21 Aug, 2025 - 16:33

Alla scoperta dei musei meno noti dell'Umbria: un viaggio tra collezioni insolite, esposizioni uniche e storie dimenticate che svelano l'anima autentica della regione

Alla scoperta dei musei meno noti dell'Umbria: un viaggio tra collezioni insolite, esposizioni uniche e storie dimenticate che svelano l'anima autentica della regione

Avete mai pensato di conoscere l’Umbria attraverso le sue meraviglie più nascoste? Oltre alle mete più celebri, la regione custodisce un patrimonio unico e sorprendente: piccoli musei, raccolte inaspettate e collezioni rare che narrano storie dimenticate, testimonianze di antichi mestieri e tradizioni radicate nel tempo. Questi luoghi, lontani dalle rotte del turismo di massa, regalano esperienze intime e autentiche: incontri ravvicinati con il passato, scoperte inattese, emozioni che si rivelano tra sale discrete e atmosfere raccolte.

Entrare in questi spazi significa intraprendere un viaggio lento e intimo, dove ogni oggetto diventa testimone di un frammento di vita, di un’arte meno conosciuta, di una cultura che ha plasmato l’identità dell’Umbria. È un invito a fermarvi, osservare e lasciarvi sorprendere: per ritrovare, tra le pieghe più riservate della regione, quell’anima autentica che spesso sfugge a chi guarda solo in superficie.

Museo delle Scienze e del Territorio (MuST) - Spoleto

Celato nel cuore di Spoleto, il MuST - Museo delle Scienze e del Territorio - invita i visitatori a intraprendere un affascinante viaggio nel tempo e nella materia, tra le profondità della Terra e la ricchezza naturalistica dell’Umbria. Le sue origini affondano nella passione ottocentesca del conte Francesco Toni (1824-1892), che raccolse oltre 6.500 reperti tra rocce, fossili e minerali, oggi arricchiti dalla preziosa collezione zoologica del naturalista Bernardino Ragni.

Ospitato nell’elegante complesso di San Matteo e rinnovato nel 2023, il museo offre un percorso espositivo che ripercorre le ere geologiche attraverso ambienti immersivi, postazioni interattive, laboratori multimediali e installazioni di realtà aumentata. Un allestimento che parla a ogni età: dai curiosi ai ricercatori, dalle famiglie alle scuole. Il MuST non è soltanto un museo, ma un vero centro di divulgazione scientifica e di educazione ambientale. Propone laboratori didattici, visite tematiche, progetti formativi e appuntamenti che uniscono conoscenza e partecipazione, come la “Settimana del Pianeta Terra” e “La Notte dei Ricercatori”.

Visitare il MuST significa riscoprire l’Umbria attraverso ciò che la plasma da milioni di anni: la sua geologia, le sue forme, la sua memoria profonda.

Museo del Tessile e del Costume - Spoleto

Nel cuore del centro storico di Spoleto, all’interno delle eleganti sale di Palazzo Rosari-Spada, prende vita un museo che non è solo una raccolta di tessuti e abiti d’epoca, ma un autentico viaggio nel tempo, tra trame preziose e storie di moda che attraversano i secoli. Le stanze, impreziosite da soffitti a cassettoni e fregi antichi, accolgono il visitatore in un’atmosfera sospesa, dove il filo sottile dell’artigianato diventa racconto di società, di gusto e di identità.

Qui il tessuto è memoria: un linguaggio fatto di velluti decorati, sete sontuose, ricami minuti e costumi che, dal XIV al XX secolo, hanno vestito nobili, religiosi e artisti. Ogni sala custodisce un frammento di storia. I paramenti sacri, con le loro pianete intessute d’oro e il celebre velluto “a melagrana”, evocano la magnificenza della liturgia rinascimentale; gli abiti da cerimonia, le livree e i gilet raccontano l’etichetta e le mode delle corti; gli accessori - borse, guanti, scialli - svelano la quotidianità elegante di un tempo che non c’è più.

Tra i pezzi più singolari, un abito in stile Impero appartenuto ad Alexandrine Bonaparte, testimonianza tangibile di intrecci familiari e destini storici, e le antiche tovaglie “alla perugina”, celebri per aver trovato posto nelle opere di Leonardo, Ghirlandaio e Giotto. Ogni tessuto, ogni cucitura, diventa una traccia lasciata da chi l’ha indossato, toccato, tramandato.

La collezione, nata dalla generosità di Lucia Portoghesi e arricchita nel tempo da donazioni e acquisizioni del Comune, oggi conta oltre 1.500 pezzi: un patrimonio prezioso che non si limita a mostrare stoffe e abiti, ma invita a osservare il costume come specchio delle epoche, come chiave per leggere la storia attraverso ciò che l’uomo ha creato per coprirsi, rappresentarsi, distinguersi.

Visitare il Museo del Tessile e del Costume non significa soltanto ammirare abiti antichi: significa riscoprire il valore del dettaglio, l’arte di intrecciare materia e bellezza, e lasciarsi raccontare dall’intreccio dei fili un passato che, a ben guardare, continua a parlare al presente.

Museo Eroli - Narni

Nel cuore medievale di Narni, all’interno del maestoso Palazzo Eroli, si trova il Museo Eroli, un autentico scrigno di meraviglie dove arte, storia e scienza si intrecciano in un racconto che attraversa i secoli. Non è semplicemente un museo: è un luogo dove la curiosità trova la sua dimensione, dove ogni sala invita a soffermarsi, a osservare da vicino e a lasciarsi trasportare dal fascino del tempo. Varcando le sue porte, si entra in un percorso che sorprende per la sua varietà. Al piano terra, tra reperti archeologici e fossili straordinari, spiccano le imponenti zanne dell’Elephas antiquus, ritrovate nella vicina valle di Taizzano. Camminando tra questi testimoni di mondi antichi, si percepisce la continuità della vita e la forza della memoria.

Al piano superiore, la pinacoteca apre una finestra sull’arte rinascimentale: opere di grandi maestri come Domenico Ghirlandaio e Benozzo Gozzoli raccontano le committenze e le passioni dei mecenati locali, in particolare del cardinale Berardo Eroli, che volle rendere Narni un laboratorio spirituale e creativo. Qui i colori, le espressioni e la luce dei dipinti invitano a soffermarsi, quasi a sussurrare le storie di chi li ha ammirati secoli fa. Tra le sale più peculiari, il museo custodisce anche un sarcófago ligneo e una mummia egizia, dono del collezionista Edoardo Martinori, simbolo di quell’apertura cosmopolita che caratterizza il museo e che fa sentire il visitatore parte di un racconto più grande, che attraversa confini e culture.

La visita è resa ancora più coinvolgente da installazioni multimediali, suoni ambientali e piccoli dettagli scenografici che trasformano la passeggiata tra le stanze in un vero viaggio sensoriale. E per chi vuole una pausa, la CaffEroli con terrazza panoramica sulle Gole del Nera e il bookshop accolgono con letture, sapori e momenti di quiete, perfetti per chiudere il cerchio di questa esperienza immersiva.

Il Museo Eroli non è solo un luogo da visitare: è un invito a perdersi tra le epoche, a respirare la storia e a lasciarsi sorprendere dalle connessioni tra natura, arte e cultura. Camminando tra le sue sale, ci si sente parte di una narrazione viva, dove ogni oggetto ha una storia da raccontare e ogni opera d’arte sussurra segreti dimenticati.

AUTORE
foto autore
Francesco Mastrodicasa
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE