Continua la battaglia degli alloggi popolari a Terni. E prosegue anche la punzecchiatura di Alternativa popolare alla Regione e ai vertici dell’Agenzia residenziale pubblica. Con al centro le mancate manutenzioni, la carenza di appartamenti, i costi a carico delle famiglie. Ma stavolta la battaglia si arricchisce anche di un colpo scena politico. Perché l’atto presentato dalla consigliera di Ap, Federica Mengaroni, passa anche con i voti dei consiglieri PD e M5S. Diventando un documento politico di accusa rispetto ai ritardi attribuiti alla precedente amministrazione Latini e, nel contempo, una prova tecnica di possibili convergenze contro il centrodestra regionale.

Già, perché mentre sono stati bocciati i due emendamenti proposti in maniera unitaria dalla minoranza in commissione (firmatari i gruppi di Fratelli d’Italia, PD e i consiglieri Primieri, Kenny e Orsini), è stato accolto quello depositato in extremis dal consigliere piddino Filipponi. Una mossa, quella del capogruppo PD, raccolta anche dal M5S con Fiorelli e che è consistita nel cambio di poche parole alla premessa dell’atto. Invece di esprimere critiche “alle precedenti amministrazioni“, è bastato inserire come oggetto di censura solo quella di Leonardo Latini. E l’atto è passato in emiciclo con ben 23 voti e 2 soli astenuti, allargando la “strana” maggioranza alla sinistra.

Alloggi popolari: la richiesta di manutenzioni e la proposta di scontare i lavori dagli affitti

Ma cosa prevede l’atto di Alternativa popolare sugli alloggi pubblici? La consigliera Federica Mengaroni, illustrandolo in aula, ha indicato due indirizzi alla giunta Bandecchi.
Ci sono circa trecento alloggi popolari non disponibili a causa della mancata manutenzione ordinaria e straordinaria – afferma la consigliera -. Con l’atto di indirizzo il Comune a sensibilizzare ATER e Regione Umbria, affinché si prendano cura di questo patrimonio immobiliare residenziale pubblico. Va assicurato il sicuro utilizzo, degne condizioni di godimento e disponibilità dei luoghi, a beneficio e vantaggio di chi attende un alloggio da tempo“.
Il secondo punto è quello più innovativo: “Abbiamo chiesto di promuovere la possibilita di assegnare quegli alloggi che necessitano di manutenzioni di lieve entità a chi puo farsi carico dei lavori. Magari con una formula di ‘sconto affitto’ per permettere al maggior numero di utenti di usufruire di un alloggio pubblico“.

Dal bando per l’emergenza abitativa alla carenza di immobili: tutti i motivi di scontro Comune-Regione sull’ATER

Con l’amministrazione Bandecchi abbiamo subito cercato di risolvere le situazioni più emergenziali – dice Federica Mengaroni a Tag24 Umbria -. L’incontro con i sindacati voluto dall’assessore Maggi ci ha permesso di elaborare questa idea. Terni è una delle città dell’Umbria con maggior numero di alloggi ATER rispetto alla popolazione e rispetto alle altre città dell’Umbria. Un dato inversamente proporzionale ai fondi stanziati dalla Regione, che sono una parte minima per Terni rispetto a quelli disponibili“.
Ed ecco allora i fronti dello scontro tra Comune e Regione sull’edilizia residenziale pubblica. Prima il bando per l’emergenza abitativa varato dall’amministrazione Bandecchi. Un’apertura delle graduatorie che mancava da quasi 8 anni. Poi il bando di edilizia residenziale.
Come Comune – continua la consigliera Mengaroni – impieghiamo tutte le risorse per far sì che i nostri concittadini abbiano una casa. Adesso chiediamo anche alla Regione e ad ATER di farsi carico di tutte le manutenzioni di cui necessitano gli appartamenti che sono di loro proprietà. Considerando che l’agenzia regionale riscuote gli affitti“.
Poi c’è la proposta del bando con lo “Sconto affitto”. Che può essere rivolto a tutte quelle famiglie che hanno la possibilità e la volontà di partecipare alla sistemazione degli alloggi sfitti. Che potrebbero, invece essere assegnati dopo piccoli lavori (non di natura strutturale), come la tinteggiatura o la riparazione di porte e infissi.
Oggi in aula consiliare le forze politiche della sinistra hanno appoggiato il nostro atto di indirizzo facendolo passare quasi all’unanimità – conclude con orgoglio Mengaroni -. Siamo certi che questi temi che sono così delicati e riguardano categorie fragili non siano strumento di propaganda politica. Ora la palla passa alle interlocuzioni istituzionali. Sono in corso diversi tavoli tra l’amministrazione Bandecchi e la Giunta regionale per trovare fondi e migliorare e ottimizzare le risorse che abbiamo a disposizione“.