Stamattina si è aperta un’udienza cruciale in Cassazione, l’ultimo capitolo di una vicenda giudiziaria lunga e complessa che vede Amanda Knox imputata per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba. Mentre la corte si riunisce per decidere l’americana ha scelto di restare negli Stati Uniti. Affidando ai social le sue ultimissime dichiarazioni, tra il polemico e l’ironico. Con un paragone a dir poco sorprendente, Amanda Knox ha citato Tony Soprano – protagonista della serie tv cult “I Soprano” – per descrivere il proprio stato d’animo. “Beh, oggi ho fatto come Tony Soprano e sono svenuta. Non stavo guardando le anatre, stavo solo fissando il verdetto che mi arriverà dal più alto tribunale italiano domani mattina”, ha scritto in un post su X questa notte.

L’udienza odierna, che potrebbe chiudere definitivamente la vicenda, si concentra sull’accusa di calunnia confermata dalla Corte d’Assise d’Appello di Firenze. Intanto Patrick Lumumba si è presentato in aula per chiedere giustizia, ribadendo il peso delle accuse mosse contro di lui. Knox, dal canto suo, continua a dichiararsi vittima di errori giudiziari.

Amanda Knox come Tony Soprano: “Non sono una calunniatrice”

Con un post pubblicato sul social X, Amanda Knox ha voluto condividere il proprio stato emotivo e difendere la sua innocenza. Ribadendo ancora una volta la complessità del processo legale che affronta da anni per l’omicidio di Meredith Kercher. “Combatto contro l’accusa di calunnia criminale da quando sono stata condannata per la prima volta nel 2009. Quando sono stata assolta dall’accusa di omicidio nel 2015, questa accusa è stata confermata, quindi ho fatto ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo nel 2019, che si è pronunciata a mio favore”, ricorda.

Knox anche questa volta non risparmia critiche al sistema giudiziario italiano, sottolineando come il caso sia stato riaperto a più riprese. “L’Italia ha annullato la condanna e mi ha rinviato a un nuovo processo l’anno scorso. Mi hanno giudicato nuovamente colpevole e ora questo è il mio ultimo tentativo di riabilitare il mio nome una volta per tutte”, dichiara l’americana. Con un tono fermo, ha anche voluto ribadire la sua estraneità ai fatti che coinvolgono l’omicidio di Meredith Kercher: “Non ero presente a casa mia quando Meredith è stata uccisa”.

Il punto di vista di Knox sulla vicenda

Amanda Knox, dopo essersi paragonata in modo quanto meno fantasioso a Tony Soprano, fa poi il riassunto delle puntate precedenti sminuendo in modo evidente la vicenda ai danni di Patrick Lumumba, al centro dell’accusa di calunnia. “Patrick è stato trattenuto per due settimane e ha perso la sua attività. Raffaele (Sollecito, ndr) e io siamo stati condannati ingiustamente e mandati in prigione. Il vero assassino, Rudy Guede, se l’è cavata con una pena lieve. La famiglia Kercher è stata privata di certezze e di una chiusura”.

Infine, rivolgendosi ai suoi follower, ha promesso ulteriori dichiarazioni: “Avrò altro da dire su questo argomento domani e venerdì, mentre elaboro ciò che accadrà, se sarò finalmente assolta o se l’Italia continuerà a incolparmi per gli abusi della polizia di Perugia. Restate sintonizzati”.

Le parole di Lumumba in aula questa mattina

Patrick Lumumba, a differenza di Amanda Knox, non si è tirato indietro e ha partecipato all’udienza in Cassazione questa mattina. Prima di entrare ha ribadito la sua posizione con parole dure nei confronti di Knox, sottolineando il peso delle accuse che hanno stravolto la sua vita. “Credo nella giustizia italiana. Amanda ha sbagliato, mi ha calunniato e anche se lei non mi ha mai chiesto scusa, mi aspetto che questa condanna sia confermata”. Lumumba ha sottolineato come l’assenza di un confronto diretto con la donna in aula non riduca l’importanza della decisione odierna. “Speriamo che oggi si metta fine a questa storia e la condanna accompagni Amanda per tutta la vita”, dichiara.

L’avvocato di Lumumba, Carlo Pacelli, ha sottolineato i danni “morali ed economici devastanti” subiti dal suo assistito. Pacelli ha inoltre aggiunto che Knox non ha mai risarcito Lumumba né mostrato segni di pentimento. “Dopo la povera Meredith, Lumumba è la seconda vittima di questa vicenda giudiziaria. Noi chiediamo giustizia”, afferma.