – è quello di fronteggiare eventuali probabili criticità derivanti dalla chiusura della gestione della fase di liquidazione del dissesto. Viene, poi, perseguito, un allineamento del fondo contenzioso in base all’aggiornamento del competente ufficio. E, infine, si crea un idoneo accantonamento di circa 8 milioni di Euro all’interno della voce Altri accantonamenti. Ciò per evitare la penalizzazione dovuta all’applicazione dell’eventuale maggior deficit, derivante dalla ricostituzione del fondo anticipazione liquidità“.

A decorrere dall’approvazione del rendiconto 2024, salvo ulteriori interventi normativi in merito, ad oggi non previsti, occorrerà infatti provvedere al ripiano in rate costanti a salvaguardia del mantenimento dell’equilibrio strutturale di bilancio. Contenendo la riduzione delle risorse effettive da destinare alle finalità istituzionali. L’accantonamento è sufficiente a coprire l’eventuale disavanzo tecnico annuale, che sarebbe stato necessario ripianare in dieci anni dal rendiconto 2022 qualora l’ente non avesse beneficiato delle proroghe normative.

Il rendiconto 2023 di Palazzo Spada in cifre

Il fondo crediti dubbia esigibilità passa da euro 39,9 milioni a  euro 40,9 milioni. Nel 2023 non è stato necessario finanziare alcun disavanzo.
La spesa corrente impegnata nel 2023 è di circa 76,3 milioni. Le entrate tributarie hanno rispettato le previsioni, superando i 57 milioni. Gli introiti legati ai contributi per permessi di costruire hanno mantenuto il trend positivo dell’ultimo triennio, per un importo finale di circa 1,7 milioni.
L’ente, nonostante il difficile periodo storico – ha sottolineato Bordoni – è riuscito a mantenere i servizi resi ai cittadini e a continuare le politiche di investimento. Il Comune di Terni nell’annualità 2023 non ha utilizzato l’anticipazione di tesoreria. Il fondo cassa al 31 dicembre 2023 è di circa 53 milioni“.
Nel 2023 sono state evase richieste di erogazione mutui per avanzamento lavori di circa 4,6 milioni rispetto i 3,2 milioni del 2022. “Segnale che le attività e i lavori stanno procedendo in modo spedito – ha proseguito l’assessora -. Continua il trend di riduzione del debito per il finanziamento investimenti che passa dai 119 milioni di fine 2021 a 112,6 a fine 2022 agli attuali 103.9 milioni circa nel 2023“. 
L’attività dell’amministrazione si è concentrata su questo punto, con un’analisi volta a individuare la presenza di eventuali residui di mutui da devolvere e utilizzare per diversi scopi. Una scelta politica precisa, quella di utilizzare i residui senza ricorrere a nuovi e ulteriori finanziamenti. E che, nei primi mesi del 2024, ha previsto il finanziamento di diversi progetti senza aumentare l’indebitamento dell’ente.
Questa politica – ha concluso Bordoni – ha determinato una ulteriore riduzione della rigidità del bilancio, con un’incidenza sulle entrate correnti inferiore al 50%“.

Il dibattito in consiglio: scintille tra Bandecchi e Ferranti (Forza Italia), che però si astiene

Il dibattito, che solitamente sui bilanci è caldissimo, stavolta è filato via abbastanza liscio. D’altronde l’atto in discussione era di natura tecnica. E, se si eccettua la devoluzione dei residui dei mutui, le scelte di carattere amministrativo-gestionale hanno marcato una certa continuità tra la vecchia e l’attuale amministrazione sul versante del risanamento dei conti. Anche se Bandecchi rivendica il coraggio delle scelte della sua amministrazione. Mentre dai banchi di Fratelli d’Italia si risponde con il buon operato dell’ex assessore al bilancio Orlando Masselli. E poi ci sono le considerazioni di Filipponi (PD) sull’opportunità di rimpinguare il fondo di liquidità e di procedere alle verifiche dei residui. Qualche critica non è mancata, soprattutto sulla scelta di destinare la devoluzione dei mutui all’acquisto di mezzi per le manutenzioni e sulla richiesta di finanziare il sottopasso di Cospea. Ma Le scintille sono arrivate dopo. Prima con la dichiarazione di voto del sindaco Bandecchi e poi con quella di Ferranti (Forza Italia), con i due a battibeccare a lungo (costringendo anche alla sospensione del consiglio la presidente Francescangeli) su tasse e conti.

Bandecchi nel dibattito sul rendiconto approvato: “Sul sottopasso di Cospea escuteremo la fidejussione”

È proprio sul sottopasso da costruire a Cospea, che il sindaco Bandecchi ha sparato la bomba. Un intervento per la realizzazione del sottopassaggio ciclopedonale con eliminazione dell’esistente passaggio a livello, nell’ambito di una lottizzazione.
Qui in consiglio – attacca il primo cittadino – da mesi di parla delle stesse cose. Ancora parlate dei soldi messi da parte per fare un sottopassaggio? Vi informo che a breve andremo a riscuotere la fideiussione a garanzia di quell’opera, perché evidentemente troppi intralci e intrecci che ci sono in questo Comune non permettono di andare avanti nella maniera giusta. Siamo da un anno ad aspettare un signore che evidentemente non ha capito che deve fare questo sottopassaggio. Ma la situazione si sbloccherà, perché o lo farà lui o lo faremo noi, coi soldi suoi“.

Poi Bandecchi rivendica la sua gestione. Improntata – dice – a ottica imprenditoriale e gestionale. “Mentre voi parlate di tributi e tasse da riscuotere, noi pensiamo ad aumentare il gettito aiutando le imprese a crescere. Questa è la logica che ci muove: migliorare l’impatto del Comune sulla vita dei cittadini. Il Comune è imballato di soldi e ora potrà fare assunzioni e aumentare i servizi ai ternani“.

Gli risponde poco dopo il forzista Ferranti (seppure annunciando un voto di astensione). Che chiede a Bandecchi coraggio nel ridurre la tassazione a cittadini e imprese, con le aliquote che sono tutte al massimo per via del dissesto finanziario.
Se il Comune ha in pancia molti quattrini è perché la precedente amministrazione ha fatto un buon lavoro – afferma -. Abbiamo votato a febbraio l’uscita dal dissesto. Potevate cambiare passo e abbassare le imposte“.
Bandecchi si inalbera, la tensione si alza e la presidente Francescangeli interrompe il consiglio per i battibecchi. Si riprende con Masselli, sfidante del sindaco all’ultimo ballottaggio che chiosa con una battuta tutta politica: “Siete imballati di soldi – afferma – ma non avete un Baiocco“. Battuta riferita all’addio ad Ap dell’ex calciatore candidato sindaco a Perugia. Nel frattempo il clima si calma e si va al voto. Tutto come da pronostico, approvato il rendiconto 2023 a larghissima maggioranza e match rinviato alla prossima assise.