Stefano Bandecchi continua il suo tour in giro per l’Italia in camper per le elezioni europee e approda a Livorno, sua città natale. Qui, oltre a confermare la sua corsa anche per le amministrative locali, il Presidente di Alternativa Popolare ha incontrato Costanza Vaccaro, proponendo la sua candidatura a sindaco per la città di Livorno.

Io la vorrei sindaco di Livorno” ha detto Bandecchi, che aggiunge di aver fatto “una bella chiacchierata” con Vaccaro in merito alla sua possibile candidatura con Alternativa Popolare. “Mi sembra una persona decisa, una persona sciupata dalla politica locale sino a oggi. Una persona che non ha fatto grande carriera politica perché, come succede a tutti noi italiani, quando siamo un po’ troppo bravi c’è qualcuno che ci lascia indietro“.

Bandecchi sottolinea il grande impegno politico e le competenze di Costanza Vaccaro. Ora lei “deve decidere cosa fare“, poi scherza con i giornalisti: “Le ho dato 3 ore di tempo per decidere“.

Bandecchi a Livorno, prosegue il tour per l’Italia in camper

Ma Stefano Bandecchi sembra inarrestabile e ammette che con il suo movimento vuole correre anche per le amministrative a Livorno. “Ho fatto una promessa a Guarducci“, dice in modo scherzoso, confermando che per le prossime elezioni nella città si potrà trovare il simbolo di Alternativa Popolare.

Su Guarducci (candidato sindaco per il centro destra) prosegue ironico: “Dice che lo abbiamo cercato e ricercato, ha detto che ci ha fatto l’elemosina“. Per poi finire con un’altra battuta: “Ma è di Livorno lui?“, scherzando sulla sua provenienza dalla città di Prato.

Bandecchi alternativa popolare Livorno

Lasciate le battute da parte, Bandecchi torna serio e affronta di petto la questione politica. “Bisogna cominciare a diventare franchi e leali, io non ho nessun problema se cerco qualcuno“, afferma, “ho parlato con serenità di Vaccaro che potrebbe dirmi no“. Continua dicendo che a chi mi chiede ‘che figura fai?’ rispondo ‘normale’“. Queste le parole del Presidente, che conclude: “Io cerco una persona che secondo me è la persona giusta, se non la trovo ringrazio e torno a casa“.

Alternativa Popolare, Bandecchi a Livorno parla di dignità: “Io sono per il lavoro di cittadinanza”

Il Presidente di Alternativa Popolare Stefano Bandecchi si lascia andare a uno sfogo sulla direzione politica attuale. Nella storica Piazza della Repubblica di Livorno, ha tenuto un discorso che ha toccato le corde profonde dell’identità e della città, delineando con passione e chiarezza la sua visione in vista delle prossime amministrative.

Questa piazza è stata fatta nell’Ottocento ed è lo spazio di mare coperto più grande che esista in Europa. E allora come vogliamo giudicare i livornesi? Intelligenti, capaci, alti: gente che ha fatto“. Parte così il discorso di Stefano Bandecchi che prosegue con l’elogio della sua città: “Fino al 1850 Livorno era forse la più importante città d’Europa per quanto riguarda il mare e il turismo, qui venivano Re e Regine. A Livorno abbiamo avuto i Macchiaioli. O vogliamo parlare di Modigliani?“.

Ma ricorda in modo ironico anche che a Livorno “è nato il partito comunista dal partito socialista” e che “qualcuno, sempre dal partito socialista, ci ha fatto il partito fascista“. Su questo punto però è chiaro: “Io purtroppo non sono mai stato socialista quindi non posso essere né da una parte né dall’altra. Sono un liberale, sono uno che crede che lo stato debba fare da arbitro“.

Bandecchi alternativa popolare Livorno

Ha affrontato, inoltre, con particolare enfasi la questione sociale, criticando le risposte del Governo che considera insufficienti o meramente assistenzialiste nei confronti della povertà. “Io voglio fare una rivoluzione, una rivoluzione liberale, di centro. Voglio trovare il modo di dire: prima di tutto mi dovete riempire il piatto, poi si vedrà il resto“.

La sua è una proposta radicale: un lavoro di cittadinanza. “Ci danno l’elemosina, ogni giorno ci dicono che ci danno un provvedimento, oppure 200/300 euro in più l’anno…ma vogliamo dare invece la dignità?“, dice polemico. Per poi proseguire, dignità è dare alle persone un lavoro. È permettere alla gente di fare ciò che desidera, allora io sono per il lavoro di cittadinanza“.

A conclusione del suo discorso non risparmia una stoccata finale polemica verso chi vorrebbe l’autonomia differenziata in Italia. “Qualcuno adesso vuole l’autonomia differenziata, per fare che? Perché così avrebbero la sanità di Roma, la sanità di Livorno, di Milano? E che cosa succederà?“. L’invito è quello di tornare seri e affrontare le cose veramente importanti: “Prima si riempie il piatto alla gente, non come elemosina, ma con dignità, poi si comincia a chiacchierare.“.