L’ingresso del consigliere regionale dell’Umbria Andrea Fora in Forza Italia scombina le carte all’interno di CiviciX. A commentare le dimissioni di Fora dal ruolo di leader, è Franco Raimondo Barbabella, il nuovo presidente dell’associazione.

“Rispettiamo la scelta di Andrea Fora – commenta il neo presidente – peraltro coerente con la sua esperienza istituzionale e il suo percorso politico. In questi cinque anni di impegno comune abbiamo apprezzato di Andrea sul piano personale il rigore, l’equilibrio, la lungimiranza, la trasparenza, la lealtà. “E sul piano più propriamente politico – aggiunge Barbabella – la concezione dell’impegno pubblico come contributo di idee e approccio non ideologico ai problemi, avendo sempre presente che le scelte hanno un impatto sulla vita reale delle persone”.

Siamo sicuri che Andrea continuerà su questa linea – afferma a nome dell’intera comunità di CiviciX – Questo è il patrimonio comune che condividiamo e che costituisce un saldo legame ideale che continuerà nelle differenze di percorso, un carattere proprio e ineliminabile del civismo autentico”.

La guida di CiviciX, da Fora a Barbabella

CiviciX resta associazione autonoma, che conserva e sviluppa il patrimonio di idee e di concrete esperienze maturate in questi anni e fornisce su questa base il proprio contributo originale al dibattito pubblico in vista del prossimo rinnovo del Consiglio regionale” dichiara Franco Raimondo Barbabella, il nuovo presidente dell’associazione.

“Noi pensiamo che l’Umbria abbia bisogno di una reale discontinuità, che prima di essere pregiudizialmente di persone o di schieramenti, deve essere di visione, di approccio ai problemi e di scelte nei settori chiave – spiega il neo presidente di CiviciX – a partire dalla sanità, dalle logiche di programmazione e dal ruolo dei territori, pena l’impossibilità di invertire la rotta e di reggere all’urto della modernizzazione nella nuova fase politica che spinge verso l’autonomia e il federalismo”.

Barbabella: “Dopo Ferragosto, il nostro programma per l’Umbria”

“Per questo già stiamo lavorando – anticipa Franco Raimondo Barbabella – ad una articolata e innovativa proposta programmatica per una nuova Umbria, che diffonderemo dopo Ferragosto con un appello al confronto a tutte le organizzazioni civiche e alle forze politiche autenticamente riformiste e liberali della regione”. Per Barbabella, infatti, il fine dell’iniziativa è quello di “condividere una comune idea di rilancio generale del suo ruolo strategico in Italia centrale e del suo sviluppo innovativo a partire, lo ribadiamo, dal rapporto centro-periferia con particolare riferimento alla programmazione delle infrastrutture e dei servizi al cittadino”.

“Un metodo politico diverso da quello che vediamo già in atto – puntualizza, ancora, il successore di Fora a capo di CiviciX – da chi si presenta come innovatore e che invece ricalca la vecchia politica che ci porta al declino. Noi pensiamo che la svolta non può consistere in un progetto fatto di un collage di sigle. Pensiamo invece che debba ricercarsi prioritariamente un accordo sull’analisi di ciò che non va, di che cosa va fatto e di come va fatto. Per vedere poi con chi altri può essere fatto. Ci auguriamo di incontrare molti altri su questo percorso. Naturalmente anche e soprattutto Andrea”.

L’opposizione chiede le dimissioni di Fora

Dopo l’ufficializzazione dell’ingresso di Andrea Fora in Forza Italia, successivo all’incontro a Roma con il segretario nazionale Antonio Tajani, i gruppi di minoranza a Palazzo Cesaroni ne chiedono le dimissioni dal ruolo di consigliere regionale.

“Dovrebbe almeno spiegarci come pensa di poter rimanere comodamente seduto tra le fila della minoranza che lo ha eletto e lo ha espresso nei ruoli che attualmente ricopre a livello istituzionale” fanno sapere, in una nota congiunta della Regione, Simona Meloni, Michele Bettarelli, Tommaso Bori e Fabio Paparelli per il Partito democratico, Thomas De Luca per il Movimento 5 Stelle e Vincenzo Bianconi del Gruppo Misto.

Chiediamo dunque al collega Andrea Fora – dicono – di dimettersi da consigliere regionale, o, quanto meno, di lasciare Patto civico e l’opposizione, visto che ha scelto di entrare a far parte di un partito che sostiene Donatella Tesei e la sua Giunta fallimentare”.