20 Mar, 2025 - 10:00

Alloggi universitari e Pnrr, Barcaioli: "Nei progetti l’Umbria non esiste"

Alloggi universitari e Pnrr, Barcaioli: "Nei progetti l’Umbria non esiste"

L'Umbria è stata completamente esclusa dai finanziamenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per le residenze universitarie. Non un progetto, non un investimento, non una prospettiva per il futuro: è questa la dura realtà che emerge dall'analisi dei fondi stanziati per il settore. Un'assenza che, secondo l'assessore regionale all'Istruzione Fabio Barcaioli, affonda le radici nelle scelte politiche del passato, a una "gestione miope e arrendevole della vecchia Giunta".

Una gestione che "ha lasciato il nostro territorio ai margini delle politiche nazionali", denuncia Barcaioli commentando i dati allarmanti contenuti nel report presentato a Roma dall'Unione degli Universitari, dal titolo eloquente: "È tutto sbagliato, il Pnrr sta fallendo". E infatti "nei progetti PNRR per le residenze universitarie, l'Umbria non esiste", dice ancora.

Numeri preoccupanti: alloggi insufficienti e costi insostenibili

Secondo il dossier, a fronte dell'obiettivo nazionale di realizzare 60.000 nuovi posti letto per studenti universitari entro giugno 2026, finora il Ministero ha autorizzato appena 11.623 unità. Una cifra drasticamente inferiore alle necessità, in un Paese dove gli studenti fuori sede sono circa 900.000, ma solo il 5% ha accesso a un alloggio pubblico.

L'Umbria, con 13.500 studenti non residenti e appena 1.350 posti letto disponibili, ha una copertura di circa il 10%. Un dato che avrebbe dovuto porre la regione tra le priorità nella ripartizione dei fondi, ma che invece si è trasformato in un'ulteriore penalizzazione.

"La precedente amministrazione ha accettato passivamente questo scenario, senza alzare la voce, senza costruire una strategia, senza porre il problema a livello nazionale", accusa Barcaioli. "E così oggi ci troviamo con una Regione tagliata fuori dai giochi, mentre gli studenti continuano a subire il peso di affitti insostenibili e un'offerta abitativa ridicola rispetto alla domanda".

L'Udu sulla questione alloggi universitari: "Un fallimento"

L'Unione degli Universitari esprime dal canto suo grande preoccupazione per il ritardo accumulato dal Pnrr nell'erogazione dei fondi destinati agli alloggi per studenti. L'organizzazione studentesca definisce senza mezzi termini la situazione un fallimento delle politiche abitative universitarie, sottolineando che il rischio concreto è quello di dover restituire finanziamenti non utilizzati.

Secondo Damiano Di Giovanni, responsabile della questione abitativa per l'Udu, la situazione è aggravata dall'aumento esponenziale degli affitti, cresciuti del 38% negli ultimi tre anni. Attualmente, l'Italia conta solo 46.193 posti letto pubblici a fronte di 900.000 studenti fuori sede, coprendo appena il 5% della domanda. L'effettivo impatto del Pnrr, inoltre, si tradurrebbe in un incremento della copertura di appena lo 0,5%, un dato che l'Udu definisce irrisorio rispetto alle reali necessità.

Come riporta il Corriere della Sera, dallo staff della ministra dell'Università Anna Maria Bernini, tuttavia, è arrivata una precisazione: i numeri riportati dal dossier riguardano solo i decreti pubblicati e non quelli ancora in fase di approvazione. Nonostante queste rassicurazioni, il bando per l'housing universitario non sembra decollare, anche a causa di criteri stringenti e risorse limitate.

Un rischio per il futuro dell'università in Umbria

L'assenza di investimenti non riguarda solo il presente, ma rappresenta una minaccia concreta per la competitività del sistema universitario umbro. La mancanza di alloggi a prezzi accessibili potrebbe spingere sempre più studenti a scegliere atenei in altre regioni, con conseguenze disastrose per le iscrizioni e, di conseguenza, per il tessuto economico locale.

"Non possiamo permettere che l'Università di Perugia e gli altri atenei della regione diventino sempre meno attrattivi perché privi di servizi essenziali", avverte Barcaioli. "La nostra priorità ora è ribaltare questa tendenza, riportare l'Umbria al centro del dibattito nazionale e pretendere le risorse che ci spettano".

Il quadro che emerge è, quindi, preoccupante e richiede una risposta immediata. Se l'Umbria vuole mantenere un ruolo di primo piano nel panorama universitario italiano deve riuscire a farsi ascoltare a livello nazionale e ottenere i fondi necessari per garantire agli studenti una sistemazione dignitosa. L'esclusione dai finanziamenti Pnrr per gli alloggi universitari non deve trasformarsi in una condanna definitiva, ma in uno stimolo per rivedere le politiche regionali e assicurare un futuro migliore per le nuove generazioni.

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Giorgia Sdei
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