Andrea Prospero aveva solo diciannove anni. Venerdì scorso è uscito dall’ostello dove alloggiava e di lui si sono perse le tracce. Sei giorni di angoscia, di ricerche incessanti, con forze dell’ordine, volontari e cittadini uniti nella speranza di trovarlo vivo. Poi, il tragico epilogo. Il suo corpo senza vita, il dolore che travolge chi lo conosceva e chi, pur senza averlo mai incontrato, aveva sperato in un esito diverso.
Il ritrovamento di Andrea Prospero nella struttura ricettiva
Andrea Prospero, scomparso da giorni, è stato ritrovato senza vita all’interno di un’abitazione nel centro storico di Perugia. Il corpo era disteso su un letto in una struttura adibita a fittacamere. A portare gli investigatori sul posto è stata una segnalazione dell’agenzia immobiliare che aveva affittato l’alloggio al giovane.
Sei giorni sono tanti per non accorgersi di un’assenza, soprattutto in una struttura ricettiva. Possibile che nessuno abbia sentito rumori, notato qualcosa di insolito? E se Andrea si trovava lì solo da poco, perché nessuno si è accorto del suo arrivo?
C’è poi la questione del pagamento: l’agenzia si attiva solo quando il saldo non arriva, ma intanto nessun addetto ha controllato la stanza? Se l’accesso avveniva tramite una cassetta di sicurezza, significa che nessuno ha verificato chi e quando ha preso la chiave. Una falla enorme nei controlli che lascia aperti troppi interrogativi.
Il cadavere del ragazzo è stato scoperto nel pomeriggio di mercoledì. Secondo le prime informazioni, il decesso potrebbe risalire a diversi giorni fa. Accanto al letto sono stati trovati blister di farmaci. Al momento non sarebbero emersi segni di violenza sul corpo.
La segnalazione dell’agenzia immobiliare
La svolta nelle ricerche è arrivata quando l’agenzia immobiliare, non avendo ricevuto il pagamento della prenotazione, ha cercato informazioni online sul giovane. Solo allora si è resa conto che Andrea era il ragazzo scomparso da giorni a Perugia. La segnalazione ha portato all’irruzione nell’appartamento e alla drammatica scoperta.
Gli ultimi spostamenti prima della scomparsa
Andrea era sparito dal 24 gennaio. L’ultima immagine registrata dalle telecamere di videosorveglianza lo mostra uscire dall’ostello in via Bontempi alle 10:53. Quasi un’ora dopo, la sorella gemella Anna gli ha inviato un messaggio per invitarlo a pranzo alla mensa di via Pascoli, un messaggio che Andrea ha visualizzato senza rispondere. Alle 12:45, non vedendolo arrivare e non ricevendo risposta, la sorella ha provato a chiamarlo. Il telefono era già muto. La sera stessa è scattato l’allarme.
La Regione: “vicini alla famiglia e ai giovani che soffrono”
Le istituzioni parlano di una ferita aperta. La Presidente della Regione Stefania Proietti ha espresso il proprio cordoglio a nome dell’intera amministrazione. “Di fronte a un gesto così estremo non ci resta che stringerci accanto alla famiglia, alla sorella e al fratello, ai genitori e a tutta la comunità studentesca perugina”, ha dichiarato, ricordando come in questi giorni tutti i mezzi a disposizione siano stati messi in campo per ritrovarlo. Un dolore che scuote e che impone domande su come intervenire per non lasciare soli i ragazzi che attraversano momenti difficili.
Barcaioli: “Nessuno deve sentirsi abbandonato”
L’assessore alle politiche giovanili ha rivolto il suo pensiero ai familiari e agli amici di Andrea. “Questa tragedia richiama con urgenza la necessità di rafforzare le politiche di ascolto e sostegno per i giovani, affinché nessuno si senta mai solo di fronte alle proprie fragilità. Che il ricordo di Andrea possa essere custodito con amore da tutti”, ha dichiarato.
Il caso di Andrea apre riflessioni, fa emergere il bisogno di una rete più solida, di strumenti più concreti per intercettare il disagio prima che sia troppo tardi. Non si può sempre piangere dopo, serve agire prima.