Le telecamere sono finalmente in azione a Narni per registrare il primo docufilm sulla vita privata di Alberto Sordi, intitolato “Alberto Sordi secret”. Il centro storico del borgo umbro si trasforma quindi in un set a cielo aperto per svelare i retroscena e il lato meno conosciuto dell’Albertone nazionale, mito indiscusso del cinema italiano.
Il progetto è una creazione originale del giornalista e autore Igor Righetti, che di Alberto Sordi è cugino, e si avvale di un cast stellare. Fioretta Mari, Emanuela Aureli, Daniela Giordano, Maurizio Mattioli, Enzo Salvi, e Dado Coletti sono solo alcuni dei nomi coinvolti.
A Narni si gira il docufilm su Alberto Sordi: siamo sicuri di sapere tutto sul grande mattatore?
Progettato per toccare i cuori di fan internazionali, il docufilm – anche in lingua inglese e spagnola – si divide tra il rigoroso documentario e la vivida narrazione cinematografica. E intreccia testimonianze inedite di chi ha conosciuto Sordi da vicino, dal regista Pupi Avati all’annunciatrice televisiva Rosanna Vaudetti. La promessa è quella di svelare per la prima volta la vita familiare del celebre attore, uno dei più riservati, al vasto pubblico di fan in tutto il mondo.
Ma non è solo un insieme di interviste. Il film porta in scena la giovinezza di Sordi, cercando di far rivivere gli anni ’20 e ’30 del Novecento attraverso l’interpretazione attori di attori e attrici celebri che incarnano l’essenza di quei tempi. In “Alberto Sordi Secret” non c’è spazio per la finzione, ma solo per la verità. Ogni dialogo, ogni scena, ogni retroscena mira infatti a dipingere un ritratto fedele e profondo del grande attore, noto per la sua incredibile discrezione. In un’epoca di ostentazione, come quella della “dolce vita” degli anni Sessanta, Sordi ha scelto un percorso di umiltà e riservatezza. Rivelando poco della sua vita privata al di fuori delle luci della ribalta.
Questo biopic, orgogliosamente e volutamente indipendente, si distingue per la sua autenticità. Si propone di offrire uno sguardo autentico e privo di luoghi comuni sulla vita di uno dei mattatori della commedia italiana. Le location scelte per le riprese si estendono ben oltre Narni per abbracciare i luoghi più amati da Sordi come la sua Roma, ma anche la Toscana, le Marche e la Repubblica di San Marino, offrendo ai fan una chance unica di viaggiare nelle ambientazioni che hanno ispirato e confortato l’attore lungo la sua vita.
Con “Alberto Sordi Secret”, il pubblico è invitato a scoprire l’uomo dietro il mito. Quello proposto è un viaggio cinematografico ricco di emozioni, aneddoti e momenti autentici che celebrano uno dei più grandi talenti italiani di sempre. La regia e la sceneggiatura sono opera di Igor Righetti, il direttore della fotografia è invece Gianni Mammolotti mentre lo scenografo e costumista è Stefano Giovani. Infine la produzione è di Cameraworks, prodotto da Massimiliano Filippini.
Sordi e quel suo modo “piacione” di metterci di fronte alle nostre piccolezze
Alberto Sordi è stato un personaggio che non ha mai lasciato indifferenti: amato ferventemente da molti e altrettanto vigorosamente criticato da altri. C’è chi, al solo vedere uno dei suoi film, storce il naso mentre altri non esitano a prendere un sacchetto di popcorn per godersi lo spettacolo. La sua camminata elastica e il sorriso sornione, pronti a trasformarsi in un’espressione di drammatica teatralità, sono inconfondibili. E soprattutto rendono Sordi un’icona quasi tanto riconoscibile quanto la pizza.
Per chi non lo sopporta, il motivo è chiaro: Sordi ha messo in luce, senza mezzi termini, le meschinità dell’italiano medio. Ha incarnato tutto ciò che c’è di piccolo, miserabile e allo stesso tempo bonaccione nella società italiana. Rappresentando quell’arrivismo banale e spesso ridicolo di chi si crede astuto ma che alla fine si rivela solo un “poraccio”, per usare una sua espressione.
D’altra parte, chi lo ama e lo ha sempre amato, lo riconosce per quello che veramente è. Un maestro della commedia all’italiana, un vero gigante capace di trasformare ogni ruolo in un’opera memorabile. Sordi ha avuto il dono di entrare a gamba tesa nella memoria collettiva, sempre attento alle trasformazioni della società che poi rifletteva nelle sue interpretazioni. Ha dipinto il ritratto di un’epoca, documentato la storia d’Italia dagli anni della seconda guerra mondiale fino al boom economico degli anni ’60.
I suoi film e i suoi personaggi sono uno specchio fedele della società di quei tempi. Raccontata con una sottile ironia che sa cogliere con leggerezza, ma anche con una certa ferocia, le speranze e le delusioni, le grandezze e le miserie umane. Sempre però con uno sguardo acuto e brillantemente critico.