Dopo il debutto in Umbria di qualche settimana fa, procede spedita la campagna elettorale di Stefano Bandecchi con Alternativa Popolare in vista delle europee in programma in Italia dall’8 al 9 giugno. Ad accompagnarlo nelle varie tappe del suo tour in giro per l’Italia, a bordo del grande camper dove è prorompente il simbolo gialloblu, c’è anche Cristian Crispo, il coordinatore nazionale di Alternativa Popolare Giovani. Classe ‘2000, originario di Terni, Crispo frequenta il quarto anno di giurisprudenza all’Università Unicusano di Roma. Lo abbiamo intervistato in esclusiva a Tag24 Umbria.
Alternativa Popolare, coordinatore giovani Crispo: “Vogliamo riavvicinare i giovani alla politica”
Quando e come è iniziato il tuo percorso in Alternativa Popolare?
“Mi sono avvicinato ad Alternativa Popolare per puro caso. Nel novembre dello scorso anno partecipai per curiosità alla conferenza stampa in cui Stefano Bandecchi annunciava la sua candidatura a sindaco di Terni. Lo conoscevo solo come presidente della Ternana Calcio e allora rimasi sorpreso dalla sua passione politica. Da quel giorno, venni a contatto con altri esponenti di AP, a partire da Riccardo Corridore, attualmente candidato alla Presidenza della Regione Umbria”.
Qual è il tuo ruolo all’interno del partito?
“Attualmente sono il coordinatore nazionale di Alternativa Popolare Giovani. In verità, continuo a ricoprire anche il ruolo di coordinatore regionale per l’Umbria, in attesa di lasciarlo a qualcun altro. Stiamo, infatti, cercando di creare una valida rete sul territorio nazionale, nominando in ogni regione un proprio coordinatore. Lo abbiamo già fatto in Calabria, Piemonte e Lombardia. Lo faremo prossimamente in Lazio, Puglia e Campania dove già il nostro gruppo politico registra un buon seguito tra giovani e giovanissimi, che vanno dai 18 ai 30 anni circa d’età“.
Quanti sono i giovani di AP in Umbria?
“In Umbria contiamo su un appoggio numeroso e consolidato, nonostante le altre forze politiche spesso fingono di non vederci. Abbiamo coordinatori comunali preparati, sparsi per tutta la regione, ad esempio a Perugia, Foligno, Deruta oltre che naturalmente a Terni. Stiamo crescendo ogni giorno di più. Organizziamo parecchie riunioni, con cadenza mensile se non addirittura settimanale, perlopiù online per abbattere le distanze. A breve inizieremo con gli eventi in presenza, ce ne è già uno in agenda per maggio a Piacenza. L’obiettivo è arrivare pronti alle prossime tornate elettorali, dalle regionali alle amministrative“.
Quali sono i punti chiave del vostro programma elettorale?
“Sicuramente seguiamo la linea di Stefano Bandecchi, mettendo al centro del dibattito argomenti come l’autonomia energetica e il rafforzamento militare del nostro Paese in un’ottica europea. Ma siamo molto attenti anche alle politiche sociali e all’istruzione. Senza dimenticare il tema del lavoro. Noi vogliamo far sì che i giovani non debbano più lottare per trovare un’occupazione. Andare fuori città, trasferirsi all’estero a lavorare va bene solo se è una libera decisione del singolo cittadino, e non una scelta obbligata dall’impossibilità di essere assunti sul territorio“.
Quali sono le prossime iniziative in calendario?
“Stiamo per lanciare un podcast. Verso metà aprile registreremo le prime puntate. La location principale sarà Terni ma da qui ci sposteremo in tutta Italia attraverso video collegamenti con i vari coordinatori regionali e comunali. Inviteremo tanti ospiti, tutti rigorosamente giovani. Atleti, imprenditori, influencer, amministratori locali che forniranno la loro testimonianza. L’intento è dimostrare che non si fa politica soltanto con i tradizionali comizi. L’impegno a servizio della propria comunità deve essere portato avanti ogni giorno, in ogni settore. Dallo sport alle piattaforme social, passando per le diverse realtà industriali“.
Che messaggio vuoi trasmettere ai giovani che seguono AP?
“Si tende a dire che i giovani debbano ideare, progettare il loro futuro. Io ritengo che, innanzitutto, i giovani debbano pensare a sopravvivere nel presente. E per farlo, c’è bisogno di cambiare mentalità. Immagino una sorta di rivoluzione culturale. Riavvicinare i giovani alla politica è il primo passo verso il cambiamento“.