L’inverno demografico preoccupa e la politica avanza proposte per invertire la tendenza. Stamattina è stato diffuso un comunicato da parte del Coordinamento Regionale Umbria di Alternativa Popolare in cui il candidato alla Presidenza della Regione Umbria, Riccardo Corridore riflette sugli attuali scenari e sulle possibili soluzioni al problema.

Proprio ieri, abbiamo dato la notizia del rischio estinzione che riguarda almeno 24 Comuni umbri che potrebbero sparire del tutto nei prossimi cento anni, seguendo il trend negativo dell’ultimo decennio che ha interessato principalmente i centri più piccoli. Una tendenza, quella alla decrescita, che genera ripercussioni su tutti gli aspetti della vita comunitaria e che, come sottolinea Corridore, ha ricadute “oltre il mero aspetto demografico, influenzando l’economia locale, l’accesso ai servizi pubblici e la vitalità delle tradizioni culturali“.

Inverno demografico in Umbria: le proposte di Corridore

Due sono gli assi su cui si concentrano le proposte da Corridore: il primo sono le misure a supporto della genitorialità, l’altro prevede dei vantaggi per chi sceglie di vivere nei piccoli Comuni. Per quanto riguarda il primo aspetto, si parte dall’introduzione di un significativo assegno di natalità per ogni nuovo nato. In Umbria il numero medio di figli per donna è di 1,1, inferiore rispetto alla media nazionale che è di 1,2. Il potenziamento dei servizi alle famiglie in questo senso potrebbero rivelarsi essenziale. Corridore punta in particolare sui servizi scolastici affinché garantiscano orari flessibili in grado di venire incontro alle esigenze dei nuclei familiari.

L’altro ambito degli interventi riguarda l’introduzione di una premialità nei confronti di chi deciderà di vivere (o continuare a vivere) in una zona rurale. In Umbria i piccoli Comuni, quelli che hanno una popolazione inferiore ai 5mila abitanti, rappresentano la maggioranza: sono 62 su 92 totali. Nell’ultimo decennio, fatta eccezione per rarissimi casi, il trend generale è stato quello dell’abbandono dei centri rurali. Proprio su questi si concentrano le proposte del candidato di AP alla presidenza della Regione Umbria. Si parte con un importante taglio delle tasse che va di pari passo con la creazione di fondi ad hoc per quanti decidessero di avviare nuove attività artigianali o commerciali, prestando particolare attenzione a quelle che intendessero valorizzare le risorse e le tradizioni locali. Per agevolare questi imprenditori si prevedono investimenti nella connessione a banda larga e in una più efficiente rete di trasporti, presupposti entrambi che renderebbero i piccoli Comuni non solo più facilmente accessibili, ma anche più attrattivi per chi lavora da remoto e che proprio nelle zone rurali dell’Umbria potrebbe trovare il luogo ideale per svolgere la propria attività.

La vivacità dei piccoli Comuni dell’Umbria è a rischio

Il territorio del cuore verde d’Italia è costellato da tanti piccoli centri che hanno una forte identità culturale e che preservano con orgoglio tradizioni antiche. Come emerge a più riprese dal comunicato odierno di AP, proprio questi sono le vittime principali dello spopolamento. Uno spopolamento che, come abbiamo affrontato più volte in molti articoli di Tag24Umbria deriva da più fattori. Da un lato il calo della natalità (che nell’ultimo biennio si è sempre attestata sotto alle 5mila unità), dall’altro l’emigrazione soprattutto dei giovani, un fenomeno che inizia a assumere contorni preoccupanti. Nonostante in Umbria la popolazione sia particolarmente longeva, la differenza tra morti e nascite colpisce molto: il numero delle morti tra 2022 e 2023 è sempre stato più del doppio di quello delle nascite.

Corridore parla di “sfide” insite nel declino demografico umbro, sfide che devono essere necessariamente affrontate attuando interventi su più fronti per poter garantire agli umbri un orizzonte di sicurezze a cui fare riferimento. Il problema è certamente complesso e non esistono soluzioni semplici.