Paura a Spoleto durante le festività natalizie quando un anziano è stato aggredito e rapinato mentre si trovava a casa. Il borgo umbro continua a far parlare di sé dopo il grave episodio avvenuto all’interno del carcere nella notte di Capodanno. Questa volta si tratta di un settantenne vittima di una violenta rapina all’interno della propria abitazione. Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, un uomo con il volto coperto da un passamontagna ha fatto irruzione nella casa dell’anziano minacciandolo pesantemente e sottraendogli l’auto parcheggiata nel cortile.
Spoleto, anziano rapinato: la ricostruzione
L’aggressore, identificato poi come un quarantenne già noto alle forze dell’ordine, ha agito con estrema rapidità. Dopo aver intimorito la vittima, ha infatti sfondato il cancello d’ingresso per darsi alla fuga a bordo della vettura rubata. La situazione si è ulteriormente aggravata quando, poche ore dopo, l’auto è stata rinvenuta completamente incendiata in una zona periferica della città.
Le indagini dei carabinieri sono scattate immediatamente. Un cellulare ritrovato nel cortile della casa dell’anziano rapinato a Spoleto ha permesso di ricostruire velocemente la dinamica dell’accaduto e di individuare il sospettato. Quest’ultimo è stato quindi denunciato per rapina e distruzione di beni. Gli inquirenti stanno ora valutando se l’accusato possa essere coinvolto in altri episodi simili verificatisi nella zona.
Spoleto violenta: indagini in corso per la giovane donna picchiata e abbandonata
Un altro episodio di violenza ha scosso Spoleto nelle stesse giornate festive. Una ragazza di 29 anni, tornata dalla Francia per trascorrere il Natale con i familiari, è stata brutalmente picchiata e poi costretta a salire su un’auto. Secondo la ricostruzione fornita dagli investigatori, la giovane si trovava in via Cacciatori delle Alpi quando ha incontrato quattro persone. Tra queste anche una donna più grande con cui aveva già avuto dissapori in passato. La discussione iniziale si è rapidamente trasformata in una rissa: la 29enne è stata colpita con calci e pugni davanti ad alcuni testimoni, che hanno poi avvertito la polizia.
Nonostante l’intervento degli agenti, i responsabili erano già fuggiti. La vittima, in evidente stato di shock, ha riferito di essere stata obbligata a entrare in un’auto, dove ha subito ulteriori violenze, prima di essere abbandonata ferita in una frazione isolata a circa 10 chilometri dal centro di Spoleto. I medici hanno diagnosticato una frattura al coccige e lesioni multiple, stabilendo una prognosi di 30 giorni.
La giovane ha sporto immediatamente denuncia fornendo dettagli sui suoi aggressori, tre uomini e una donna. La Procura di Spoleto ha già avviato un’indagine per ricostruire i motivi alla base dell’attacco ma secondo alcune indiscrezioni la violenza potrebbe essere collegata a dichiarazioni fatte dalla vittima su Stefano Bartoli, un 28enne di Spoleto ucciso lo scorso luglio. Alcuni degli aggressori, infatti, sarebbero stati chiamati in causa dalla donna per presunte responsabilità nella situazione di degrado che avrebbe portato alla morte di Bartoli.
Le indagini proseguono per verificare eventuali collegamenti tra i due episodi e per valutare ulteriori sviluppi in una vicenda che ha scosso profondamente la comunità locale.
Omicidio Stefano Bartoli: cosa è successo
L’omicidio di Stefano Bartoli, avvenuto lo scorso luglio a Spoleto, continua a destare attenzione e preoccupazione. Il giovane di 28 anni è stato accoltellato mortalmente davanti alla sua abitazione in via Due Giugno. Secondo le ricostruzioni investigative, la vittima avrebbe avuto un alterco con un uomo di 43 anni, Erjon Behari, culminato con una coltellata fatale al costato.
Behari, già noto alle forze dell’ordine per episodi di violenza e furti, si trovava in libertà vigilata al momento dell’aggressione. Le indagini hanno rivelato un contesto di marginalità sociale e criminalità predatoria, in cui sia la vittima che l’aggressore erano coinvolti. Bartoli infatti era stato precedentemente segnalato per piccoli furti, inclusa la detenzione di gratta e vinci rubati.
Dopo essere stato colpito, l’uomo ha cercato aiuto percorrendo alcuni metri prima di collassare a terra. Soccorso da una residente e dal figlio, è morto poco dopo l’arrivo in ospedale. Il suo corpo è stato trasferito a Perugia per l’autopsia, mentre Behari è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario.
La Procura di Spoleto si è da subito concentrata sul contesto di degrado e violenza che ha portato al tragico epilogo. Nel frattempo i cittadini continuano a chiedere maggiore sicurezza e interventi per arginare il crescente fenomeno della microcriminalità.