Il cosiddetto Piano Italia 5G solleva un vero e proprio polverone nel cuore verde d’Italia. I piccoli Comuni dell’Umbria, infatti, sono in fermento a causa dell’emendamento al decreto Coesione recentemente approvato dalla commissione Bilancio del Senato. Questo emendamento, secondo l’Anci Umbria (Associazione Nazionale Comuni Italiani), compromette i regolamenti comunali relativi alla pianificazione delle antenne nelle “aree bianche”. Ostacolando di fatto le autorità locali nella gestione del territorio e del rischio per la salute pubblica. Anche Federico Gori, sindaco di Montecchio e coordinatore dei piccoli Comuni umbri, esprime forte preoccupazione in tal senso.
Anci Umbria e Federico Gori preoccupati per il Piano Italia 5G
Seria è la preoccupazione del coordinatore dei piccoli Comuni dell’Umbria Federico Gori in merito all’emendamento al decreto Coesione da poco approvato in commissione Bilancio del Senato. “I regolamenti restano l’unico strumento nelle mani dei Comuni per pianificare la realizzazione degli impianti“, avverte Gori. A mettere in allarme è la possibilità che vengano scavalcati i Comuni in materia di pianificazione delle antenne nelle zone dell’Umbria a bassa densità abitativa.
L’obiettivo dell’emendamento è infatti quello di facilitare la trasformazione digitale prevista dal Piano Italia 5G. Ma a oggi, ricorda ancora Gori, “sembra che manchino strumenti di protezione per i Comuni, che non possono interloquire sul rischio per la salute pubblica e sul rispetto delle aree di interesse paesaggistico“. Il primo cittadino, proprio per la sua figura istituzionale, è garante della salute dei suoi cittadini e del territorio che ricade sotto la sua giurisdizione. La preoccupazione di Gori (sindaco di Montecchio) è proprio per questo motivo giustificata. Anche per quanto riguarda l’interesse paesaggistico è evidente come eventuali lavori e deturpazioni del territorio potrebbero impattare anche dal punto di vista economico sui Comuni. È proprio dalle aree di interesse paesaggistico, infatti, che i piccoli Comuni traggono la loro maggiore attrattività.
Questa situazione lascia, quindi, i piccoli Comuni in una posizione vulnerabile. Incapaci di difendere efficacemente il loro territorio contro l’aggressività degli operatori telefonici. “Proprio per questo nel settembre dello scorso anno era stato chiesto un incontro urgente con l’assessore regionale Michele Fioroni, purtroppo ad oggi non ancora fissato“, aggiunge Gori. Scopo dell’incontro era “l’organizzazione di un tavolo di confronto che potesse affrontare in maniera organica e condivisa le problematiche derivanti, anche in considerazione dell’aggressività degli operatori telefonici“.
Richiesta di dialogo con le autorità regionali e coinvolgimento di Anci Nazionale e parlamentari umbri
Federico Gori rinnova, quindi, la sua richiesta di dialogo con Michele Fioroni “nella speranza che oggi, che siamo in una fase ‘emergenziale’, si possa affrontare il tema insieme“. Ma il sindaco di Montecchio e coordinatore dei piccoli Comuni umbri non si ferma qui. “Lancio un forte segnale anche ad Anci nazionale, perché si faccia parte attiva nella risoluzione delle problematiche, per la tutela degli interessi di tutti i Comuni italiani, dei cittadini e delle imprese, che rischiano la svalutazione dei propri investimenti“.
Infine Gori annuncia anche l’intenzione di chiedere un incontro con i parlamentari umbri, dal momento che l’emendamento in questione è già passato al Senato e presto sarà discusso alla Camera. L’auspicio è ovviamente quello che i rappresentanti umbri a Roma possano fare loro e portare avanti le istanze di Anci Umbria e le preoccupazioni di un territorio intero. Ma soprattutto che possano lavorare per assicurare che le esigenze dei piccoli Comuni siano rispettate e tutelate.