Pagava l’affitto di casa in nero, ma è stato denunciato dalla stessa persona a cui doveva i soldi mensili dell’appartamento. Nell’ultimo episodio di conflitto tra inquilino e proprietari di casa, un uomo è stato denunciato per esercizio arbitrario delle proprie ragioni dopo aver chiuso la porta in faccia ai proprietari, sostituendo persino la serratura dell’appartamento. La scintilla della discordia? Una disputa sul pagamento dell’affitto.

Affitto in nero, perché è stato denunciato

L’uomo, la cui identità è stata mantenuta anonima, è stato difeso dall’avvocato Gianni Dionigi durante l’interrogatorio con la polizia giudiziaria. Durante il colloquio, ha spiegato di aver inizialmente concordato un affitto mensile di 150 euro per l’appartamento in questione. Tuttavia, ha ammesso di aver pagato un extra di 250 euro in nero ai proprietari nel corso del tempo. 

La somma complessiva di 400 euro al mese è diventata insostenibile per l’uomo, che ha deciso di tornare al pagamento iniziale concordato di 150 euro, ignorando i pagamenti in nero precedentemente effettuati. Questo cambio unilaterale nel pagamento ha scatenato una serie di eventi che hanno portato alla denuncia.

Quando i proprietari di casa si sono presentati per discutere della situazione, si sono trovati di fronte una porta chiusa e una serratura sostituita. L’uomo ha rifiutato loro l’accesso, sostenendo di aver agito in base ai termini contrattuali precedentemente stabiliti.

I proprietari hanno interpretato il gesto come un atto di sfida e una violazione dei loro diritti di proprietà, decidendo quindi di portare l’intera questione in tribunale.

Secondo il codice civile italiano, l’esercizio arbitrario delle proprie ragioni è considerato un reato quando una persona agisce in modo tale da ledere il diritto altrui, senza una valida giustificazione legale. Nel caso in questione, sembra che l’uomo abbia preso una decisione unilaterale riguardo al pagamento dell’affitto, ignorando i pagamenti aggiuntivi precedentemente concordati.

Affitti in nero: quali rischi

L’affitto in nero è purtroppo una realtà diffusa nel panorama delle locazioni immobiliari. Ma, dietro la sua apparente convenienza, si celano rischi e conseguenze legali rilevanti per entrambe le parti coinvolte: proprietari e inquilini.

L’affitto in nero si configura quando il contratto di locazione di un immobile non viene regolarmente registrato presso l’Agenzia delle Entrate. Questo accordo, sebbene possa sembrare vantaggioso a prima vista, porta con sé gravi implicazioni dal punto di vista fiscale e legale.

Il proprietario che adotta questa pratica si espone a una serie di rischi significativi. Primo fra tutti, la perdita del diritto di procedere allo sfratto dell’immobile in caso di mancato pagamento da parte dell’inquilino, poiché il contratto non registrato è considerato nullo. Inoltre, il proprietario rischia sanzioni fiscali che possono variare dal 60% al 120% dell’imposta non versata una volta scoperta l’evasione.

Anche per l’inquilino, l’affitto in nero può portare a conseguenze legali gravi. In caso di controversie o problemi con il proprietario, l’inquilino potrebbe trovarsi in una posizione svantaggiata, non potendo fare valere i propri diritti in tribunale. Inoltre, potrebbe essere soggetto a pignoramenti dei propri beni in caso di mancato pagamento delle imposte dovute.

Nonostante i rischi, è possibile regolarizzare la situazione anche dopo aver stipulato un contratto in nero. Grazie al “ravvedimento operoso”, le parti possono provvedere alla registrazione tardiva del contratto d’affitto, anche se con l’applicazione di sanzioni proporzionate al ritardo nell’adempimento.

Episodio simile in Via Settevalli a Perugia

Portone in frantumi e casa a soqquadro: un appartamento nella zona alta di via Settevalli a Perugia è stato oggetto di un’intrusione sospetta. L’incidente è stato scoperto dai proprietari dell’immobile, che utilizzano l’appartamento per periodi di vacanza e risiedono altrove per motivi lavorativi, grazie all’allarme dei vicini, i quali hanno notato la porta scassinata e rumori insoliti lungo le scale. Nonostante un primo sopralluogo non abbia evidenziato la sottrazione di alcun oggetto, segni di presenza sono stati individuati in cucina, bagno e camera da letto, suggerendo che qualcuno abbia temporaneamente occupato l’abitazione o abbia avuto intenzioni di occuparla a lungo termine. Al momento, è in corso una valutazione dei danni, che includono il portone sfondato e la serratura forzata, al fine di comprendere appieno la natura dell’incidente.