L’accordo per l’allargamento della coalizione di centrodestra a livello nazionale con l’ingresso di Alternativa Popolare è vicino. Da Roma rimbalzano i rumors sulla quadra che sarebbe stata trovata in una serie febbrile di incontri, summit e colloqui riservati. Gran tessitore dell’accordo per il quale mancherebbero solo i dettagli, il presidente del partito Paolo Alli che nella giornata di mercoledì ha incontrato tutti i plenipotenziari dei partiti che compongono l’attuale compagine di Governo.

Mancherebbe ancora solo una formalità. La firma sull’intesa che darebbe il via a un processo a cascata, capace di scompaginare gli equilibri che sembravano consolidati, soprattutto a livello locale. Con l’Umbria al centro dei riflettori. È qui che Alternativa Popolare e il suo segretario nazionale Stefano Bandecchi hanno in piedi il laboratorio politico-amministrativo più in vista. Quel Comune di Terni dove, fino ad oggi, il monocolore gialloazzurro e la coalizione battuta al ballottaggio si erano dati battaglia in maniera a volte anche feroce.

Con l’accordo virtualmente raggiunto, anche se in questi casi è sempre meglio aspettare l’ufficializzazione prima di dare per definitivamente chiusa la partita, Stefano Bandecchi ritirerebbe la sua candidatura a governatore. E la lista di AP correrebbe incardinata nel centrodestra a sostegno di Donatella Tesei.

Le grandi manovre per allargare la coalizione di centrodestra con AP, riaprono i giochi in Umbria

Ci sono serate che cambiano l’esistenza – dice Stefano Bandecchi nel suo reel su Instagram che dà fiato alle voci -. Non è stasera, ma gli somiglia…“. La serata sarà probabilmente quella di domani. Quando dovrebbe arrivare la firma sull’accordo.
Che le grandi manovre fossero in corso a Roma, a dispetto di chi pensava che il campo di gioco fosse quello umbro, lo scriviamo da giorni. Grandi manovre cominciate con il ritiro della candidatura di Riccardo Corridore per lasciare il posto di candidato presidente al segretario nazionale Stefano Bandecchi. Era il 6 luglio e già allora lo scenario era chiaro. Con Bandecchi in campo per la Regione Umbria con una lista autonoma di AP da “terzo polo”, il centrodestra avrebbe corso il rischio serio di incappare in una debacle elettorale.

Già, perché Terni – a detta di chi studia i flussi dei voti e analizza gli scenari politici – sarebbe decisiva nel far pendere l’ago della bilancia dall’una o dall’altra parte. E a Terni Stefano Bandecchi ha appeal. I voti che gli hanno consentito di conquistare il Comune. La sua squadra al governo dell’ente e un peso specifico ancora molto rilevante. A questo si aggiunga il pressing che la componente italiana del PPE, dopo una fase di reciproca diffidenza con AP, ha fatto in questi mesi per riequilibrare il peso della coalizione verso l’area centristra.

Bandecchi ha utilizzato una strategia negoziale del tutto originale per la politica locale. Ha aperto più volte al centrodestra, offrendo disponibilità di dialogo sulle aziende pubbliche locali, sulla Provincia, sulla stessa Regione. Ma ha anche attaccato con durezza e fermezza singoli esponenti della coalizione. Senza risparmiare la stessa Donatella Tesei. Una strategia che alla fine ha mosso la politica a Roma. Complice anche il rischio di subire un pesante 3-0 contro il campo largo della Schlein alle Regionali d’autunno.

I rumors romani parlano di un coinvolgimento diretto della premier Meloni, ora manca solo la data del voto

Che l’accordo romano fosse a un passo, lo si era capito anche dai rumors sulla data del voto. Con l’accelerazione che era stata impressa a Perugia nella ricerca dei primi slot disponibili in calendario per blindare la candidatura di Donatella Tesei.
Secondo le indiscrezioni raccolte da Tag24 Umbria, sarebbe stata la stessa premier Giorgia Meloni a mettere il turbo alla macchina elettorale di centrodestra. Prima telefonando personalmente al sindaco di Genova Bucci che correrà in Liguria, poi per chiudere la partita umbra. E garantire alla sua coalizione un. allargamento sul modello di quello lucano, che consentisse a Donatella Tesei di non perdere voti al centro dello schieramento. Ma anzi di andarne a guadagnare in quell’area del “non voto”, dei delusi dalla politica, che Stefano Bandecchi è stato capace di mobilitare.

Attenzione però, l’intesa non è solo regionale. Alternativa Popolare, che si sta strutturando a livello nazionale, entra nella coalizione in maniera stabile. Come uno dei soci fondatori del PPE, insieme a Forza Italia e agli ex democristiani e popolari che sono rappresentati nelle formazioni minori. Quindi, il segretario-sindaco Bandecchi lascia Tesei al suo posto, ma ottiene un posto al tavolo nazionale della coalizione di governo.

Ora ci sarà da far quadrare i conti nel centrodestra ternano. Che in 15 mesi non è riuscito a metabolizzare e digerire la sconfitta del ballottaggio Bandecchi-Masselli. I consiglieri comunali più polemici contro Bandecchi starebbero meditando e preparando azioni di protesta contro l’accordo. Ma questa è un’altra storia ancora da scrivere.