Alessia Tasso, già vicesindaco nella giunta Stirati e candidata a sindaco per i Liberi e Democratici (LeD) alle elezioni comunali dello scorso giugno, ha ufficialmente annunciato la sua uscita dal movimento civico e il ritorno nel Partito Democratico. La decisione, pur maturata da tempo, rappresenta un punto di svolta nel panorama politico di Gubbio e un riflesso delle divisioni che hanno caratterizzato il centro-sinistra negli ultimi anni.

In una nota diffusa ieri, Tasso ha spiegato le ragioni di una scelta “dolorosa ma necessaria”, sottolineando come il periodo elettorale e il successivo risultato abbiano messo in evidenza la mancanza di supporto e coesione all’interno dei LeD. “La consapevolezza, oggi, con il necessario distacco, di quanto successo nella fase di preparazione delle elezioni comunali, della gestione della campagna elettorale, del sostegno ricevuto o non ricevuto in questo percorso, così come quanto è accaduto subito dopo le elezioni comunali stesse, hanno fatto sì che maturasse in me una decisione tanto dolorosa quanto necessaria”, ha dichiarato.

Tasso ha evidenziato come, dopo la sconfitta elettorale che ha segnato il passaggio di Gubbio al centro-destra dopo 78 anni di amministrazioni progressiste, non ci sia stata alcuna autocritica da parte dei LeD e del loro leader Filippo Stirati. Al contrario, l’ex vicesindaco accusa il movimento di aver scaricato su di lei le responsabilità della sconfitta, cercando un capro espiatorio anziché analizzare in profondità le ragioni di una bocciatura elettorale che, a suo avviso, va attribuita a tutto il gruppo dirigente.

Alessia Tasso che è stata una delle fondatrici dei LeD, dichiara fallito il progetto civico

Tasso, che è stata una delle fondatrici dei Liberi e Democratici, ha espresso un chiaro giudizio sul fallimento del progetto civico. “A oggi considero chiuso il mio impegno e la mia militanza in Liberi e Democratici, progetto politico del quale sono stata fondatrice e interprete per anni e in un progetto civico in generale”, ha affermato. La sua analisi sottolinea come il modello dei LeD, nato come movimento indipendente ma progressista, non sia riuscito a garantire l’unità e il rinnovamento necessari per affrontare le sfide politiche odierne.

La sconfitta alle elezioni comunali, seguita dall’assenza di autocritica da parte della dirigenza, è stata il punto di non ritorno per Tasso. “Il progetto civico, in teoria volto a unire, si è invece dimostrato incapace di rappresentare davvero tutte le anime del centro-sinistra”, ha sottolineato una fonte vicina all’ex vicesindaco. Questo, secondo Tasso, ha reso inevitabile un ritorno a una formazione politica più strutturata e riconoscibile come il Partito Democratico.

La scelta di tornare al PD, dopo anni di militanza nei Liberi e Democratici, è per Tasso un atto di responsabilità verso il centro-sinistra e la comunità eugubina. “Le recenti elezioni regionali e comunali hanno dimostrato come nel campo del centro-sinistra non si possa prescindere da un PD che sia forte e di riferimento per tutta l’area progressista”, ha spiegato.

Tasso ha indicato chiaramente la necessità di un Partito Democratico aperto alla città e capace di ricostruire un fronte comune. “È indispensabile oggi che tutte le azioni che saranno messe in campo siano volte al ritrovamento di un fronte dove unità nella pluralità deve essere la base, per evitare che in futuro si ripeta quanto successo a giugno per le elezioni comunali”, ha aggiunto.

La decisione dell’ex vicesindaco si inserisce in un panorama di grande frammentazione

La decisione di Tasso si inserisce in un contesto di grande frammentazione per il centro-sinistra eugubino. La sconfitta alle elezioni comunali del 2024 ha evidenziato non solo la forza del centro-destra guidato da Vittorio Fiorucci, ma anche le debolezze strutturali di una coalizione progressista divisa.

L’assenza di una visione unitaria e di un programma condiviso è stata al centro delle critiche di Tasso e di altri esponenti del centro-sinistra. La frammentazione si è riflessa anche nelle elezioni regionali, dove, nonostante la vittoria di Stefania Proietti e del centro-sinistra, Gubbio è rimasta priva di rappresentanza diretta in consiglio regionale.

“La frammentazione politica del centro-sinistra a Gubbio è evidente”, ha dichiarato Tasso, sottolineando l’importanza di lavorare per ricostruire un’alternativa credibile al governo locale di centro-destra.

Il ritorno di Alessia Tasso al PD rappresenta per molti una possibilità di rilancio per il partito e per l’intero centro-sinistra eugubino. Tuttavia, la strada per ricostruire una coalizione forte e unitaria è lunga e complessa. Tasso stessa ha riconosciuto la necessità di un cambiamento radicale, indicando il dialogo, l’apertura e il coinvolgimento dei cittadini come elementi fondamentali per il futuro.

“La mia speranza è che tutti quei cittadini, anche delusi, ma che si ritrovano nei valori del centro-sinistra possano ritrovare come me la volontà di mettersi al lavoro per un futuro diverso che è ancora tutto da scrivere”, ha concluso Tasso.

Molti all’interno dei LeD consideravano inevitabile la decisione

L’annuncio di Tasso ha suscitato diverse reazioni all’interno dei LeD, dove molti consideravano inevitabile la sua decisione, ma non priva di conseguenze per il movimento. La perdita di una figura di spicco come l’ex vicesindaco potrebbe segnare un ulteriore indebolimento per i Liberi e Democratici, già provati dalla sconfitta elettorale.

Il leader storico dei LeD, Filippo Stirati, non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma fonti interne al movimento parlano di una volontà di proseguire il percorso civico indipendente, nonostante le difficoltà. Tuttavia, la partenza di Tasso rappresenta un chiaro segnale della necessità di ripensare il ruolo e la strategia del movimento.

Con l’uscita dai Liberi e Democratici e il ritorno al Partito Democratico, Alessia Tasso si posiziona come una delle figure centrali nel tentativo di ricostruire il centro-sinistra a Gubbio. La sua decisione riflette una volontà di cambiamento e una determinazione a lavorare per un futuro politico più inclusivo e unitario.

Il percorso non sarà facile, ma il messaggio di Tasso è chiaro: il centro-sinistra deve ripartire dai suoi valori, dalla sua base e dal dialogo con la comunità per tornare a essere una forza competitiva e in grado di rispondere alle esigenze della città. Il suo ritorno al PD potrebbe essere il primo passo verso un rinnovamento politico che molti ritengono necessario.