Sarà finanziato con 900mila euro il recupero dell’acquedotto medievale di Perugia a Ponte d’Oddi. Gli interventi prevedono il consolidamento e il restauro di un tratto dell’acquedotto medievale perugino situato fuori dalle mura del centro storico.

Dietro al recupero c’è un duplice accordo, presentato ieri, che coinvolge istituzioni da un lato e cittadini e associazioni dall’altro. L’accordo istituzionale è stato sottoscritto da Comune di Perugia, Ministero delle Infrastrutture e Trasporti-provveditorato interregionale per le opere pubbliche per la Toscana, Marche ed Umbria e la Soprintendenza archeologica dell’Umbria. Sull’altro fronte vi è il patto di collaborazione tra amministrazione comunale, associazioni e cittadini finalizzato al restauro e alla valorizzazione dell’antico acquedotto medievale. A presentare l’articolato progetto è stato l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Perugia, Francesco Zuccherini.

Antico acquedotto di Perugia: un bene da valorizzare insieme ai cittadini

Questa iniziativa – ha detto Zuccherini – è per me motivo di orgoglio ulteriore perché ritengo che questa parte del territorio perugino rivesta un’importanza particolare, essendo dotata di straordinarie potenzialità che in passato sono state sottovalutate ma che oggi dobbiamo mettere a sistema. Ciò per dire che ci troviamo in un’area di valore, ricca di storia e natura: con questi lavori, tanto attesi dalla cittadinanza, saremo finalmente in grado di portare alla luce le sue eccellenze”.

L’aspetto particolarmente interessante di questo intervento è il coinvolgimento attivo dei cittadini che l’assessore ha voluto ringraziare. Un progetto reso “possibile grazie al lavoro del Comune e degli altri Enti coinvolti, ma soprattutto dei cittadini e delle associazioni che hanno sempre creduto nel progetto ed hanno spinto le Istituzioni a farlo diventare realtà“. Una progettazione co-creata che riflette pienamente quello spirito di condivisione della cosa pubblica con i cittadini di cui l’amministrazione Ferdinandi ha fatto il suo cavallo di battaglia.

Un percorso virtuoso – ha rimarcato Zuccherini – l’esempio lampante dell’importanza dello stretto collegamento che deve esistere tra chi governa e chi opera giornalmente sul territorio“. Un modello, ha annunciato, che dopo Ponte d’Oddi, verrà replicato anche in altre aree della città.

Gli interventi in previsione

Numerosi sono gli interventi in previsione per il recupero dell’opera. Si partirà con la riqualificazione del percorso extraurbano dell’acquedotto, rendendo così gli arconi di San Marco e Ponte d’Oddi fruibili al pubblico. Grazie ai fondi comunali, l’amministrazione provvederà a breve a ripulire le aree coinvolte, così da consentire l’esecuzione dei lavori, in continuità con quanto già fatto dai volontari delle associazioni nei mesi scorsi.

Sarà data priorità anzitutto agli interventi necessari e già finanziati. Ovvero la ripulitura del bene da rampicanti e piante infestanti, oltre al restauro e al consolidamento delle arcate del monte Spinello, le Piagge e Ponte d’Oddi. Tra gli interventi secondari, che ancora non hanno ottenuto un finanziamento certo, figurano la ricostruzione delle parti mancanti degli arconi, dell’individuazione dei tratti mancanti con conseguente realizzazione dei ponti di collegamento, della realizzazione di scale e rampe esterne, infine della realizzazione del corridoio verde ciclopedonale.

In merito a quest’ultimo, l’assessore Zuccherini ha fatto presente l’intenzione di unirlo ai percorsi urbani cittadini che conducono fino all’area di Porta Sant’Angelo, con la realizzazione dei marciapiedi che oggi mancano.

Grandi sogni per l’acquedotto perugino

L’acquedotto medievale è un bene che finalmente sarà restituito alla collettività grazie a un progetto che vede uniti istituzioni e cittadini. Un progetto che trova concretezza dopo almeno trent’anni in cui se ne è parlato. Ma non è tutto, perché adesso si inizia a sognare in grande.

Nei disegni vi è infatti l’inserimento da parte dell’ICID (International Commission On Irrigation And Drainage) del sistema idraulico della città di Perugia, in particolare dell’acquedotto, all’interno delle opere di ingegneria idraulica patrimonio dell’umanità. Un sogno che potrebbe diventare realtà.