Il caso di Andrea Prospero, il giovane studente universitario di Lanciano trovato morto in un monolocale del centro di Perugia, continua a sollevare interrogativi. Il ragazzo, scomparso da giorni, è stato rinvenuto privo di vita all’interno di un’abitazione presa in affitto tramite un’agenzia di affitti brevi. Gli inquirenti in queste ore stanno cercando di ricostruire gli ultimi momenti della sua vita per chiarire le cause del decesso.
L’assenza di segni di violenza sul corpo ha escluso sin da subito l’ipotesi di omicidio, ma anche diversi elementi rinvenuti nella stanza alimentano ulteriori piste investigative. Sono stati trovati, infatti, quattro telefoni cellulari, blister di benzodiazepine vuoti e una corda nel bagno. Le autorità stanno analizzando tutti questi elementi per comprendere se la morte del ragazzo sia legata a un gesto volontario o se ci siano altri fattori da considerare.
Perugia, l’autopsia e le analisi sugli oggetti trovati nella stanza di Andrea Prospero
La Procura di Perugia ha disposto l’autopsia per stabilire con certezza le cause della morte di Andrea Prospero. I primi esami sul corpo escludono violenze fisiche evidenti. Ma solo i risultati tossicologici potranno confermare se il decesso sia stato causato da un’overdose di farmaci o da un altro fattore. La presenza di blister vuoti di benzodiazepine accanto al corpo lascia infatti aperta l’ipotesi di un avvelenamento accidentale o volontario.
Oltre all’analisi del corpo gli inquirenti stanno esaminando i quattro telefoni cellulari trovati vicino al ragazzo. La domanda principale è: perché un 19enne possedeva quattro dispositivi diversi? Gli investigatori vogliono capire se questi telefoni possano contenere informazioni utili sulle ultime ore di vita del giovane, tra chiamate, messaggi o contatti sospetti. Anche la corda rinvenuta sotto il lavello del bagno è al vaglio degli esperti che stanno verificando se possa essere stata utilizzata in qualche modo dal ragazzo.
La segnalazione dell’agenzia immobiliare e le falle nei controlli
Le ricerche di Andrea Prospero sono scattate dopo la segnalazione della sorella gemella, che non riusciva a contattarlo. Il ragazzo infatti aveva appuntamento per pranzo proprio con lei e, non vedendolo arrivare, la ragazza ha subito dato l’allarme. La svolta nelle indagini è però arrivata quando l’agenzia immobiliare che gli aveva affittato il monolocale ha notato l’assenza del pagamento e ha cercato il suo nome online. Solo allora si è resa conto che il ragazzo era scomparso da giorni e ha avvertito le autorità – che stavano indagando in tutt’altra zona della città – conducendole alla drammatica scoperta.
Questo dettaglio solleva non pochi interrogativi sulla gestione delle strutture ricettive e sulla mancanza di controlli. Se l’accesso all’appartamento avveniva tramite una cassetta di sicurezza, come spesso accade, significa che nessuno aveva verificato chi e quando avesse prelevato la chiave. Possibile che per giorni nessuno si sia accorto della sua presenza o assenza nella struttura? E com’è possibile che il proprietario non abbia effettuato alcuna verifica prima di segnalare il mancato pagamento? E ancora, come si spiega che non ci sia stato nessun controllo sulle strutture ricettive da parte delle autorità?
La legge prevede infatti che gli ospiti vengano segnalati alla questura competente tramite comunicazione telematica entro 24 ore dalla registrazione. Se l’agenzia immobiliare dovesse aver seguito correttamente le procedure la segnalazione della presenza di Andrea Prospero nell’alloggio sarebbe potuta arrivare alla polizia con largo anticipo rispetto al suo ritrovamento. Com’è possibile, allora, che le ricerche si siano concentrate fin da subito nella zona di Monteluce, distante dal luogo del ritrovamento?
Gli ultimi movimenti di Andrea Prospero a Perugia
Le telecamere di sorveglianza hanno registrato Andrea Prospero uscire dall’ostello di Perugia dove alloggiava abitualmente la mattina del 24 gennaio. Alle 12.45 la sorella ha provato a contattarlo ma il telefono risultava già spento. Nessuno ha segnalato comportamenti insoliti da parte sua nei giorni precedenti. Nonostante avesse prenotato il monolocale solo per pochi giorni, aveva già manifestato l’intenzione di prolungare la permanenza, dettaglio che potrebbe suggerire una volontà di stabilirsi più a lungo a Perugia.
Il Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università di Perugia, come anche i rappresentanti delle istituzioni, ha espresso il suo cordoglio con un sentito post su Facebook in cui sottolinea la sua vicinanza alla famiglia.
Il caso resta aperto e pieno di interrogativi, ai quali l’autopsia si spera fornirà delle risposte. Le analisi tossicologiche e informatiche saranno infatti fondamentali per chiarire cosa sia realmente accaduto a questo giovane studente la cui morte scuote la comunità locale e il mondo accademico.