Gli investimenti ambientali di Ast - Acciai Speciali Terni sono stati confermati, ma per i sindacati rimangono criticità aperte. Durante un incontro con le istituzioni, Cgil e Fiom hanno infatti ribadito la necessità di un confronto serio e puntuale sul piano industriale per il futuro del sito industriale.
Nel corso di un vertice convocato ieri dal prefetto di Terni, Antonietta Orlando, su richiesta delle organizzazioni sindacali, Arvedi Ast ha ribadito il proprio impegno sugli investimenti ambientali programmati. Alla riunione erano presenti i rappresentanti dell'azienda, sindacati confederali e di categoria, il sindaco Stefano Bandecchi, dirigenti della Regione Umbria, Arpa, Asl e vigili del fuoco.
Secondo quanto riferito da Claudio Cipolla (Cgil Terni), Alessandro Rampiconi (Fiom Terni) e Massimiliano Catini (coordinatore Fiom della Rsu Ast), l'azienda sta portando avanti il progetto di copertura della rampa scorie e della discarica (landfill mining). Questi interventi mirano a ridurre l'impatto ambientale nel quartiere Prisciano, garantendo al contempo la continuità produttiva, soprattutto nell'area a caldo dello stabilimento.
Un ulteriore focus riguarda la riduzione delle emissioni in atmosfera, con particolare attenzione al nichel. Anche su questo Ast ha confermato il proseguimento degli investimenti per rientrare nei nuovi parametri previsti dalle normative europee per il 2030. Tali interventi sono stati concordati con gli organi di controllo ambientale, a partire da Arpa Umbria. Dai monitoraggi condotti emerge infatti che i livelli attuali rientrano nei limiti normativi vigenti, ma per i sindacati la questione ambientale resta centrale.
Nonostante gli investimenti annunciati, Cgil e Fiom sottolineano la presenza di "criticità" che necessitano di un approfondimento urgente. "Le organizzazioni sindacali hanno già sollecitato un confronto", fanno sapere Cipolla, Rampiconi e Catini.
Tra le richieste avanzate, i sindacati chiedono al prefetto di intervenire per ottenere riscontri ufficiali dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy sull'accordo di programma. Secondo Fiom e Cgil, è necessario discutere al più presto il piano industriale per garantire la strategicità dello stabilimento di Terni. "Senza il confronto sullo sviluppo del sito, la vertenza sarà inevitabile", avvertono i sindacalisti, lasciando intendere che la questione potrebbe diventare un punto di scontro nei prossimi mesi.
L'incontro con il prefetto ha rappresentato un passaggio cruciale per fare il punto sugli impegni di Ast, ma per i rappresentanti dei lavoratori restano ancora troppe incertezze. Il tema ambientale è solo una parte di una discussione più ampia che riguarda il futuro dello stabilimento e la sua sostenibilità a lungo termine. Il dialogo tra azienda, istituzioni e parti sociali si preannuncia quindi decisivo per evitare tensioni e garantire un percorso di sviluppo industriale compatibile con le esigenze ambientali e occupazionali.
Qualche giorno fa anche il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, ha avanzato una proposta per ridurre il costo dell'energia per Ast, sfruttando la centrale Edison presente nel polo chimico della città. Secondo Bandecchi, questa soluzione potrebbe garantire un risparmio di circa 35 milioni di euro all'anno per le acciaierie, fornendo energia a prezzi competitivi e immediatamente disponibili.
La proposta prevede il potenziamento della centrale turbogas di Edison, attualmente sfruttata solo in parte, per fornire energia direttamente alle acciaierie con un costo inferiore del 30% rispetto ai prezzi di mercato.
Per rendere operativa questa soluzione, però, sarà necessario il coinvolgimento di Regione e Governo. "Abbiamo già parlato con Edison, che sarebbe ben disponibile a far marciare la centrale al 100%", ha aggiunto il sindaco. Oltre ai benefici diretti per Ast, la messa a pieno regime dell'impianto porterebbe vantaggi anche per le aziende del polo chimico, aumentando la competitività dell'area industriale e offrendo possibili utilizzi anche per il vapore prodotto, con potenziali benefici ambientali per la cittadinanza.