In un periodo in cui le polemiche sull’istruzione in Umbria sembrano non fermarsi, l’ex assessore regionale all’Istruzione, Paola Agabiti, ha voluto fare chiarezza, rispondendo con una nota ufficiale alle recenti critiche mosse contro la passata giunta. La consigliera regionale di Fratelli d’Italia ha ribadito con forza i risultati ottenuti in cinque anni di governo, sottolineando l’impegno profuso nel settore scolastico e la necessità di superare le sterili polemiche che, a suo dire, non fanno che danneggiare il futuro dei giovani umbri.
Paola Agabiti: “Polemiche sterili sull’istruzione”
L’Umbria, come altre regioni italiane, sta vivendo un momento di trasformazione nel settore educativo. Il dimensionamento scolastico, le difficoltà economiche e le nuove sfide poste dalla pandemia hanno sollevato discussioni su come migliorare il sistema scolastico e ridurre il tasso di dispersione. Questi temi sono stati oggetto di dibattito acceso, ma Agabiti non ci sta a passare sotto silenzio i successi ottenuti durante il suo mandato.
“Dispiace assistere in questi giorni a sterili quanto pretestuose polemiche su un settore fondamentale come l’istruzione,” ha dichiarato l’ex assessore, esprimendo il suo rammarico per un dibattito che considera troppo spesso privo di contenuti costruttivi. La consigliera ha ribadito l’importanza di un approccio pragmatico, che vada oltre la politica delle opposizioni per concentrarsi sui risultati concreti.
La diminuzione della dispersione scolastica: un dato fondamentale
Uno degli argomenti più rilevanti portati avanti da Agabiti è la riduzione della dispersione scolastica in Umbria. L’ex assessore ha messo in evidenza come la sua giunta abbia ottenuto risultati straordinari in questo ambito. Dal 2019 al 2023, la Regione ha visto una riduzione del tasso di abbandono scolastico, che è passato dal 9,3% al 5,6%, ben al di sotto della media nazionale che si attesta sul 10,5%. Questo dato, secondo Agabiti, è la dimostrazione del buon lavoro fatto insieme alle istituzioni scolastiche e formative, e un chiaro segnale del successo delle politiche messe in campo dalla Regione.
La diminuzione della dispersione scolastica è un obiettivo fondamentale per la crescita della società e dell’economia. Investire nell’istruzione, spiega Agabiti, non è solo una questione di equità sociale, ma anche di sviluppo. “Ogni euro investito nell’istruzione ha un ritorno decisamente maggiore sotto il profilo della crescita sociale, culturale ed economica,” ha sottolineato l’ex assessore, indicando come l’impegno finanziario della Regione sia stato determinante per ottenere questi risultati. Un dato significativo è l’investimento di ben 7,2 milioni di euro destinati alle borse di studio per l’anno scolastico 2023/2024, che hanno beneficiato di 27.089 domande. Una misura che Agabiti ha voluto fortemente e che ha visto la sua introduzione già a partire dal 2020/2021.
L’importanza della formazione professionale
Oltre agli interventi nel campo delle borse di studio, Agabiti ha richiamato l’attenzione sugli investimenti effettuati nel settore della formazione professionale. Sono stati stanziati circa 7 milioni di euro per gli Istituti di Formazione Professionale (IFP), con l’obiettivo di ridurre il rischio di abbandono scolastico tra i giovani. Si tratta di una fascia di popolazione particolarmente vulnerabile e, secondo Agabiti, gli investimenti in formazione professionale sono fondamentali per offrire alternative concrete e garantire opportunità di inserimento nel mondo del lavoro.
Una delle critiche mosse dalla politica di opposizione riguarda il dimensionamento scolastico e le scelte in merito al numero minimo di studenti necessari per la formazione delle classi. Agabiti, però, non esita a rispondere, ricordando che tali decisioni sono il frutto di scelte adottate già nel 2022 dal Governo Draghi, con un ministro di centrosinistra al dicastero. Inoltre, sottolinea come l’attuale Governo Meloni abbia preso provvedimenti a tutela del diritto allo studio nelle zone colpite dal sisma del 2016, prevedendo deroga al numero minimo di studenti per formare le classi in quelle aree, come la Valnerina, che rischiavano di spopolarsi.
“Onestà avrebbe imposto di ricordare come, grazie al Governo Meloni, sia stato adottato un importante provvedimento a tutela del diritto allo studio nelle zone colpite dal sisma del 2016,” ha ribadito Agabiti, difendendo le scelte del suo partito e invitando a un approccio più sereno e meno ideologico nella gestione del settore.