Grosse novità in arrivo sugli affitti brevi. E’ stata trovata l’intesa tra Ministero e Regioni sul nuovo Cin che aiuterà a identificare le strutture ricettive. Questa misura è stata presa per contrastare il fenomeno degli affitti brevi e dell’abusivismo.

Trovato l’accordo tra Ministero e Regioni per fermare il fenomeno dell’abusivismo e degli affitti brevi

La commissione Politiche del turismo della Conferenza delle Regioni e Province autonome, guidata da Daniele D’Amario, ha approvato il decreto sulle banche dati regionali, preparato dal ministero del Turismo. Questo rappresenta un passo fondamentale per raggiungere un sistema unico di identificazione delle strutture ricettive, al fine di contrastare le frodi.

Il parere favorevole permette l’approvazione dell’accordo tra lo Stato e le Regioni sul decreto, che sarà presentato nel mese di maggio. Successivamente, inizierà una fase di sperimentazione. L’obiettivo del ministero è di avviare il processo il primo settembre. Dopo l’estate, il decreto sarà pubblicato e i 60 giorni successivi saranno dedicati alla sua piena entrata in vigore, seguita dall’applicazione delle sanzioni previste dal decreto Anticipi entro la fine del 2023.

Si intende assegnare un codice alle unità immobiliari destinate alle locazioni brevi e turistiche tramite un processo automatizzato. Tuttavia, in molte regioni, tali codici sono già presenti e dovranno essere collegati al database nazionale unico, come previsto dal nuovo decreto.

Bisognerà esporre il Cin all’esterno dello stabile nel quale è situato l’appartamento e andrà obbligatoriamente indicato all’interno di ogni annuncio. Chi non seguirà la norma verrà punito con sanzioni. Secondo gli ultimi dati aggiornati, in Umbria, ad aprile 2024, sono 2.192 gli operatori registrati regolarmente al portale Turismatica, per un totale di 2.973 unità immobiliari e 12.405 posti letto. Federalberghi negli ultimi anni aveva realizzato un’indagine trovano più di 1.200 annunci irregolari nelle piattaforme di affitta camere.

In tutte le città d’arte umbre sono scattati i controlli. Ad Orvieto pochi giorni fa, grazie agli accertamenti del commissariato e della polizia, sono state fermate tre persone che svolgevano attività ricettiva in abitazioni di loro proprietà.

I dati forniti da Aigab

L’Ufficio studi dell’associazione italiana gestori affitti brevi (Aigab) ha calcolato che durante i ponti di primavera, tra il 25 aprile e il 5 maggio, saranno accolti circa 1,5 milioni di ospiti, di cui il 71% stranieri. Questo contribuirà al Pil italiano con un totale di 1,4 miliardi di euro. Gli ospiti spenderanno circa 300 milioni di euro per soggiornare nelle case delle famiglie italiane, con una media di 3,8 notti. Le famiglie straniere spenderanno in media 802 euro per il pernottamento, mentre le famiglie italiane spenderanno 262 euro, ma faranno soggiorni più brevi. Il contributo netto dei viaggiatori stranieri sarà di oltre un miliardo di euro, con un impatto stimato di 25 milioni solo sulla tassa di soggiorno.

Ministro del Turismo, Daniela Santanchè: “Risultato importante raggiunto grazie al lavoro di squadra”

Le parole del Ministro del Turismo, Daniela Santanchè:

“Un risultato importante raggiunto grazie ad un intenso ed impegnativo lavoro di squadra con le Regioni e le Province autonome. Si avvia così una procedura che sarà determinante per la definizione del Cin e rendere interoperabili le banche dati regionali con quella nazionale. Un processo complesso che richiede il massimo impegno da parte di tutti i soggetti coinvolti”.

Oltre al Ministro del Turismo, Daniela Santanchè, ha espresso profonda soddisfazione anche Daniele D’Amario:

“Frutto di un importante lavoro di confronto e collaborazione tra Regioni e Province Autonome e il ministero del Turismo, importante non solo per la regolamentazione per l’istituzione del Codice identificativo nazionale obbligatorio da pubblicare per le attività di promozione per gli immobili destinati a locazioni turistiche, ma soprattutto perché rende concreto l’avvio di una procedura, non semplice, per rendere interoperabili le banche dati regionali con la banca dati nazionale”.