Niente da fare per l’associazione AEZA Guardia Nazionale Ambientale, Sezione provinciale di Terni, che chiedeva al TAR dell’Umbria un posto all’interno del Comitato di Gestione dell’Ambito Territoriale di Caccia Terni 3. Per ottenere l’inserimento di un proprio rappresentante, l’associazione presieduta a Terni da Sergio Vincioni, si era rivolta ai giudici amministrativi. Chiedendo l’annullamento della determina dirigenziale di fine luglio che individuava i membri del nuovo Comitato di Gestione.

Già, perché il vecchio Comitato era decaduto per lo stallo politico che si era procurato all’interno dell’organismo. Anche a seguito una sentenza per danno erariale della Corte dei Conti che aveva coinvolto i precedenti amministratori. A giugno scorso, ai vertici dell’Ambito era stato eletto Giovanni Montani, sindaco di Acquasparta di Fratelli d’Italia. Che era stato subito costretto ad affrontare il problema della mancata approvazione del bilancio di previsione 2024 e dei ripopolamenti. Bloccati proprio dallo stallo politico.

Il ricorso al TAR di AEZA, dunque, avrebbe potuto causare un nuovo problema da affrontare per la Regione dell’Umbria e per i vertici dell’Ambito di caccia. Che invece potranno continuare ad operare con l’attuale configurazione.

Il TAR dell’Umbria dà il via libera alla Regione Umbria sulla composizione dell’Ambito Territoriale di Caccia n. 3 del Ternano

AEZA contestava davanti al TAR alla Regione di non avere mai ricevuto la PEC sulle nomine per l’Ambito di Caccia. Una comunicazione con cui, il 3 luglio scorso, l’ente chiedeva alle associazioni ambientaliste di comunicare la propria consistenza numerica nella Regione Umbria e nella Provincia di Terni. La comunicazione dell’associazione delle guerdie ambientali, però, avendo avuto informale contezza della procedura, inviava comunque una email indicando un proprio rappresentante nel mese di settembre. Ma la Regione considerava la comunicazione tardiva. Non consentendo la nomina del rappresentante di AEZA nel Comitato di Gestione, nonostante la procedura di costituzione non fosse ancora conclusa.

Da qui il ricorso al TAR dell’Umbria. Che però ha deciso di pronunciarsi contro l’associazione, che in giudizio era rappresentata e difesa dall’avvocato Maria Di Paolo. Per la Regione, invece, hanno agito gli avvocati Luca Benci, Anna Rita Gobbo, Luciano Ricci. Mentre l’Ambito territoriale di caccia n. 3 di Terni non si è costituito in giudizio.

Dopo l’esame della documentazione, però, i giudici amministrativi (Presidente Pierfrancesco Ungari, estensore Elena Daniele) hanno rigettato il ricorso. Giudicandolo infondato nel merito. Dando così il via libera alla composizione del nuovo Comitato di gestione dell’organismo che gestisce l’attività venatoria nel Ternano.

Il collegio giudicante del TAR ha evidenziato che la Regione ha coinvolto nel procedimento di nomina tutte le associazioni di rilievo nazionale. Scegliendo, tra le associazioni che avevano manifestato interesse quelle che dimostravano un più intenso legame con l’ATC 3 Terni. Mediante il maggior numero di iscritti nel territorio provinciale.

Mondo venatorio, ammesse nel Comitato di gestione dell’ATC del Ternano 4 associazioni ambientaliste

Ad essere ammesse nel Comitato di gestione dell’Ambito territoriale di caccia Ternano sono U.R.C.A., Endas, Arci Pesca Fisa e Guardia Nazionale Ambientale. Per il TAR dell’Umbria, anche se la comunicazione di manifestazione di interesse di AEZA fosse arrivata in tempo utile, non sarebbe stata comunque idonea ad assicurare un rappresentante in seno al Comitato di Gestione. Nel documento l’associazione dichiarava, infatti, la presenza di 60 iscritti nel territorio dell’ATC 3, a fronte dei 2.373 iscritti di Endas, dei 720 di Arcipesca, dei 180 di U.R.C.A. e dei 157 di Guardia Nazionale Ambientale.

Inoltre, nella sentenza viene evidenziato come la Regione avesse operato correttamente. Coinvolgendo, come da regolamento, tutte le associazioni ambientaliste iscritte nell’elenco del Ministero dell’Ambiente. La comunicazione per la eventuale partecipazione era, infatti, stata inviata alla sede centrale di AEZA Guardia nazionale ambientale. Che non ha coinvolto l’AEZA di Terni e non ha trasmesso la dichiarazione alla Regione nei termini. Un procedimento analogo a quello dell’anno precedente. Quando l’associazione aveva regolarmente risposto, anche se gli iscritti allora erano solo 17.