Durante il question time alla Camera dei Deputati, il Ministro della Cultura Alessandro Giuli ha deciso di reinventare la geografia italiana. 

Nel citare i teatri condominiali candidati alla Lista del Patrimonio Unesco, ha trasformato Spoleto in provincia, così, con un colpo di mano degno di un manuale di strategia territoriale. Peccato che sulla cartina ufficiale Spoleto sia ancora ben piantata in provincia di Perugia, nonostante, bisogna pur ammetterlo, l’eccessiva vicinanza a Terni piuttosto che al capoluogo umbro. 

Un errore subito ripreso

Il lapsus non è passato inosservato e ha acceso subito il fuoco della satira. Tra le prime a farsi avanti con la clava dell’ironia, la deputata del Movimento 5 Stelle Emma Pavanelli, che ha accolto con entusiasmo la nascita della “Provincia di Spoleto” come una scoperta epocale. “Un territorio inesplorato che nemmeno Google Maps conosce! Dopo questa rivelazione, attendiamo con ansia la prossima lezione di geografia di Alessandro Giuli: magari scopriremo la Regione di Pompei, la Repubblica di Cortina o il Granducato di Frosinone”, ha commentato sui social. Chissà, forse Giuli potrebbe persino trovare l’Atlantide umbra.

La replica del Ministro Alessandro Giuli

Dopo che l’abbaglio geografico è stato reso evidente, il Ministro Alessandro Giuli ha deciso di giocarsi la carta del romanticismo: “Tale è l’amore che mi lega a Spoleto, già luogo di antichissimi re e principi italici (come dimostrano numerose testimonianze archeologiche), che ho erroneamente attribuito alla città il titolo di provincia. Essendo Spoleto soltanto provincia nel mio cuore”.

La gaffe è nata durante un discorso sulla candidatura del sistema dei teatri condominiali, un patrimonio architettonico diffuso in Emilia-Romagna, Marche e Umbria, risalente ai secoli XVIII e XIX.

Tra i teatri citati da Giuli figuravano il Teatro Goldoni di Bagnacavallo, il Teatro Gentile di Fabriano e il Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, finito al centro dell’attenzione per l’errore geografico del Ministro.

Ministri della Cultura laureati in gaffe

La Meloni ha un certo talento nel selezionare i suoi Ministri della Cultura, una competenza che pare trasmettersi di Ministro in Ministro, come se il manuale delle gaffe fosse un’eredità da passare con la poltrona. Dopo l’addio forzato di Gennaro Sangiuliano, dimessosi dopo l’affaire Maria Rosaria Boccia, Giuli si è insediato con l’entusiasmo di chi sa che c’è un’alta aspettativa di scivoloni da mantenere. Giuli sembra aver raccolto l’eredità lasciata da Gennaro Sangiuliano, che di scivoloni se ne intendeva. Ecco una carrellata delle sue migliori performance:

  • Durante il Taobuk Festival a Taormina nel 2024, Sangiuliano dichiarò che Cristoforo Colombo aveva circumnavigato la Terra “basandosi sulle teorie di Galileo Galilei”. Peccato che Colombo fosse già sottoterra quando Galileo ancora balbettava le prime parole.
  • Ad aprile dello stesso anno, confuse Londra con New York, citando “Times Square” al posto di Piccadilly Circus. Nessuna notizia su una possibile gemellanza tra le due città.
  • Al Premio Strega 2023, candidamente ammise di non aver letto i libri in gara, ma di aver votato comunque. Coerenza da manuale.
  • A gennaio 2023, tentò di riscrivere la storia collocando Dante Alighieri tra i fondatori del pensiero di destra in Italia. Il Sommo Poeta ancora si starà chiedendo in quale girone dantesco sia finito.
  • Nell’agosto 2024, un post Instagram del ministero celebrava “due secoli e mezzo di Napoli”. Forse un modo elegante per dire che il social media manager era scappato via, dimissioni annesse.

Giuli è solo all’inizio della sua carriera da Ministro e c’è da scommettere che ci regalerà altre perle.

Altre cose per cui è famosa Spoleto

Spoleto, ancora in provincia di Perugia, è diventata celebre anche come set della popolare serie televisiva italiana “Don Matteo“. Dalla nona stagione in poi, la produzione si è trasferita da Gubbio a Spoleto, trasformando i suoi scorci storici in set per le avventure del prete-investigatore più longevo della TV italiana.

La maestosa Cattedrale di Santa Maria Assunta, conosciuta come il Duomo di Spoleto, è uno dei punti cardine della serie, fungendo da canonica, caserma dei Carabinieri e quartier generale delle improbabili indagini di Don Matteo.

Altre location iconiche includono Piazza Duomo e Palazzo Bufalini, che nella finzione ospita la caserma dei Carabinieri. Questi luoghi sono diventati tappe obbligate per i fan della serie e aggiungono un tocco di fiction alla già suggestiva atmosfera della città.

Ma Spoleto non è solo la patria di Don Matteo e delle sue miracolose intuizioni investigative. Ogni estate, la città si trasforma nel palcoscenico del Festival dei Due Mondi, una rassegna di musica, teatro e danza che dal 1958 attira artisti e spettatori da ogni angolo del pianeta.

Insomma, qui tra fiction e realtà, il confine è sempre sottile: un giorno potresti incrociare Raoul Bova in bicicletta, il giorno dopo una compagnia di danza contemporanea intenta a provare uno spettacolo sotto le stelle.