10 Oct, 2025 - 16:30

Assoluzione per Antonella Duchini e i coimputati: “Il fatto non sussiste”

Assoluzione per Antonella Duchini e i coimputati: “Il fatto non sussiste”

Il Tribunale di Firenze ha assolto l’ex procuratrice aggiunta di Perugia, Antonella Duchini, e cinque coimputati. I reati contestati all’origine – corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio, abuso d’ufficio e peculato – non sono stati considerati provati: i giudici hanno prosciolto gli imputati con formule che vanno da "perché il fatto non sussiste" a "estinti per prescrizione" o "non previsto come reato". Con la sentenza odierna il tribunale ha accertato la correttezza dell’operato di tutti gli imputati, confermando che non sono emersi elementi di colpevolezza.

Le accuse iniziali: corruzione, abuso d’ufficio e segreto d’ufficio

Hanno ottenuto l’assoluzione definitiva:

  • Antonella Duchini – ex procuratrice aggiunta di Perugia.

  • Pietro Gigliotti – avvocato.

  • Costanzo Leone – luogotenente dei carabinieri (ex ROS).

  • Orazio Gisabella – maresciallo dei carabinieri (ex ROS).

  • Carlo Colaiacovo – imprenditore nel settore del cemento.

  • Valentino Rizzuto – imprenditore.

Il Tribunale ha inoltre disposto che la sentenza sia trasmessa al Ministero della Giustizia e al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, come previsto per casi che coinvolgono magistrati e ufficiali.

Chi sono gli altri assolti insieme all’ex procuratrice di Perugia

La vicenda trae origine da due richieste di archiviazione presentate da Duchini, relative a un’inchiesta per rivelazione di segreti d’ufficio aperta a Perugia. L’indagine riguardava fatti avvenuti tra il 2016 e il 2017 e coinvolgeva la famiglia Colaiacovo, dinastia imprenditoriale umbra attiva nel settore del cemento. Inizialmente Duchini e il sostituto Mario Formisano erano titolari del fascicolo, ma poi la Procura di Firenze (pm Luca Turco) ha assunto il coordinamento, indagando Duchini insieme ai carabinieri Orazio Gisabella e Costanzo Leone. I magistrati toscani hanno acquisito documenti anche presso gli uffici giudiziari di Perugia, arrivando a estrarre file dai computer della Duchini e degli altri indagati.

Dalle indagini di Perugia al processo di Firenze: come è nata l’inchiesta

Nel corso dell’inchiesta le ipotesi di reato sono state ampliate: oltre alla rivelazione di segreto d’ufficio (e al presumibile abuso d’ufficio in atti giudiziari) inizialmente perseguiti, sono state formulate accuse di corruzione (atti contrari ai doveri d’ufficio e in atti giudiziari), falsità ideologica e peculato. I difensori di Duchini hanno sempre respinto ogni addebito, sottolineando che "la loro cliente non ha mai ricevuto vantaggi indebiti nell’esercizio delle sue funzioni".

La Procura fiorentina ha inoltre approfondito due filoni paralleli legati alla famiglia Colaiacovo: uno riguardante la Sirio Ecologica (indagine per riciclaggio di denaro) e uno su una presunta "faida" interna al gruppo familiare. In entrambi i procedimenti il nome di un imprenditore del gruppo, Giuseppe Colaiacovo, ricorreva frequentemente come collegamento. Questi elementi hanno alimentato sospetti e indagini, ma alla fine il giudizio ha concluso che non vi sono prove di illeciti a carico degli imputati.

La riforma Nordio e la decisione della Consulta sull’abuso d’ufficio

Durante il processo è emersa la questione della riforma penale Nordio (2024), che ha in gran parte depenalizzato l’abuso d’ufficio. Il collegio fiorentino ha sollevato perciò dubbi di legittimità costituzionale su quattro capi di imputazione, chiedendo alla Consulta se l’abrogazione del delitto fosse compatibile con gli obblighi internazionali (Convenzione di Merida). Nel settembre 2024 il tribunale di Firenze aveva già pronunciato un primo verdetto: gli imputati erano stati assolti dal peculato (reato caduto in prescrizione) e dalla concussione (assorbita nell’abuso d’ufficio), ma la decisione sul resto del capo di accusa era stata rinviata in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale.

La Consulta si è espressa a luglio 2025, stabilendo che "l’abrogazione dell’abuso d’ufficio non è incostituzionale". La vicenda giudiziaria è quindi ripresa: il 10 ottobre 2025, dopo le arringhe di accusa – la Procura aveva chiesto pene fino a "12 anni per Duchini" – e di difesa, il collegio fiorentino si è riunito in camera di consiglio. I giudici hanno poi emesso la sentenza definitiva di assoluzione, accogliendo integralmente le tesi difensive.

 

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Francesca Secci
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