21 Sep, 2025 - 15:30

Apertura della caccia in Umbria: controlli all’alba nella fascia appenninica

Apertura della caccia in Umbria: controlli all’alba nella fascia appenninica

Prima giornata della stagione venatoria 2025/2026: cacciatori in azione sin dalle prime luci, verifiche dei Carabinieri Forestali a Gubbio, Gualdo Tadino, Fossato di Vico, Scheggia, Costacciaro e Sigillo.

Alba di fucili e controlli

L’aria fresca del primo mattino, i richiami degli uccelli e il rumore lontano dei primi spari: così si è aperta oggi, domenica 21 settembre, la stagione di caccia in Umbria. Nella fascia appenninica l’appuntamento è stato rispettato da centinaia di cacciatori, molti dei quali già posizionati all’alba.

Le pattuglie dei Carabinieri Forestali di Gubbio, Gualdo Tadino e Fossato di Vico hanno avviato i controlli sul territorio, spostandosi tra le zone di maggiore concentrazione di cacciatori.

“L’apertura della caccia è sempre un momento delicato, spiegano i militari, “e i controlli servono a garantire che tutto si svolga nel rispetto delle norme e in sicurezza per tutti.”

Documenti e armi sotto la lente

Nel corso della mattinata sono stati fermati numerosi cacciatori per l’identificazione e il controllo delle armi, dei porti d’arma e dei tesserini venatori. Le verifiche hanno interessato in particolare i Comuni di Scheggia, Costacciaro e Sigillo, aree dove la presenza di selvaggina è storicamente alta.

“Le operazioni sono state regolari, non risultano criticità di rilievo, riferiscono i Carabinieri Forestali. “La maggior parte dei cacciatori è risultata in regola con documenti e permessi.”

Cacciatori in azione: la prima giornata

Già dalle 6:30, orario di inizio consentito dal calendario venatorio, i cacciatori hanno iniziato le battute alla quaglia e al coniglio selvatico. Alcune squadre erano impegnate in zone boschive per la caccia al cinghiale, anche se la stagione specifica per questa specie inizierà il 2 ottobre 2025.

Molti appassionati hanno scelto le zone collinari per la caccia alla stanziale, mentre i capanni per l’appostamento fisso hanno visto la presenza di chi preferisce aspettare la selvaggina migratoria.

“L’apertura è un rito,” racconta un cacciatore veterano di Costacciaro. “Si ritrovano amici, si cammina insieme nei boschi e si inaugura una stagione che per molti di noi è una vera passione.”

Le specie cacciabili da oggi

Il Calendario Venatorio 2025/2026 autorizza dal 21 settembre il prelievo di quaglia, coniglio selvatico, fagiano maschio, merlo, starna, pernice rossa e silvilago. Per il fagiano femmina la caccia sarà consentita fino al 30 novembre, mentre da oggi fino al 31 gennaio 2026 sono cacciabili anche numerose specie di migratoria come colombaccio, germano reale, beccaccino, folaga, tordo bottaccio e sassello, cornacchia grigia e volpe.

“Il calendario è frutto di un equilibrio tra esigenze venatorie e tutela delle popolazioni animali,” spiegano dall’ufficio caccia della Regione Umbria.

Le regole per i giorni di caccia

Per questo mese di settembre i giorni di caccia previsti sono domenica 21, mercoledì 24, sabato 27 e domenica 28. Da ottobre e fino a fine stagione, la caccia sarà consentita tre giorni a scelta del cacciatore, con il silenzio venatorio obbligatorio nei martedì e venerdì.

Inoltre, tra ottobre e novembre, chi pratica la caccia d’appostamento alla migratoria potrà usufruire di due giornate aggiuntive (lunedì e giovedì) da annotare sul tesserino.

Orari di caccia: attenzione ai limiti

Gli orari di caccia variano con la stagione. Fino al 30 settembre si può cacciare dalle 6:30 alle 19:15, mentre da ottobre a gennaio l’orario si accorcia progressivamente, con chiusura nel pomeriggio.

“Il rispetto dell’orario è fondamentale sia per la sicurezza sia per la protezione della fauna, ricordano i Carabinieri.

Sicurezza al primo posto

Oltre ai documenti, i controlli hanno riguardato le armi e le norme di sicurezza. I Carabinieri Forestali hanno verificato il trasporto delle armi, l’uso delle munizioni consentite e la presenza del giubbotto ad alta visibilità, obbligatorio per chi partecipa a battute di caccia collettiva al cinghiale.

“La sicurezza è prioritaria,” ribadiscono i militari. “Ogni anno ricordiamo che la prudenza salva vite: non sparare mai a bassa altezza, rispettare le distanze e segnalare la propria presenza.”

Le reazioni della comunità

La giornata di apertura della caccia divide, come ogni anno, l’opinione pubblica. Da una parte i cacciatori rivendicano il ruolo di gestori del territorio, dall’altra associazioni ambientaliste e cittadini chiedono attenzione per la tutela della fauna.

“Non siamo bracconieri,” sottolinea un giovane cacciatore di Gualdo Tadino. Seguiamo regole precise e contribuiamo anche al monitoraggio delle specie e al contenimento dei cinghiali.

Le associazioni ambientaliste chiedono invece maggiori zone di protezione per garantire il ripopolamento di alcune specie in calo.

Un’attività che muove economia e turismo

L’apertura della caccia porta movimento nelle campagne e nei borghi dell’Appennino umbro-marchigiano. Ristoranti, bar e agriturismi registrano un incremento di presenze, soprattutto nel weekend.

“I cacciatori portano un indotto importante,” afferma un albergatore di Fossato di Vico. “Molti arrivano da fuori regione e soggiornano qui per l’intera stagione.”

Dopo questa prima giornata, i controlli proseguiranno per tutta la stagione, con particolare attenzione alle zone a maggiore densità di cacciatori e alle giornate di apertura di nuove specie, come la caccia al cinghiale.

Una stagione che inizia sotto buoni auspici

La prima giornata di caccia in Umbria si è chiusa senza incidenti né irregolarità di rilievo. L’attenzione resta alta, soprattutto per garantire la sicurezza di cacciatori ed escursionisti e per prevenire fenomeni di bracconaggio.

“Ci auguriamo una stagione serena, commentano le associazioni venatorie, “dove la passione per la caccia possa convivere con il rispetto della natura.”

La stagione 2025/2026 continuerà fino a gennaio 2026 per la maggior parte delle specie: un lungo periodo in cui i boschi dell’Appennino torneranno a risuonare dei colpi di fucile e delle voci delle squadre in movimento.

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Mario Farneti
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