Ci siamo. Oggi in Umbria come in tutte le altre regioni d’Italia, ad eccezione della Val d’Aosta (ha già iniziato il 2 gennaio), iniziano i saldi invernali. Secondo le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio, ogni individuo spenderà circa 138 euro e l’acquisto medio a famiglia in occasione dei saldi invernali sarà di 307 euro. Inoltre, saranno 16 milioni, le famiglie che si dedicheranno ai saldi, per un giro di affari che si aggira sui 4,9 miliardi di euro.
Saldi invernali, ecco quanto dureranno in Umbria
I saldi invernali in Umbria dureranno otto settimane (60 giorni), anche non continuative e saranno i comuni a definirne la scansione temporale. Inoltre, sarà possibile effettuare promozioni in qualsiasi periodo dell’anno.
Guida all’acquisto sicuro
Di seguito il vademecum con le regole di base per saldi chiari e sicuri, curate da Federazione Moda Italia-Confcommercio e Confcommercio Imprese per l’Italia e pubblicate sul sito web ufficiale.
Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto;
Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante;
Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless;
Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo;
Indicazione del prezzo: obbligo di indicare il prezzo normale di vendita (tenendo conto che, in base al D.lgs 26/2023, va indicato il prezzo più basso applicato alle generalità dei consumatori nei trenta giorni precedenti l’avvio dei saldi), lo sconto e il prezzo finale. In particolare, si evidenzia che nelle regioni in cui è possibile effettuare vendite promozionali in qualsiasi periodo dell’anno (Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Umbria) o fino a 15 giorni prima della data inizio saldi (Calabria , Puglia e Valle d’Aosta) il prezzo da considerare e su cui applicare lo sconto durante i saldi dovrà essere quello relativo all’eventuale campagna promozionale effettuata prima dei saldi.
Saldi invernali, shopping online valida alternativa
Per chi ama comprare online e vuole evitare il caos dei centri commerciali o dei negozi, gli acquisti sul web possono rappresentare una valida alternativa. Molti shop online infatti aderiscono ai saldi invernali, offrendo quindi la possibilità di comprare stando comodamente seduti sul proprio divano di casa.
I saldi online rispetto a quelli dei negozi fisici, avverranno qualche giorno prima. Ai clienti abituali soprattutto e ai quelli possessori di carte fedeltà, verrà data la possibilità di acquistare in anteprima a prezzo di saldo. Questi sconti anticipati, potranno riguardare una selezione di prodotti oppure l’intero catalogo.
Federmoda, le parole del Presidente nazionale Felloni
Per il Presidente nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni: “I saldi rappresentano una tradizione commerciale capace di coinvolgere l’interesse di 16 milioni di famiglie italiane alla ricerca dell’affare e di un crescente numero di stranieri amanti dello shopping made in Italy. Il 2025 si prospetta come un anno caratterizzato da una moda più consapevole, inclusiva ed emozionale. E quindi ritengo che questi saldi possano essere contraddistinti da una tripla ‘E’: economia, per consentire acquisti responsabili in grado di soddisfare l’interesse dei consumatori verso prodotti di qualità, di moda e di stile con prezzi molto convenienti; ecologia, per scegliere acquisti di qualità nei negozi di prossimità evitando la sovraproduzione e l’inquinamento dovuto all’eccessiva circolazione di prodotti spediti e molto spesso restituiti; etica, per promuovere una moda che non sia solo esteticamente accattivante, ma anche rispettosa della salute dei consumatori e delle condizioni di lavoro”.