Sono in tutto 2.671 le firme raccolte in due giorni dal Movimento 5 Stelle in Umbria contro l’emendamento al bilancio regionale voluto da Manuela Puletti della Lega, in base al quale a fine dicembre sono state di fatto aperte le porte di sentieri e mulattiere dando il via libera alla «liberalizzazione ai veicoli a motore alla viabilità minore non vietata esplicitamente».

Il M5S ha organizzato banchetti a Perugia, Terni, Foligno, Città di Castello, Umbertide, Città della Pieve, Amelia, Bastia Umbra e Assisi e, a proposito dei numeri, parla di «successo clamoroso» e di una «risposta massiccia e trasversale da parte dei cittadini che appoggiano questa battaglia». A firmare sono stati anche i candidati sindaco di Perugia, Foligno e Bastia Umbra, Vittoria Ferdinandi, Mauro Masciotti ed Erigo Pecci.

L’obiettivo, dopo i banchetti, è ora quello di adottare un regolamento nei Comuni «a tutela di pascoli e sentieri di montagna contro l’accesso indiscriminato dei veicoli a motore». A Spoleto e Narni, dove il M5S è in maggioranza, la proposta è sul tavolo delle giunte e lo stesso accadrà a Gubbio. Il M5S chiede poi che la norma torni in Seconda commissione per «ragionare con calma e con gli strumenti adatti su un impianto legislativo che riesca realmente a tutelare gli interessi di tutti i cittadini che vivono, lavorano, frequentano e amano questo prezioso patrimonio che è la nostra montagna e il nostro paesaggio».

Aperte le porte ai veicoli a motore nei sentieri umbri, la protesta delle associazioni

Il monte Subasio sarà poi il teatro della nuova manifestazione indetta dalle 28 associazioni che da tempo battagliano contro l’ormai celeberrimo emendamento Puletti, quello tramite il quale a fine dicembre sono state di fatto aperte le porte «ai veicoli a motore alla viabilità minore non vietata esplicitamente». L’appuntamento, promosso dal Cai regionale insieme alle altre associazioni che settimane fa hanno manifestato in piazza Italia, è per domenica 14 nel parcheggio Stazzi di Assisi in occasione della seconda giornata di Cammini aperti 2024.

«Vogliamo cogliere questa occasione – dice in una nota il presidente del Cai Umbria Gian Luca Angeli – per ribadire la nostra civile, ma ferma critica alla recente legge regionale. Le otto sezioni umbre hanno annullato le escursioni in programma per domenica per far intervenire il più alto numero di soci alla manifestazione»

«Intendiamo rilevare ancora una volta – continua Angeli – la incredibile contraddizione della Regione che da una parte, in qualità di capofila del turismo slow promuove una iniziativa pregevole come “Cammini aperti”, mentre dall’altra approva una modifica alla normativa regionale che arrecherà un danno altissimo a quella forma di turismo lento e sostenibile che intende promuovere e valorizzare». 

In consiglio regionale intanto il pentastellato Thomas De Luca ha depositato una proposta di legge per abrogare la norma. De Luca chiede al presidente della Seconda commissione che la discussione sia calendarizzata quanto prima, e che siano redatte le relative istruttorie e attuati «tutti gli strumenti democratici di concertazione con gli attori principali del settore.  Tutte cose che sono mancate quando la destra ha deciso di creare questo pastrocchio normativo».

De Luca M5S, necessario abrogare la norma

«Spero che venga colto – scrive De Luca – lo spirito costruttivo di questa proposta; può essere l’occasione per dare certezze alle modalità di transito e di esercizio di tutte quelle attività compatibili con la tutela dell’habitat naturale, ma avviando il dibattito e i necessari approfondimenti che sono mancati quando la destra ha preteso di cambiare una normativa che adesso mette in serio pericolo il patrimonio naturalistico della regione».  

Il tema, caldissimo, dell’accesso dei veicoli a motore lungo i sentieri dell’Umbria è stato uno di quelli di cui si è discusso mercoledì della scorsa settimana durante la seduta della giunta regionale. L’obiettivo di Palazzo Donini è quello di regolare meglio la materia con un intervento legislativo in grado di tenere insieme tutti gli interessi in ballo: da quelli di chi la montagna la frequenta per passeggiare, per turismo o per sport fino a quelli di cacciatori, cercatori di funghi o di tartufi e così via; “partiti”, questi ultimi, che muovono molte migliaia di voti in Umbria.