Andrea Prospero, vent’anni, scomparso nel nulla per giorni. Un ragazzo come tanti, una routine spezzata, una città in attesa. Poi, il drammatico epilogo: il suo corpo viene trovato in un appartamento del centro di Perugia.

Mentre gli inquirenti scavano tra gli ultimi movimenti del giovane, la comunità universitaria, le istituzioni e i cittadini cercano di elaborare una perdita che pesa come un macigno. La sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, la presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Sarah Bistocchi, la presidente della Regione, Stefania Proietti, e il rettore dell’Università degli Studi di Perugia, Maurizio Oliviero, si uniscono nel cordoglio, esprimendo dolore e vicinanza alla famiglia.

Il dolore della città e delle istituzioni

Perugia si ferma, scossa da una vicenda che ha lasciato tutti senza parole. La sindaca Vittoria Ferdinandi parla di un dolore collettivo:

“Non appena appreso della sua scomparsa nei giorni scorsi, insieme a tutta la città abbiamo sperato fortemente che la vicenda si risolvesse in modo positivo e che una famiglia in pena potesse riabbracciare uno dei suoi figli. Al padre, alla madre, alla sorella e a tutti i parenti e amici di Andrea, giunga la vicinanza della comunità locale che lo aveva accolto e la mia personale.”

Anche la presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Sarah Bistocchi, si unisce al cordoglio:

“La notizia della scomparsa del giovane Andrea Prospero mi riempie di tristezza. Sono vicina alla famiglia, alla sorella e al fratello, ai genitori, e a tutta la comunità studentesca perugina.”

L’intervento della Regione Umbria

Dalla Regione, parole che pesano. La presidente Stefania Proietti sottolinea il dolore di un’intera comunità:

“Questo tragico epilogo ci lascia sgomenti e infinitamente addolorati. Subito dopo la sua scomparsa abbiamo attivato, su istanza del prefetto di Perugia Armando Gradone, tutta la protezione civile regionale, insieme alle altre forze dell’ordine e di polizia, nelle indagini in tutta la città. Sei giorni di ricerche senza sosta con tutti i mezzi, compresi droni e unità cinofile. Oggi sprofondiamo tutti nel dolore perché Andrea era un nostro figlio, un nostro fratello, e non possiamo immaginare quanto abbia sofferto.”

L’assessore regionale alle politiche giovanili, Fabio Barcaioli, punta il dito sulla necessità di interventi concreti:

“Siamo vicini al dolore della famiglia e degli amici. Questa tragedia richiama con urgenza la necessità di rafforzare le politiche di ascolto e sostegno per i giovani, affinché nessuno si senta mai solo di fronte alle proprie fragilità.”

Il messaggio dell’Università di Perugia

L’ateneo si stringe attorno alla famiglia e ai compagni di studi di Andrea. Il rettore Maurizio Oliviero descrive il dolore della comunità accademica:

Con profondo dolore, l’Università degli Studi di Perugia si stringe attorno alla famiglia di Andrea Prospero, il nostro studente tragicamente scomparso. Abbiamo seguito con apprensione le ricerche, sperando fino all’ultimo in un epilogo diverso. La notizia della sua morte ci lascia sgomenti e addolorati.”

L’università non è solo un luogo di formazione, è una comunità. Perdere uno studente significa perdere un pezzo di quella comunità.

Il ritrovamento e i primi accertamenti

L’appartamento in via del Prospetto, il silenzio spezzato dall’arrivo della polizia e dei vigili del fuoco. Una segnalazione alla questura porta gli agenti a quel piccolo alloggio nel cuore della città. La porta chiusa dall’interno, nessun segno di effrazione. Dentro, il corpo di Andrea.

Il procuratore capo Raffaele Cantone e l’aggiunto Giuseppe Petrazzini guidano le indagini. Gli esami autoptici faranno chiarezza, ma per ora gli inquirenti confermano che sul corpo non ci sono segni di violenza.

Andrea aveva trascorso mesi in un ostello, prima di trasferirsi in un appartamento affittato per brevi periodi. Vent’anni, la vita in una città universitaria, la voglia di indipendenza. Aveva già chiesto di prolungare la permanenza in quell’alloggio. Poi, la sua improvvisa scomparsa.

Farmaci, telefoni cellulari. Sono questi gli elementi raccolti dalla scientifica all’interno dell’appartamento. Gli investigatori analizzano ogni traccia, ogni messaggio, ogni chiamata. Nessuna anomalia sulla porta d’ingresso, tutto chiuso dall’interno. Troppi interrogativi senza risposte.