La notizia sull’allarme energia lanciato da Arvedi AST è “affogata” nel comunicato stampa che annuncia una mostra su “La grande Opera”. Il sistema idroelettrico che consentì la rapida ascesa della rivoluzione industriale ternana di fine Ottocento.
“Vogliamo focalizzare l’attenzione su un aspetto industriale che è determinante per Arvedi AST – dice un comunicato dell’azienda – quello dell’energia. Un tema tra i più dibattuti tra le aziende italiane e lo è a maggior ragione per viale Brin, sito produttivo altamente energivoro. Che vede compromessa la propria competitività sul mercato a causa di un costo energetico tre/quattro volte superiore rispetto a quello di altri competitor europei“.
Il tema era già stato affrontato di recente dall’AD dell’acciaieria, Dimitri Menecali, durante un evento politico del PD sulla siderurgia. Ma ora assume una valenza diversa. Perché si tratta di una call to action per il sistema istituzionale. Chiamato a dare una risposta a un fattore determinante per il rilancio del sito siderurgico. La questione energia, infatti, era stata stralciata da quelle relative all’Accordo di Programma governativo che è annunciato entro l’estate. Questione da affrontare a latere – era stato detto – come quella delle infrastrutture. Ma della firma si sono perse le tracce nel periodo elettorale e il costo della bolletta per l’azienda continua ad essere insostenibile.
Allarme energia di AST: “Il costo elettrico fattore discriminante e distorsivo. Preclude il futuro dell’acciaieria”
“Un fattore discriminante e distorsivo della concorrenza che preclude il futuro di Arvedi AST“. Lo definisce la nota dell’azienda. Che manda anche un messaggio al Governo.
“Una soluzione ci sarebbe. Se si consentisse finalmente all’azienda l’approvvigionamento di energia elettrica per i suoi fabbisogni a costi comparabili a quelli dei suoi competitor europei – continua Arvedi AST -. Tutto nacque dalla presenza della Cascata delle Marmore. L’allora “Terni – Società per l’Industria e l’Elettricità” oltre un secolo fa ha costruito ed è divenuta proprietaria di numerosi impianti di produzione di energia elettrica. Un sistema costruito con grande impegno in Umbria, Lazio e Abruzzo. Nel 1964 gli impianti di produzione di energia elettrica della “Terni” sono stati nazionalizzati e trasferiti all’ENEL. Privando l’azienda dei vantaggi di beneficiare di tariffe agevolate. E senza trovare una soluzione strutturale al problema energetico. Con grave disagio per la competitività del territorio umbro“.
Come a fine ‘800 la questione trovò soluzione con la “Grande Opera”, è il senso del grido di allarme di viale Brin, a maggior ragione oggi è indispensabile trovare una soluzione
“È indispensabile individuare un assetto che consenta all’acciaieria di competere e di continuare ad assicurare benessere e prosperità al sistema locale – conclude Arvedi AST -. Mettendo a leva anche le moderne infrastrutture esistenti e nel pieno delle esigenze legate alla modernizzazione ambientale“.
Sul tavolo la proposta del comune di Terni: una società mista pubblico-privato per gestione del sistema idroelettrico
Sul tavolo, per ora, c’è solo la proposta del Comune di Terni. Quella, cioe, di costituire una societa elettrica pubblico/privata che, alla scadenza delle concessioni per l’idroelettrico, possa co-gestire le centrali dell’asta del Nera. Coinvolgendo ASM e la stessa Enel Green Power, che oggi controlla gli impianti.
Oggetto di atti di indirizzo e dell’inserimento del DUP comunale, secondo i proponenti, questa operazione consentirebbe di abbassare il costo dell’energia elettrica per il territorio. Più volte lo stesso sindaco Bandecchi e il suo vice, Riccardo Corridore, avevano evidenziato come – dalla gestione dell’asta Nera-Velino – si possano ricavare fino a 150 milioni di euro di utili annui. Introti elevatissimi, che consentirebbero anche la possibilità di prevedere tariffe di rispetto per l’acciaieria.
In arrivo la mostra su “La Grande Opera” per i 140 anni dell’acciaieria
Nel 140 esimo della fondazione delle acciaierie, intanto, si susseguono le attività dell’azienda per valorizzare gli aspetti storici e culturali del percorso industriale. Dalla valorizzazione del corporate heritage alle molteplici iniziative promosse dal Circolo Lavoratori Terni (CLT). È già in cantiere un evento che in autunno accenderà i riflettori su una delle più importanti realizzazioni idrauliche della storia. La “Grande Opera”. Cioè il sistema di condotte, turbine per l’adduzione delle acque dal Velino e la conseguente trasformazione della potenza della Cascata delle Marmore, in energia. Un sistema avveniristico che già all’epoca poteva vantarsi di essere definito “sostenibile”.
La mostra sintetizzerà gli elementi portanti del territorio: le acque con la magnificenza della Cascata delle Marmore; l’operosità, rappresentata dall’acciaio e dall’energia e la bellezza naturalistica delle gole della Valnerina.
La mostra “Grande Opera,” allestita in una adeguata location della città di Terni, sarà un percorso espositivo dedicato alle acque e al polo siderurgico di Terni. Prevederà pannelli esplicativi sull’intero sistema idroelettrico realizzato nel corso degli anni dalle Acciaierie con focus sulla storia dell’industrializzazione a Terni, dalle origini al gruppo Arvedi con spazi dedicati ai siti presenti nell’area di Marmore – Campacci ed una sezione didattica dedicata alle scuole con la storia della produzione dell’acciaio a Terni e le necessarie infrastrutture per produrlo.