La decisione di Sase, società che gestisce la sicurezza dell’aeroporto di Perugia “San Francesco d’Assisi”, di affidare i suoi servizi a una società esterna ha creato un grande stato d’agitazione. Era prevista una manifestazione all’ingresso dell’aeroporto da parte di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti e i sindacati hanno mantenuto la promessa.

La decisione riguarda una trentina di dipendenti a tempo indeterminato dello scalo e altrettanti stagionali. Le tre sigle sindacali la ritengono inaccettabile visto il bilancio dello scalo in salute e i record segnati nel 2024 in termini di passeggeri. Le accuse riguardano anche le tempistiche della gara d’appalto: il bando è stato pubblicato a inizio dicembre, dopo le elezioni.

Aeroporto di Perugia, stato d’agitazione dei Sindacati

I Sindacati in campo sono scesi “in campo” contro l’esternalizzazione della sicurezza decisa dalla Sase. La società che gestisce l’aeroporto perugino ha provocato una manifestazione davanti ai cancelli della struttura durante la mattinata. I sindacati chiedono alla nuova amministrazione regionale interventi immediati e di sospendere la procedura per l’affidamento del servizio, che si chiuderà il 15 gennaio.

I rappresentanti sindacali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, in una conferenza stampa, hanno manifestato preoccupazione per l’impatto di questa decisione sui lavoratori e sulla qualità del servizio offerto. Gli effetti dell’esternalizzazione dei servizi di sicurezza, secondo i sindacati, potrebbero ridurre i posti di lavoro, abbassare gli standard occupazionali e compromettere la sicurezza dei passeggeri.

Cosa rischiano i dipendenti dell’aeroporto di Perugia?

La decisione di Sase di esternalizzare il servizio di sicurezza è sembrata inaspettata e senza nessuna consultazione con le organizzazioni sindacali. Il tutto viene definito un atto “politico”: la scelta è stata assunta in un periodo di transizione politico-amministrativa, con un Consiglio di amministrazione dimissionario e un assessore regionale ai trasporti ancora non insediato.

Ora il rischio per i dipendenti del settore sicurezza è alto. L’esternalizzazione dei servizi, in altre parole, minaccia di ridurre il personale, specialmente nel periodo di bassa stagione. La società Sase parla di una scelta volta a ridurre i costi. Ma i sindacati contestano questa logica perché la regione Umbria ha già stanziato 13 milioni e mezzo di euro per la gestione dell’aeroporto e il risparmio derivante dall’esternalizzazione dei servizi di sicurezza (attorno ai 100.000 euro) è considerato minimo dalle sigle sindacali.

Cosa richiedono i sindacati?

Le organizzazioni sindacali hanno chiesto un incontro urgente con Sase e con la nuova giunta regionale per discutere del futuro della sicurezza presso l’”Aeroporto San Francesco d’Assisi”.

I sindacati hanno esortato Sase a rivedere la decisione e ad avviare un confronto con le rappresentanze sindacali per garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori e un elevato standard di sicurezza garantito. In caso contrario, le sigle sindacali promettono di proseguire con la mobilitazione.

A fare da sfondo alla protesta, inoltre, esistano anche le annose difficoltà di gestione all’interno dell’aeroporto, che hanno reso ancor più pesante la scelta di Sase di esternalizzare i servizi, nonostante l’utile dichiarato dalla società.