Un invito ufficiale, un’agenda già fissata e un obiettivo dichiarato: trovare regole condivise sugli appalti pubblici. È con questo spirito che il Comune di Terni ha inviato le lettere per la convocazione del tavolo tecnico sul nuovo Codice degli appalti, in programma martedì 30 settembre alle ore 10, nella sala consiliare di Palazzo Spada. All’incontro parteciperanno la Provincia di Terni, tutti i Comuni del territorio provinciale, le principali sigle sindacali e le associazioni di categoria dei datori di lavoro.
L’assessore ai Lavori Pubblici Giovanni Maggi ha sottolineato che l’iniziativa rappresenta “il seguito di quanto anticipato a luglio, un confronto tecnico sulla complessa normativa che regola gli appalti, con un focus sui limiti e sulle modalità di applicazione del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa”.
Secondo l’amministrazione comunale, la riunione non avrà un carattere politico ma tecnico, con l’intento di redigere un documento condiviso. L’obiettivo è arrivare a una sintesi che tenga conto delle diverse posizioni, evitando genericità e ponendo sul tavolo dati concreti.
“Il modo di procedere di questa amministrazione è incentrato sulla massima trasparenza ed aperto al contributo costruttivo dei portatori di interesse” ha spiegato Maggi, che ha più volte richiamato la necessità di un approccio documentato e privo di slogan.
Il dibattito si inserisce nel solco della polemica che nelle scorse settimane ha visto contrapposti il Comune di Terni e Confartigianato. L’associazione di categoria ha criticato l’amministrazione per il ricorso al massimo ribasso nelle gare, sollevando dubbi sull’impatto che tale criterio può avere sulla qualità dei lavori e sulla tenuta delle imprese locali.
Il Comune ha replicato presentando i dati relativi agli ultimi mesi: su un totale di 19 appalti per lavori, 10 sono stati aggiudicati con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, contro 9 al massimo ribasso; nei servizi, 5 affidamenti sono stati assegnati conofferta economicamente più vantaggiosa e 3 con ribasso. Una scelta che, secondo l’amministrazione, pone Terni in controtendenza rispetto ad altri enti del territorio, dove prevale nettamente l’affidamento al prezzo più basso.
“Noi riteniamo di lavorare correttamente, però se c’è la possibilità di migliorare siamo sempre aperti quando le proposte sono costruttive” ha chiarito Maggi, rivendicando la linea seguita finora e allo stesso tempo aprendo al confronto.
Il tavolo tecnico di fine settembre nasce anche dal dibattito sviluppatosi in Consiglio comunale. Il consigliere Fiorelli del Movimento 5 Stelle aveva presentato un atto di indirizzo sugli appalti, poi decaduto per assenza del proponente. Sul punto è intervenuto direttamente Maggi, che avrebbe voluto cogliere l’occasione per chiarire alcuni aspetti contestati.
“Mi dispiace non aver potuto approfondire le problematiche connesse all’atto di indirizzo del consigliere Fiorelli - ha detto l'assessore - perché sarebbe stato un momento utile per dare numeri, spiegazioni e elementi concreti a tutto il Consiglio”.
L’assessore ha quindi ribadito che l’iniziativa del 30 settembre è distinta dall’atto di indirizzo: “Questo tavolo lo avevamo già pensato e comunicato a inizio agosto, non è legato al documento del consigliere Fiorelli. Sarà un’occasione per discutere con categorie, sindacati e ordini professionali di lavori pubblici e sicurezza”.
Dalla convocazione emerge chiaramente l’ampiezza del coinvolgimento. Sono stati chiamati a partecipare CGIL, CISL, UIL, UGL, USB, oltre alle sigle datoriali come Confindustria Umbria, Confartigianato, CNA, Confcooperative, ANCE, e a numerosi ordini e organismi professionali.
Il documento che scaturirà dal tavolo dovrà fotografare le posizioni di ciascun attore, con la prospettiva di arrivare a un quadro unitario che dia certezza sia agli enti appaltanti che agli operatori economici.
Il confronto sugli appalti non è una questione tecnica per addetti ai lavori: si riflette sulla qualità delle opere pubbliche, sulla sicurezza dei cantieri e sulla competitività delle imprese del territorio. Il tavolo del 30 settembre sarà quindi una prova di maturità istituzionale e un banco di verifica delle relazioni tra Comune, categorie produttive e sindacati.