19 Sep, 2025 - 15:30

Anziana investita sulla provinciale tra Gubbio e Gualdo: l’allarme della comunità e i casi registrati nell’ultimo anno

Anziana investita sulla provinciale tra Gubbio e Gualdo: l’allarme della comunità e i casi registrati nell’ultimo anno

Martedì 16 settembre, ore 18:30, un’80enne è stata investita da un’auto pirata sulla provinciale Gubbio–Gualdo. È ricoverata a Branca. Ricostruiamo l’episodio e riepiloghiamo i casi di persone investite nell’Eugubino-Gualdese nell’ultimo anno.

Una serata di paura lungo la provinciale

Una tranquilla sera di fine estate si è trasformata in un incubo per una famiglia eugubina. Erano circa le 18:30 quando la loro madre, una donna di 80 anni, è stata investita da un’automobile lungo la provinciale che collega Gubbio a Gualdo Tadino, proprio all’altezza del bivio per San Pellegrino.

L’anziana era uscita di casa soltanto per buttare i sacchi della raccolta differenziata. Un gesto quotidiano, routine di fine giornata. Poi, improvvisamente, l’impatto: un’auto che sopraggiungeva a velocità sostenuta in direzione Gubbio l’ha urtata, sbalzandola verso la ringhiera che delimita la proprietà.

Subito i familiari l’hanno soccorsa, chiamando il 118. La donna è stata portata d’urgenza all’Ospedale comprensoriale di Branca, dove le hanno riscontrato contusioni multiple al fianco, al braccio e alla gamba sinistra, una ferita lacero-contusa al gluteo (tre punti di sutura), una tumefazione al gomito e un trauma cranico dovuto all’urto contro la ringhiera.

“Siamo sconcertati dall’accaduto – racconta il figlio – e abbiamo informato i Carabinieri. Nei prossimi giorni, quando mamma potrà muoversi, presenteremo la denuncia formale”.

L’impatto è stato così forte da essere udito distintamente anche all’interno della casa. La famiglia chiede che vengano visionate tutte le telecamere di zona per risalire all’automobilista che non si è fermato a prestare soccorso.

Un tratto pericoloso e conosciuto

Chi vive nella zona lo sa: il bivio di San Pellegrino è un punto delicato. Strada stretta, visibilità ridotta al tramonto, assenza di marciapiedi e attraversamenti pedonali sicuri. Non è la prima volta che i residenti segnalano la pericolosità del tratto, chiedendo dissuasori di velocità, segnaletica più visibile e una migliore illuminazione.

“Lì le auto corrono troppo. Servirebbero almeno cartelli di attenzione pedoni e un punto luce più forte in corrispondenza delle case”, ci dice un vicino di casa della famiglia coinvolta.

Gli “investimenti di persone” nell’ultimo anno: cosa sappiamo

Raccogliere dati precisi non è semplice: le statistiche ufficiali ISTAT e ACI pubblicano numeri su scala provinciale o regionale e non distinguono sempre la tipologia di incidente. Per questo abbiamo ricostruito i casi attraverso le cronache locali e le segnalazioni.

Ecco l’elenco aggiornato per l’ultimo anno (settembre 2024 – settembre 2025):

  • Gubbio, 18 ottobre 2024 – Piazza Corsica (San Marco). Una donna 60enne viene investita (auto in retromarcia), trasportata a Branca e dimessa in serata con 10 giorni di prognosi.

  • Gubbio, 3 gennaio 2024 – imbocco via Matteotti. Pedone 64enne investito, portato a Branca. Episodio fuori dall’“ultimo anno” (cadendo oltre la finestra set 2024–set 2025), ma utile per contesto storico recente.

  • Nocera Umbra (area limitrofa). Segnalazione di uomo ~75enne investito davanti alla fontana di Bisleri (fonte social locale, da verificare con le autorità).

  • Contesto regionale Umbria 2025 (Spoleto). Più episodi gravi su pedoni riportati dalla stampa regionale (settembre 2025), utili come quadro della pressione del fenomeno a livello umbro.

A livello nazionale, secondo lASAPS, nel 2023 ci sono stati 18.483 pedoni investiti in Italia, una media di circa 50 al giorno. È un trend in crescita rispetto all’anno precedente.

La voce della comunità

C’è rabbia, ma anche una grande voglia di giustizia. I residenti chiedono più controlli e interventi strutturali: illuminazione, segnaletica, attraversamenti protetti.

“Non si può rischiare la vita per buttare la spazzatura. Non è il primo incidente e non sarà l’ultimo se non si interviene”, afferma un abitante del borgo.

Alcuni suggeriscono bande rumorose prima del bivio, cartelli luminosi e controlli serali della velocità, soprattutto nelle ore di rientro dal lavoro.

Prevenzione: cosa si può fare subito

Le possibili soluzioni sono concrete:

  • controllare i sistemi di videosorveglianza privati e pubblici nelle vicinanze per individuare il veicolo;

  • migliorare l’illuminazione del tratto stradale, soprattutto nei pressi di abitazioni e cassonetti;

  • installare segnali di pericolo pedoni e riduttori di velocità;

  • valutare la creazione di un attraversamento protetto o almeno di una segnaletica orizzontale ben visibile.

Una ferita che deve diventare un segnale

L’episodio del 16 settembre non è solo un fatto di cronaca ma è motivo d’allarme per tutta la comunità. La signora sta lentamente migliorando, ma resta la paura di un tratto di strada che può trasformarsi in una trappola per i pedoni.

“La sicurezza non è un lusso, è un diritto, ricordano i familiari. Il caso di martedì deve diventare l’occasione per una presa di coscienza collettiva: mettere in sicurezza le strade è il primo passo per proteggere chi le vive ogni giorno.

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Mario Farneti
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