Una nuova app, “L’Acquachebevo”, promette di rivoluzionare il modo in cui i cittadini umbri accedono alle informazioni sulla qualità dell’acqua potabile. Disponibile già da pochi giorni sugli store digitali di Android e Apple, l’app è il risultato di una collaborazione tra l’Autorità Regionale per i Rifiuti e l’Idrico (Auri), Arpa Umbria, le Aziende Sanitarie locali, i gestori dei servizi idrici e la Regione Umbria.

L’app per l’acqua potabile: accesso immediato e interattivo

“L’Acquachebevo” offre una mappa interattiva che segnala i punti di accesso all’acqua potabile in tutta la regione, permettendo agli utenti di consultare relazioni dettagliate e aggiornate sulle analisi dell’acqua. L’app visualizza i valori ideali dei parametri di qualità e segnala eventuali superamenti dei limiti consentiti, garantendo così un monitoraggio costante e affidabile della risorsa idrica.

Un aspetto innovativo è la sua dedizione alla trasparenza e all’educazione. Gli utenti hanno accesso non solo ai dati aggiornati, ma anche a informazioni sui provvedimenti più recenti relativi alla gestione delle acque. Inoltre, attraverso una sezione dedicata, l’app mira a contrastare le fake news relative all’acqua potabile, fornendo verifiche e smentite basate su dati scientifici e fonti affidabili.

“L’Acquachebevo” fa parte del più ampio progetto di Auri, “La via dell’acqua”, che nei prossimi mesi lancerà ulteriori iniziative educative e informative. Tra queste, la serie animata “Dany, la gocciolina di Auri”, focalizzata sulle fake news riguardanti l’acqua e il consumo sostenibile, un documentario approfondito sulla gestione delle acque in Umbria, e una serie di eventi e seminari distribuiti su tutto il territorio regionale.

Implicazioni e aspettative

Con “L’Acquachebevo”, l’Umbria si posiziona all’avanguardia nella gestione delle informazioni ambientali, offrendo un esempio di come la tecnologia possa servire per migliorare la qualità della vita e la consapevolezza civica. L’obiettivo è di promuovere un accesso democratico alle informazioni ambientali essenziali e di incoraggiare un dialogo aperto e informato sulla gestione delle risorse naturali.

L’app è ora disponibile per il download gratuito, segnando un passo importante verso un maggiore impegno civico e responsabilità ambientale in una delle regioni più verdi d’Italia. Con questa iniziativa, Auri e i suoi partner dimostrano un impegno concreto verso la sostenibilità e la trasparenza, invitando i cittadini a essere parte attiva nella tutela delle risorse idriche.

L’utilizzo dell’acqua in Umbria e la qualità: dati Istat

In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, celebrata ogni anno il 22 marzo, l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) ha pubblicato un approfondimento tematico che mette in luce alcuni aspetti critici legati all’utilizzo e alla percezione dell’acqua potabile in Italia, con un focus particolare sull’Umbria.

Secondo il report, nel 2022, l’Italia ha registrato un’alta percentuale di acqua dispersa nelle reti comunali di distribuzione. Questa quantità d’acqua persa avrebbe potuto soddisfare le esigenze idriche di ben 43,4 milioni di persone per un intero anno. L’Italia si posiziona al terzo posto in Europa per il prelievo di acqua potabile pro-capite, con l’Umbria che registra 349 litri per abitante al giorno, posizionandosi al quinto posto nella graduatoria nazionale. Questi dati mostrano una disparità significativa tra le regioni, con la Puglia che registra il valore più basso (110 litri) e il Molise il più alto (2.160 litri).

Il documento evidenzia che in Umbria, il 49,7% dell’acqua immessa nelle reti comunali viene persa, posizionando la regione al sedicesimo posto nella classifica nazionale delle perdite idriche. La Provincia Autonoma di Bolzano si distingue invece per la migliore performance, con solo il 28,8% di perdite. La situazione delle perdite in Umbria è superiore alla media nazionale, che è del 42,4%.

In termini di soddisfazione, il 2023 ha visto l’88,9% delle famiglie umbre esprimere un grado di soddisfazione da moderato a elevato per il servizio idrico, un valore leggermente superiore alla media nazionale e del Centro Italia.

Nonostante la generale soddisfazione, il report Istat del 2023 mostra una percentuale preoccupante di famiglie che non si fidano della qualità dell’acqua del rubinetto. In Umbria, questa percentuale è la più alta d’Italia, con il 31,4% delle persone che esprimono diffidenza.