L’appalto per le pulizie delle sedi di Terni Reti divide la società in house del Comune e la Confartigianato Imprese di Terni. Che adesso minaccia di rivolgersi al Prefetto e agli altri organismi di vigilanza “per le opportune verifiche“.
Ma da Porta Spoletina, dove si trova la sede della società di facility management di proprietà di Palazzo Spada, fanno sapere che tutto è in regola. E che sono state seguite le procedure previste dalla legge. Con tanto di acquisizione documentale ulteriore per certificare il rispetto di requisiti e obblighi verso i lavoratori, su indicazione dei legali.

Ma cosa è accaduto per provocare uno strappo così forte tra l’associazione di via Luigi Casale (sempre piuttosto dialogante con l’amministrazione comunale) e la società guidata dall’amministratore unico Alessandro Campi?
Al centro della polemica c’è l’aggiudicazione, avvenuta alla fine del mese di luglio scorso dell’appalto per la pulizia delle sedi di Terni Reti. La commessa è stata assegnata dopo una procedura ad evidenza pubblica. La gara da 53 mila euro, infatti, ha visto l’affermazione di una società del settore proveniente da fuori Terni che ha presentato un’offerta al ribasso del 41,5%.

Confartigianato protesta: “Massimo ribasso eccessivo, l’appalto delle pulizie non copre neppure i salari minimi dei dipendenti”

L’offerta di 31 mila e 5 euro, secondo Confartigianato, consentirà sì un risparmio a Terni Reti, ma non sarà sufficiente neppure al riconoscimento salariale previsto per i tre dipendenti. Che dovranno passare in organico al nuovo appaltatore.

La clausola sociale – attacca l’associazione artigiana – prevede il riassorbimento del personale che svolge il servizio. Effettuando i conteggi tecnici, l’appalto è stato assegnato per un importo che non copre i minimi tabellari della retribuzione dei dipendenti riferita al CCNL del settore. Figuriamoci se riesce a coprire gli altri costi inerenti il servizio. Dal costo dei prodotti all’ammortamento dei macchinari, fino al margine d’impresa“.

La protesta di Confartigianato è acuita dal fatto che Terni Reti è una società in house del Comune di Terni. “È grave e preoccupante – afferma in una nota l’associazione datoriale – che un soggetto controllato dall’ente comunale non abbia avuto remore a percorrere una strada così rischiosa per l’economia del territorio, per i lavoratori e per i cittadini. Quando è addirittura Terni Reti a procedere ad assegnazioni del tutto fuori mercato, diventa impossibile difendere il tessuto locale delle imprese da fenomeni patologici come quelli evidenziati“.

Terni Reti si difende: “Assegnazione regolare, dalla società massima attenzione all’economia territoriale”

Sulla vicenda, Tag24 Umbria, ha sentito anche l’amministratore unico di Terni Reti, Alessandro Campi. Che ha ricostruito l’iter che ha portato all’assegnazione con la logica del massimo ribasso

Abbiamo effettuato una manifestazione d’interesse per questo servizio – spiega il manager della società in house del Comune -. Hanno risposto dieci società, di cui solo un paio del Ternano. Le lettere di offerta pervenute sono state tutte controllate e valutate. Alla ditta aggiudicatrice sono stati richiesti formalmente tutti i chiarimenti in merito alla sostenibilità dei costi e della manodopera, seguendo le regole sugli appalti. Alla fine della procedura abbiamo ritenuto di affidare il servizio alla società con la migliore offerta“.

Terni Reti, inoltre, su suggerimento dei propri legali, ha richiesto all’operatore economico una serie di documenti aggiuntivi, a giustificazione della sostenibilità del ribasso sostenuto. E tutto – fanno sapere dall’azienda comunale – è risultato congruo in base alle disposizioni del codice degli appalti.

Riteniamo di aver agito secondo le norme – continua Campi -. Inoltre, nel contratto di appalto sono state inserite clausole che consentono a Terni Reti di valutare la qualità del servizio offerto. E in caso di mancanze o inadempienze di applicare sanzioni. Infine, è espressamente imposto alla stessa ditta il rispetto delle condizioni retributive contemplate dai contratti collettivi di lavoro, pena l’applicazione, anche in questo caso, di sanzioni“.

L’amministratore unico di Terni Reti conclude confermando la massima attenzione all’economia territoriale e alle imprese ternane. “Lavoriamo costantemente con molte aziende locali, proprio perché da parte nostra c’è sempre stata massima attenzione per lo sviluppo dell’economia territoriale. Siamo pronti a fornire tutti i chiarimenti del caso alle autorità preposte che avanzeranno eventuale richiesta“.