All’ospedale di Terni arriva l’ambulatorio condiviso: un innovativo modello di assistenza per il management del paziente con epatocarcinoma al fegato. Si tratta di un team all’avanguardia che rappresenta un ulteriore passo in avanti rispetto al già presente gruppo oncologico multidisciplinare.
L’Italia è il primo paese europeo per incidenza con circa 13 mila nuovi casi ogni anno di epatocarcinoma al fegato. L’HCC si posiziona tra le prime cinque cause di morte per neoplasia nel nostro paese, raggiungendo il terzo posto nella fascia di età tra i 50 e di 70 anni. Il carcinoma epatocellulare rappresenta il più frequente tumore primitivo del fegato.
È questo il contesto in cui nasce l’”Ambulatorio Multidisciplinare Condiviso“, operativo al Santa Maria di Terni. Ad operare nel nosocomio ternano, è – infatti – gruppo di lavoro che garantisce la presenza simultanea, sin dalla presa in carico, di tutti gli specialisti coinvolti nella gestione dell’epatocarcinoma. Ossia epatologo, oncologo, chirurgo e radiologo, nel contesto di un ambulatorio condiviso. L’obiettivo è garantire da subito un approccio con un’unica voce che consenta un accorciamento dei tempi di gestione e una migliore efficacia nella comunicazione per il paziente.
La nuova struttura ospedaliera è stata presentata dal direttore generale Andrea Casciari, dalla responsabile di Epatologia e Gastroenterologia Federica Gentili, dal dirigente medico di Epatologia Pierluigi Fiore e dal direttore di Oncologia Sergio Bracarda.
Un ambulatorio condiviso che permetterà ai pazienti di avere un approccio multidisciplinare al trattamento
“Questo progetto – spiega la dottoressa Gentili, responsabile di Epatologia e Gastroenterologia – permetterà ai pazienti di avere il massimo della competenza multidisciplinare per il trattamento. Si tratta di un passo avanti notevole rispetto alla gestione multidisicplinare oncologica perché il percorso multidisciplinare si attiva sin dalla presa in carico del paziente”.
Il team medico che costituisce l’ambulatorio multispecialistico è formato da un epatologo, un oncologo, un chirurgo e un radiologo. L’ambulatorio svolge la propria attività una volta a settimana, presso gli ambulatori del reparto di epatogastroenterologia, secondo i calendari e gli orari che saranno forniti al CUP. Sono previste due sedute al mese per prime visite e due sedute al mese per controlli, a settimane alterne.
“Il processo scientifico che riguarda questo settore – afferma il dottor Fiore, dirigente medico di Epatologia – oggi permette molteplici sviluppi di cura. Ecco perché è fondamentale avere a disposizione competenze e professionalità differenti per poter avere un approccio più ampio e quindi più efficace”.
Con il nuovo ambulatorio, Terni entra in un network internazionale specializzato nell’epatocarcinoma del fegato
“La visione strategica è fondamentale – sostiene il direttore di Oncologia, dottor Bracarda -. E in questo la presa in carico immediata da parte di un team multidisciplinare significa essere il più vicino possibile al paziente. Questo nuovo ambulatorio ci permetterà inoltre di entrare in un network di realtà nazionali e internazionali che sicuramente porterà vantaggio all’azienda e quindi ai cittadini in cura”.
Tutti i medici specialisti coinvolti saranno simultaneamente presenti in ambulatorio durante tutti gli appuntamenti previsti per il trattamento del fegato. La richiesta di visita mediante ricetta dematerializzata, che accompagna il paziente, deve prevedere la dicitura “visita ambulatoriale multidisciplinare”. Il team multidisciplinare, in occasione di ogni visita, produrrà una documentazione clinica che sarà nel tempo aggiornata e contenente i dati anagrafici del paziente, l’anamnesi dettagliata, l’eventuale anamnesi farmacologica attiva, la valutazione dell’epatopatia di base se presente con definizione del grado d’insufficienza epatica.
I pazienti affetti da epatocarcinoma possono accedere ai servizi dell’ambulatorio multidisciplinare dedicato mediante: accesso suggerito dai medici del team multidisciplinare, mediante prenotazione interna CUP; accesso suggerito da altri medici dell’Azienda Ospedaliera S. Maria, di Terni, mediante segnalazione al referente o ai membri del team multidisciplinare; referral dal territorio, da altre aziende ospedaliere o da altre strutture sanitarie al referente o ai membri del team multidisciplinare.