Prosegue il tour calabrese di Stefano Bandecchi, che per la campagna elettorale in vista delle europee è approdato a Reggio Calabria, per l’inaugurazione della nuova sede insieme al coordinatore regionale Massimo Ripepi. Con Bandecchi anche Cristian Crispo, coordinatore nazionale dei giovani di Alternativa Popolare che ha rilasciato un’intervista in esclusiva ai microfoni di TAG24 Umbria.
Crispo ci ha parlato del rapporto di Alternativa Popolare con i giovani, sempre più disillusi da partiti dai quali non si sentono rappresentati, che trovano in AP un movimento inclusivo nel quale poter partecipare attivamente. In particolar modo, a Reggio Calabria, Crispi ha notato un atteggiamento estremamente propositivo dei giovani ragazzi presenti all’incontro.
Alternativa Popolare giovani, l’intervista al coordinatore nazionale
Cristian Crispo ha affiancato il segretario nazionale di Alternativa Popolare Stefano Bandecchi nel tour e a Reggio Calabria ha presentato il coordinatore giovani per la Calabria Lorenzo Scappatura, in un incontro coordinato da Yael Ripepi. Ecco cosa ha dichiarato Cristian Crispo a TAG24 Umbria.
Come procede il tour di Alternativa Popolare e qual è il riscontro da parte dei giovani in Italia e, in particolare, in Calabria?
Il primo dato oggettivo è che i ragazzi rispondono positivamente all’incontro con il presidente Bandecchi. Già lo conoscono e quando ci parlano ne rimangono affascinati. Per quanto riguarda i giovani in Calabria devo dire la verità: mi hanno sorpreso. Nell’incontro che abbiamo fatto, organizzato dall’affidabilissima Yael Rapepi, in cui ho presentato Lorenzo Scappatura, hanno partecipato centinaia di ragazzi. È stata un’esperienza favolosa e loro hanno risposto molto positivamente alla venuta di Bandecchi.
Io ho origini calabresi, per questo nel mio intervento mi sono rivolto proprio a loro chiedendogli di scendere in campo ora. Perché, conoscendo bene quella terra e le sue problematiche, so che se non lo fanno ora tra qualche anno faranno la fine dei miei genitori. Ovvero dovranno scegliere di andare fuori e di abbandonare quella che è la loro terra.
Qual è stato, perciò, il suo consiglio alla giovane platea di Reggio Calabria?
Ho chiesto loro di essere ossessionati dalla politica. I ragazzi devono aver voglia di fare politica perché la politica è quotidianità. Qualsiasi scelta che prendiamo ogni giorno è politica e se noi non facciamo in prima persona politica, allora la subiamo. Per questo bisogna scendere in campo affinché si possa decidere il nostro futuro. Ovviamente poi ognuno è libero di fare le scelte che vuole, come andare comunque a studiare fuori regione, ma deve essere, appunto, una scelta e non un’imposizione.
Prima ha accennato alle problematiche della Calabria: a cosa si riferiva in particolare?
Le problematiche della Calabria, che sono le problematiche del sud Italia, sono lo specchio delle problematiche che c’erano a Terni. Che sono, a loro volta, lo specchio delle problematiche che ci sono in Italia tutt’oggi. Va un po’ sfatato questo mito che in Calabria ci sono situazioni che non si trovano in altre zone, magari sono accentuati per determinati motivi, ma sono le stesse problematiche che affliggono l’Umbria, che affliggono il Piemonte e così via. Quando con Alternativa Popolare siamo andati a Vercelli e Novara, il degrado in città e lungo le strade c’era anche lì.
Le offerte del mondo del lavoro, gli sbocchi professionali derivanti dal territorio, il degrado urbano sono tutte cose mancanti e questo fa sì che i giovani non riescano a costruire il proprio futuro nella propria terra. Ma in questo senso in Calabria ho avuto un riscontro molto positivo perché lì i ragazzi hanno la giusta fame e la giusta ossessione per fare questo percorso.
Qual è il rapporto di Stefano Bandecchi con i ragazzi e, secondo lei, questi ultimi hanno una visione diversa della politica rispetto agli adulti?
Ormai con Alternativa Popolare stiamo crescendo con una velocità tale che ogni giorno io stesso ricevo telefonate da ragazzi in tutta Italia. Prima era un riscontro solo nel ternano, poi è diventato in tutta l’Umbria e adesso la risposta è a livello nazionale ed è grande. Poi quando parla Bandecchi…
All’incontro con i giovani Bandecchi doveva rimanere solo 20 minuti perché poi aveva un altro incontro e invece ha parlato 50 minuti galvanizzato dalla platea che aveva davanti! Erano ragazzi che interagivano, non erano lì solo per ascoltare, ma facevano domande, chiedevano, si interessavano.
Per quanto riguarda la visione politica, questa è sicuramente diversa tra ragazzi e adulti. I giovani, dal punto di vista politico, a volte sono “vergini”. Quindi dalla loro hanno la giusta inesperienza e la giusta fame di voler mettersi in campo e dire il proprio pensiero. Noi dal canto nostro, rispetto agli altri partiti, apriamo le porte a tutti, ascoltiamo tutti e ci mettiamo intorno a un tavolo con tutti per ragionare e trovare un’idea comune. Cosa che purtroppo gli altri partiti non fanno, perché ai giovani chiudono le porte in faccia.