Il tema dell’antiriciclaggio in Umbria si fa sempre più caldo, sono in crescita le segnalazioni di operazioni sospette. Nel 2023, l’Ufficio informazioni finanziarie della Banca d’Italia, rispetto al 2019, ha registrato un incremento dei fascicoli trattati.
Antiriciclaggio in Umbria, nel corso del 2023 sono aumentate le segnalazioni
Nel corso del 2023, sono state segnalate all’Ufficio informazioni finanziarie della Banca d’Italia 1.335 operazioni sospette provenienti dall’Umbria, quasi quattro al giorno. Queste segnalazioni riguardano transazioni che potrebbero essere legate al riciclaggio di denaro, utilizzato per finanziare attività criminali.
Il dato proviene dall’ultimo rapporto semestrale redatto dall’Ufficio Italiano dei Cambi (Uif), istituito nel 2007 come organo di Bankitalia per contrastare il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo a Palazzo Koch. L’Ufficio ha il compito di ricevere e acquisire informazioni su casi di riciclaggio o finanziamento del terrorismo principalmente tramite segnalazioni di operazioni sospette inviate da intermediari finanziari, professionisti e altri operatori. Dopo di ciò, si avvia l’analisi finanziaria dei singoli casi. Al termine della quale viene valutata la loro importanza e, se necessario, vengono segnalati alle forze dell’ordine e alla magistratura, che avvieranno le loro indagini. In altre parole, è importante rimanere vigili, ma non ogni segnalazione nasconde necessariamente un’operazione di riciclaggio.
I numeri delle segnalazioni
Nel secondo semestre del 2023, le operazioni sospette sono state 683, registrando un lieve aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando le segnalazioni erano state 1.354. Nel resto d’Italia, invece, si è verificato un calo superiore al 10% tra giugno e dicembre. Se si analizzano gli ultimi anni, ad eccezione del 2023, si nota un trend in crescita. Nel 2019 973 casi, 1.032 nel 2020 e 1.283 l’anno successivo.
La situazione nelle due province umbre è diversa. Nel 2023, nella provincia di Perugia, le segnalazioni sono state 1.054, in aumento rispetto all’anno precedente (1.048). Nella provincia di Terni si è passati da 306 a 281. Per quanto riguarda le “comunicazioni oggettive”, ovvero le operazioni in contanti che superano una determinata soglia, l’Umbria rappresenta l’1,6% del totale nazionale. Riguardo alle cifre, l’importo medio è di 5.170 euro, inferiore alla media nazionale (5.370).
Nel corso del 2023 sono state ricevute 150.418 segnalazioni in tutto il paese, registrando un calo del 3,2%. La maggior parte di esse proviene da banche e Poste, rappresentando oltre la metà del totale, mentre circa il 30% è stato segnalato da altri intermediari e operatori finanziari.
Le normative antiriciclaggio in Italia
Il tema dell’antiriciclaggio non si limita solamente all’Umbria, il fenomeno purtroppo colpisce tutta la nazione.
La normativa antiriciclaggio è principalmente disciplinata dal Decreto Legislativo 231/2007. Il decreto recepisce la Direttiva 2005/60/CE relativa alla prevenzione dell’uso del sistema finanziario per il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. Tuttavia, nel corso del tempo, sono stati introdotti importanti aggiornamenti con il Decreto Legislativo 90/2017, che ha implementato la Direttiva 2015/849/UE e con il D.LGS N.125/2019.
- Decreto Legislativo 231/2007: Questo decreto ha istituito norme per la prevenzione e la repressione del riciclaggio di denaro. Le disposizioni si applicano a vari soggetti, tra cui gli intermediari finanziari, le banche, le assicurazioni, gli organismi di pagamento e altri operatori del settore finanziario;
- Decreto Legislativo 90/2017: Questo decreto ha introdotto importanti modifiche alla normativa antiriciclaggio in conformità con la Direttiva europea 2015/849/UE.
Tra le novità, si può notare innanzitutto un ampliamento del campo di applicazione per includere nuove categorie di soggetti, come i fornitori di servizi di scambio tra valute virtuali e i portafogli elettronici.
Inoltre, sono stati introdotti maggiori obblighi di verifica adeguata della clientela e di segnalazione di operazioni sospette. È stato creato anche un Registro degli operatori di servizi di scambio tra valute virtuali presso l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM).