Grazie ai fondi AURI, con 5 o 10 centesimi, una cassetta e le bottiglie da riutilizzare, si può andare alle “Case dell’acqua” e fare il pieno di acqua del sindaco, quella pubblica, anche frizzante.
Si tratta di un’opportunità offerta dall’Autorità Umbra Rifiuti e Idrico, nell’ambito delle attività per promuovere il consumo consapevole e responsabile della risorsa idrica dei pubblici acquedotti. Nonché la salvaguardia dell’ambiente mediante la riduzione dell’uso delle bottiglie di plastica monouso.
Nel mese di luglio, l’AURI ha assegnato contributi a favore delle amministrazioni comunali umbre per complessivi 450 mila euro. Contributi grazie ai quali potranno essere installate 15 nuove Case dell’acqua e 36 nuovi Erogatori di acqua per edifici pubblici. L’attività, annoverata anche nel Piano regionale per la gestione dei rifiuti, mira a diffondere le buone pratiche ambientali che incentivano il riuso, la riduzione dei rifiuti in tutta la regione e la loro differenziazione. E, soprattutto, la valorizzazione dell’acqua pubblica umbra che, per caratteristiche chimico-fisiche, si colloca tra le migliori nell’intero panorama nazionale.
Finanziamenti AURI ai Comuni per 450 mila euro, installate 15 Case dell’acqua e 36 erogatori in edifici pubblici
Per comprendere i benefici ambientali conseguibili grazie a questa attività, basti pensare che, grazie ad una singola Casa dell’acqua, ogni anno vengono erogati in media oltre 240 mila litri di acqua. Il risparmio di bottiglie di plastica monouso è di circa 160 mila pezzi. Corrispondenti ad oltre 5 tonnellate. E, infine, si evita l’immissione nell’ambiente di 50 tonnellate di anidride carbonica.
Già da molti anni è stata avviata una capillare attività di realizzazione di Case dell’acqua e, una volta completata questa fase, si arriverà ad un numero complessivo di 160 unità distribuite in 79 comuni.
Tanto che le stesse infrastrutture, particolarmente apprezzate dalla popolazione, sono diventate oramai di uso comune. Negli ultimi anni, alle Case dell’acqua, si sono affiancati anche gli Erogatori per edifici pubblici. Si tratta di “fontanelle” che trovano collocazione all’interno degli edifici scolastici, nei municipi e negli impianti sportivi e riscontrano un elevato gradimento.
Nel biennio 2023-24 assegnati ai Comuni dell’Umbria fondi per circa 950 mila euro
Con questi contributi, nel solo biennio 2023-2024, AURI ha dunque assegnato ai Comuni umbri che ne hanno fatto richiesta un totale di 950 mila euro. Finanziamenti che hanno consentito la realizzazione di 30 nuove Case dell’acqua e l’installazione di oltre 100 erogatori. Contribuendo, così, in modo concreto alla tutela ambientale, alla valorizzazione dell’acqua pubblica e all’uso consapevole della risorsa idrica.
Territorio gestito da Umbra Acque. Risultano assegnatari delle case dell’acqua i seguenti Comuni:
- Comune di Città di Castello (n.1)
- Comune di Castiglione del Lago (n.1)
- Comune di Deruta (n.1)
- Comune di Fossato di Vico (n.1)
- Comune di Lisciano Niccone (n.1)
- Comune di S.M. Tiberina (n.1)
- Comune di Montone (n.1)
- Comune di Panicale (n.1)
- Comune di San Venanzo (n.1)
- Comune di Torgiano (n.1)
Territorio gestito da Valle Umbra Servizi SpA. Risultano assegnatari delle case dell’acqua i seguenti Comuni:
- Comune di Valtopina (n.1)
- Comune di Cerreto di Spoleto (n.1)
- Comune di Preci (n.1)
Territorio gestito da SII ScpA. Risultano assegnatari delle case dell’acqua i seguenti Comuni:
- Comune di Montecastrilli (n.1)
- Comune di Ficulle (n.1)
Le Case dell’acqua diventano proprietà dei Comuni, mentre per gli erogatori le opere sono a carico delle amministrazioni
AURI ha erogato i contributi sulla base di costi stimati per 1.850 euro omnicomprensivi per gli erogatori per edifici pubblici e 25 mila euro omnicomprensivi per le Case dell’acqua.
Per le Case dell’acqua sono stati finanziati l’apparecchiatura e gli eventuali costi relativi alle opere edili nei siti di installazione e ai costi degli allacci. L’Amministrazione comunale diventerà proprietaria e dovrà prendere accordi con il Gestore del Servizio idrico integrato operante nel proprio territorio per l’installazione della Casa dell’acqua in questione. Il Gestore del S.I.I. provvederà all’espletamento delle attività di acquisto ed installazione e prenderà in carico la gestione della Casa dell’acqua.
Per gli Erogatori per edifici pubblici il contributo è relativo alla sola apparecchiatura. Gli eventuali costi relativi alle opere edili nei siti di installazione e ai costi degli allacci, le forniture di acqua ed energia elettrica e i costi di manutenzione restano a carico delle Amministrazioni comunali. Anche in considerazione del fatto che le infrastrutture acquistate saranno di proprietà delle stesse Amministrazioni.