Lunedì scorso il Quirinale ha ospitato l’annuale cerimonia di premiazione dei giovani Alfieri della Repubblica nominati dal Presidente Sergia Mattarella. 29 gli under 18 che si sono distinti rendendosi protagonisti di storie di solidarietà, amore, altruismo, senso civico e impegno negli studi. L’Alfiere più giovane di tutti quest’anno è un piccolo umbro di soli nove anni: si chiama Sebastiano Guazzeroni e vive a Paciano nel perugino.

Un anno fa, Sebastiano e suo padre stavano facendo una delle tante escursioni insieme nel bosco. L’uomo aveva avuto un malore ed era svenuto. Il bambino, spaventato ma senza mai perdere la lucidità, aveva corso a perdifiato a ritroso lungo il sentiero battuto col genitore. Dopo due chilometri aveva finalmente incontrato delle persone che lo avevano aiutato a chiamare i soccorsi che, grazie al suo coraggioso intervento, erano arrivati tempestivamente, evitando conseguenze ben più gravi per suo padre.

Sebastiano, classe 2015, è diventato Alfiere della Repubblica “Per il coraggio dimostrato, nonostante la giovanissima età, di fronte al malore accusato dal padre. Grazie alla prontezza con cui ha affrontato l’emergenza, è riuscito ad evitare che una passeggiata nei boschi si concludesse in tragedia” si legge nella motivazione diffusa dal Quirinale.

Il giovane Alfiere di Paciano: la Provincia di Perugia gli scrive una lettera

La presidente della Provincia di Perugia e sindaca di Assisi, Stefania Proietti, lo definisce un atto di coraggio “emblematico” e in segno di riconoscenza da parte dei sindaci, degli amministratori e di tutti i cittadini ha voluto scrivere una lettera a Sebastiano.

Sei il più piccolo (e per questo il più grande) Alfiere della Repubblica del nostro territorio si legge “la motivazione è racchiusa nella parola “coraggio” che ad appena nove anni hai dimostrato di avere, riuscendo a salvare la vita di tuo papà colto da malore in un bosco. Sei il più piccolo Alfiere perché a nove anni, di fronte a una situazione di emergenza, hai avuto la prontezza di intervenire e chiedere i soccorsi. Sei il più grande Alfiere perché con il tuo gesto, la tua corsa nel chiedere aiuto, hai salvato la vita di tuo papà e rappresenti un esempio per i tuoi coetanei e un insegnamento per noi adulti: i piccoli vanno rispettati e considerati sempre protagonisti del presente!

Condivido le parole del Capo dello Stato che, durante la cerimonia di consegna degli attestati, ti ha definito “testimone di solidarietà”” prosegue la missiva “perché con la tua forza e il tuo coraggio hai reagito senza perderti d’animo e per questo rappresenti un modello per i tuoi coetanei, e un orgoglio per la tua famiglia, per la comunità dove vivi e per l’intera provincia“.

La solidarietà, il prendersi cura degli altri, è un valore che va insegnato, coltivato e diffuso. Il tuo gesto è l’emblema di questo e quindi, caro Sebastiano, grazie per quello che hai fatto, sei un bambino coraggioso ed un cittadino esemplare. Sappi che il tuo comportamento ci riempie di orgoglio e di speranza. Sei il nostro piccolo eroe! Ti aspettiamo nella sede della Provincia insieme al tuo papà e alla tua famiglia per ringraziarti personalmente”.

I 29 giovani Alfieri della Repubblica: le parole di Mattarella

Ogni giovane Alfiere nominato dal Presidente Mattarella si è distinto rendendosi protagonista di storie di solidarietà, amore, altruismo, senso civico e impegno negli studi. “La disponibilità verso gli altri, la prontezza di rispondere alle loro necessità – talvolta vere emergenze – è tutt’altro che un mettere da parte le proprie esigenze.  Al contrario, è gratificante e – vorrei ripetere – rende davvero felici” ha detto il Presidente in occasione della cerimonia di premiazione.

La solidarietà è anche la principale fonte di sicurezza collettiva. Perché poter contare sugli altri ci rende più sicuri. E perché fa crescere in noi la fiducia“. Un messaggio di fratellanza che emerge virtuoso nelle vite di questi giovani. Perché “La pace” ha sottolineato Mattarella “si costruisce anzitutto a partire dalla vita di ogni giorno, dall’incontro con chi ci è vicino, anche se chi ci è vicino in quel momento è uno sconosciuto, che incontra per caso la nostra strada“.