Agriumbria modello agricolo sostenibile: tra agroenergie ed agrivoltaico sono tanti i modelli illustrati al convegno di Confagricoltura Umbria, durante il giorno d’inaugurazione di Agriumbria, con l’obiettivo di affrontare il tema della transizione energetica sostenibile all’interno del settore primario. Con la conseguente sfida per territori, imprenditori agricoli ed istituzioni.
Al centro dell’incontro che si è tenuto venerdì 5 aprile nella Sala Maschiella di Umbriafiere a Bastia Umbria – al quale è intervenuto anche Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste dopo il taglio del nastro del salone dell’agricoltura, della zootecnia e dell’alimentazione – si è parlato quindi anche di quale deve essere il modello agricolo da costruire per il futuro.
Agriumbria: agroenergie ed agrivoltaico tema della transizione energetica sostenibile
“Energie rinnovabili: consolidare il presente e programmare il futuro” è stato il tema del dibattito moderato da Fabio Rossi, presidente di Confagricoltura Umbria: “Quello delle energie rinnovabili è un argomento importante per le nostre imprese ma dobbiamo fare in modo che questo business rimanga legato alle aziende agricole e non passare nelle mani delle multinazionali, soprattutto in un momento difficile come quello che sta vivendo il settore”.
Il presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha parlato della “centralità dell’agricoltura”, un tema a lui caro: “Del resto un terzo del territorio italiano è gestito da agricoltori e a mangiare non possiamo rinunciare. Il nostro ruolo come associazione è quello di costruire visioni, modelli e prospettive anche sul tema delle energie rinnovabili. Bisogna lavorare con una attività di progettazione e per un modello che va messo a terra dopo i tanti discorsi che si sentono continuamente. Quindi quale dovrà essere il modello agricolo dei prossimi anni è il tema sul quale bisogna discutere e la domanda a cui dobbiamo rispondere. Secondo noi dovrà essere un modello agricolo in cui la capacità dell’azienda di essere sostenibile deve diventare centrale, un modello che mette al centro scienza, ricerca e tecnologia, ma anche un modello basato su competitività e capacità di stare sul mercato”.
Mentre sulle agroenergie è stato poi ricordato il “position paper” presentato da Confagricoltura, perché asset fondamentale per dare valore all’agricoltura, anche sul fotovoltaico sono stati sottolineati i tanti provvedimenti che devono arrivare ancora. Con l’obiettivo in Italia dei 75 GW che si traducono nell’importante sfida dei 100mila ettari di impegno di terreni.
In tutto questo l’Umbria, come evidenziato, per la sua conformazione e struttura avrà un ruolo fondamentale in questa strategia di rivisitazione del piano energetico. Con la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, che ha evidenziato anche lei il tema della “centralità dell’agricoltura”. “Queste ad Agriumbria – ha detto la presidente regionale – sono giornate in cui si può toccare con mano il lavoro importante dell’agricoltore e dove ribadire che la sostenibilità ambientale ed energetica deve coniugarsi con quella economica delle imprese agricole. Ma la cosa importante è quella di mettere in campo le azioni giuste e chiarire il fatto che le risorse, prima di utilizzarle, bisogna averle. Su questo la battaglia fatta nella Conferenza delle regioni è stata fondamentale, perché i parametri precedenti erano penalizzati per la nostra agricoltura”.
Il ministro Francesco Lollobrigida ha invece ricordato come l’agricoltura sia la base fondante della Comunità economica europea, secondo quanto deciso dai padri fondatori dell’Europa: “La Pac come pianificazione comune europea nasceva per garantire reddito agli agricoltori ma negli anni questa idea è stata distorta, con l’obiettivo del reddito che è passato in secondo piano ed il sistema è entrato in crisi. L’agricoltura deve garantire buon cibo e difendere il territorio dallo spopolamento. Dove non c’è agricoltura c’è abbandono e non c’è pulizia dell’ambiente”.
Saper governare i processi di cambiamento, questo deve fare l’associazione per il presidente di Confagricoltura Giansanti, anche per quanto riguarda la Pac: “Su questa noi non abbiamo cambiato idea perché criticata fin da subito mentre invece le altre associazioni la applaudivano. Noi abbiamo protestato perché colti nell’orgoglio, perché dobbiamo proteggere le nostre produzioni e la nostra capacità di stare sul mercato”.
Al convegno è intervenuto anche l’on. Mirco Carloni, presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, che ha sottolineato quanto le esigenze del mondo agricolo siano sotto osservazione in quanto è in gioco il futuro del settore: “Nelle prossime settimane ci saranno tante iniziative regolatorie che impatteranno sull’attività degli agricoltori perché l’obiettivo rimane quello di far crescere un settore a cui l’Italia deve molto”.
Dopo questo primo appuntamento proseguirà, tra convegni e workshop, la partecipazione di Confagricoltura Umbria ad Agriumbria, presente anche con uno stand (n. 62, padiglione 7). “Agricoltura di precisione: strategie per sviluppo economico e sostenibilità” è il titolo dell’incontro in programma sabato 6 aprile (ore 9, Sala Europa), a cui parteciperà anche Roberto Morroni. Sempre sabato 6 aprile (ore 11, Sala Europa) ad introdurre il tema “La stalla del futuro nel presente” saranno Nicholas Perla, presidente ANGA Umbria, e Fabio Rossi, presidente Confagricoltura Umbria, con le conclusioni affidate al presidente nazionale ANGA Giovanni Gioia. Infine, “La consulenza fitosanitaria a portata di click con l’app Smart Crop” è il workshop previsto per domani, sabato 6 aprile, all’interno dello stand di Confagricoltura Umbria.
Al comparto della forestazione sarà destinata un’area demo e dimostrativa, una vera novità di Agriumbria che si rivolge alle aziende agricole delle zone montuose e appenniniche. Qua ci sarà, inoltre, un info point di Confagricoltura Umbria dove, oltre all’open day per percorsi ITS dedicato alle scuole che si tenuto venerdì 5 aprile, fino al 7 aprile sarà possibile avere informazioni su percorsi formativi sia obbligatori in tema di sicurezza che professionalizzanti.